Il teen horror è senza ombra di dubbio uno dei generi videoludici che vanno per la maggiore tra i giovani videogiocatori. Non c’è niente di meglio che guardarsi un bel film con gli amici la sera. L’atmosfera che si crea durante quel momento la conosciamo tutti: ogni singolo rumore ci mette in stato di allerta. Proprio su questo aspetto psicologico Supermassive Games ha voluto porre le basi dell’esperienza di Until Dawn, in uscita il 25 Agosto in esclusiva per PlayStation 4.

UN CLASSICO

La storia si basa su uno dei più classici racconti dell’horror. Otto ragazzi decidono di passare la notte in una baia in montagna, in ricordo della scomparsa di due loro compagne. La trama, com’è facilmente prevedibile, è composta dai classici stereotipi che contraddistinguono i film hollywoodiani: la coppia di innamorati, il gruppo di ragazzi che si dividono in gruppetti composti da due e l’assassino, il solito killer psicopatico di turno, pronto a cercare in tutto e per tutto di uccidere il povero gruppo di protagonisti.

Sì, è un classico, ma è proprio a questo che vogliono puntare i ragazzi del team di sviluppo. I sentimenti e le emozioni che proviamo guardando un film saranno le stesse che proveremo durante le nostre sessioni di gioco.
Il senso di terrore e orrore che provoca Until Dawn non sembra essere, tuttavia, spinto al limite, causa anche il fatto che si tratta di un teen horror con sfaccettature da thriller. Il team di sviluppo, però, sembra essere riuscito a non far pesare troppo questo fatto. Grazie all’ambientazione e all’atmosfera che si crea durante le fasi di campagna tutto può succedere, passando da momenti di tranquillità totale per arrivare all’effetto sorpresa che può rilevarsi tanto scontato quanto inaspettato, dipende dalle vostre conoscenza di questo genere di meccaniche.

BUTTERFLY

Uscendo un po’ fuori dagli schemi, Supermassive Games vuole presentare ai giocatori un modo diverso e innovativo per giocare: l’avventura interattiva.
Guidando il personaggio nelle nostre fasi esplorative, attraverso dei livelli a binari, possiamo interagire con gli oggetti circostanti e scegliere i diversi percorsi da intraprendere. Le fasi di esplorazione non sono lineari, ma sono caratterizzate dalla presenza di alcuni QuickTime Event. Questa successione di tasti, che appare nei momenti di maggior rilievo,  è uno dei cavi d’innesco dell’Effetto Butterfly.

Quello che caratterizza il proseguimento della trama di Until Dawn è l’Effetto Butterfly. Ogni qual volta compieremo un’azione decisiva per lo svolgimento della trama, giusta e sbagliata che sia, l’effetto di questa scelta avrà ripercussioni enormi e imprevendibili sul corso della nostra avventura. Grazie a questo tipo di proseguimento procedurale il team ha garantito moltissimi e diversi finali. Per la gioia di moltissime persone, finalmente potremo a nostra discrezione decidere chi salvare e chi sacrificare. In virtù delle scelte fatte nel corso della nostra avventura potremo addirittura riuscire a completare tutta la modalità facendo sopravvivere tutti i protagonisti, oppure potremmo finire senza sopravvissuti.

La diversa possibilità di scelta garantisce quindi diverse possibilità di successione della trama, cosa che si ripercuote positivamente sulla longevità del gioco. Anche questo è uno dei punti fondamentali dell’esperienza di Until Dawn: dopo aver completato per la prima volta il gioco avremo la possibilità di ripetere l’intera modalità. Un buon modo per vedere cosa sarebbe successo se avessimo fatto una scelta piuttosto che un’altra.
A livello di contenuti Until Dawn presenta solo la modalità campagna in single player. Come ribadito dalla stessa Sony, il gioco non disporrà della componente multiplayer. 
Tecnicamente il gioco utilizza lo stesso motore usato in Killzone: Shadow Falls, ottimo per quanto riguarda i dettagli grafici con cui sono fatti i personaggi e l’ambientazione.