Sviluppato da Cold Symmetry ed al momento disponibile in open beta sull’Epic Games Store, Mortal Shell si presenta come un indie soulslike influenzato da diversi esponenti del genere sotto molteplici punti di vista, presentando al contempo delle piccole innovazioni di gameplay in grado di rendere l’esperienza di gioco interessante ed originale.
All’uscita su console, prevista per quest’estate, seguirà poi anche quella su Steam, al prezzo di 29,99€; analizziamo quindi gli elementi più interessanti individuati in questi primi minuti d’esperienza sul titolo, elementi che hanno notevolmente incrementato il nostro hype.
La prima impressione è quella che conta
Il primo fattore che colpisce una volta avviato Mortal Shell è il comparto tecnico; considerati i limiti produttivi, l’ottimizzazione grafica è eccellente e nonostante i requisiti per PC siano abbastanza esigenti, le varie impostazioni permettono di giocare il titolo su qualsiasi build grazie alla resolution scale e ad una “modalità indie” (sconsigliata, per quanto carina; basta gestire al meglio gli altri settaggi per ottenere un risultato più che soddisfacente) che rende il tutto molto pixelloso e, quindi, leggero. Anche il comparto audio, in grado di creare atmosfere dark ed angoscianti, è perfettamente in linea con i toni e le intenzioni dell’opera.
Mortal Shell dichiara sin da subito l’intenzione di rivolgersi ad un pubblico tutt’altro che nuovo al genere; una difficoltà immediatamente punitiva accompagna un contesto familiare ed intuitivo, che ci farà sentire a casa ma che allo stesso tempo ci spingerà ad esplorare, ricercando somiglianze e differenze nei confronti di altri soulslike, verso i quali il paragone è inevitabile.
Anche tutto ciò che riguarda la lore del mondo di gioco ci farà immediatamente intuire il tipo di opera davanti alla quale ci troviamo; svegliatici in uno scenario grigio e paludoso nei panni di una creatura debole e nuda, un tutorial iniziale ci dirigerà dritti verso una prima bossifght che, in puro stile Souls, saremo destinati a perdere. Tale sconfitta attiverà una campana che richiamerà verso di noi un pesce gigante che, senza porsi troppe domande, ci inghiottirà, teletrasportandoci immediatamente nel “vero” mondo di gioco.
Ad ogni modo, anche qui la narrazione (silenziosa) sarà affidata alle descrizioni degli oggetti, consultabili in una sezione di menù appositamente dedicata chiamata “compendium“.
“I mediocri imitano, i geni copiano”
Se da un lato è sbagliato forzare il paragone tra Mortal Shell ed altri esponenti del genere, dall’altro tale operazione risulta essere funzionale per spiegare al meglio alcuni meccanismi narrativi e di gameplay.
Il prologo, ad esempio, sia per atmosfere che per struttura, richiama moltissimo Dark Souls III; il combat system lento e pesante, caratterizzato dall’assenza dello scudo, sostituito da una “meccanica d’indurimento” che permette di pietrificarsi temporaneamente in modo da respingere il prossimo attacco nemico, mi ha invece ricordato moltissimo Lords of the Fallen.
Un’altra meccanica con la quale Mortal Shell cerca di differenziarsi dai colleghi/rivali è quella, appunto, degli “shells” (“involucri”, in questo caso); una volta entrati nel vivo della beta, scopriremo infatti che la debolezza del nostro protagonista è compensata dalla sua capacità di appropriarsi di alcuni corpi di eroi leggendari deceduti, in modo da poter combattere nei loro panni, sfruttando le singole caratteristiche di ognuno di loro.
In questo breve assaggio sarà possibile sfruttare le capacità di Harros, un cavaliere armato di spada ed armatura pesante, e Tiel, una sorta di ladro che fa della sua “schivata invisibile” e della sua velocità di movimento e d’esecuzione degli strumenti letali.
Nota di merito per i parry, con i quali mi sono trovato molto bene per quel che riguarda la tempistica, e con i quali sarà possibile ripristinare un pò di salute in stile “contrattacco curatore alla Bloodborne“.
Un’altra meccanica semi-ereditata da From Software è quella della “doppia morte/tripla vita”; il nostro protagonista, una volta sconfitto nei panni di uno shell, potrà velocemente riappropiriarsene per una seconda ed ultima volta. Questa “risurrezione” alla Sekiro ci darà una seconda possibilità e permetterà ai giocatori più esperti di sfruttare in combattimento anche i pochi HP disponibili dal nostro “grigione” tra uno shell e l’altro.
Dubbi ed aspettative
Mortal Shell si presenta quindi come un titolo solido, capace di offire una sfida impegnativa ma allo stesso tempo immediata…
Nonostante ciò, i dubbi e gli interrogativi non mancano; i nemici e le ambientazioni non sono ispiratissime e per quanto le animazioni di combattimento siano davvero ben fatte e le meccaniche, nuove ed ereditate, aggiungano la necessità di avere pazienza e strategia se non si vuole andare incontro a morte certa, i combattimenti risultano essere ripetitivi a causa dei pochi moveset e, soprattutto, sbilanciati. Già solo in questa beta abbiamo avuto modo di testare l’insensata potenza del veloce “martello e scalpello” se confrontata con la lenta e pesante spada classica, con la quale è risultato quasi impossibile sconfiggere il boss finale.
Inoltre, data la natura “riflessiva” del combat sysyem, buona parte del coinvolgimento dipenderà dal level design e dalla linearità del progresso sia verticale (armi, armature; va sottolineato che in Mortal Shell non esiste una vera e propria build soulsiana, ma uno sviluppo verticale più classico ed “arcade”) che orizzontale (esplorazione).
Attendiamo quindi con grande hype l’opera di Cold Symmetry che, in base all’esperienza regalataci da questa beta ed agli elementi visti nei vari trailer, si preannuncia un titolo di grande interesse per gli amanti del genere, anche in qualità del prezzo a cui verrà proposto.