La paura e le minacce del terrorismo internazionale si fanno sentire a tutti i livelli, perfino nei videogiochi. Dopo le ipotesi sull’utilizzo dei servizi di PS4 per le comunicazioni tra terroristi, la paura che anche nei social delle console si possano annidare dei criminali ha fatto aumentare a dismisura i controlli e in certi casi perfino i ban.
Come accaduto ad un ragazzo mussulmano, Muhammad Khan, che nel tentativo di registrarsi alla Beta di Paragon, nuovo titolo MOBA sviluppato da Epic Games, si è visto bloccare l’accesso per motivi di sicurezza, come riportato dall’immagine qui sotto.
Il ragazzo deluso ha twittato a Epic games tutto il suo disappunto scrivendo:
Il mio nome è Khan e non sono un terrorista. #Islamophobia.
La polemica è dilagata sul web con numerose voci dal mondo mussulmano che hanno attaccato la softhouse. Pronta è stata la risposta del co-fondatore di Epic, Tim Sweeney, che ha risposto così:
Mi dispiace, questo non è intenzionale. Stiamo lavorando per risolvere al più presto. La causa: Un filtro troppo restrittivo collegato alle restrizioni commerciali americane. Comprendiamo e ci scusiamo. Questo è un cattivo codice di filtraggio. Esso controlla l’elenco federale di restrizioni all’esportazione basato esclusivamente sul nome!
L’elenco sopracitato è una lista all’interno della quale vengono inseriti tutti i nomi dei potenziali uomini pericolosi, come i terroristi e i narcotrafficanti, le cui attività vengono bloccate una volta che quei nomi vengono individuati. Il problema sembra essersi risolto per il meglio e Muhammad alla fine si è potuto registrare alla beta di Paragon. La paura questa volta non ha vinto e tutto si è risolto per il meglio.