L’annuncio e presentazione delle nuove schede video NVIDIA ha smosso un mercato che necessitava una pesante rivoluzione. Le nuove GPU, che si dividono nella consueta gamma RTX 2080 Ti, 2080 e 2070, portano, non solo tanta potenza in più, ma anche nuove e rinnovate tecnologie. La nuova gamma ha come core l’architettura Turing che di fatto chiude il ciclo Pascal rilasciato a maggio 2016. Oltre ad ottimizzare il ciclo produttivo, si passa dai 16-14 nanometri ai 12, la nuova soluzione porta con sé due nuove ed interessanti features. La prima è il Tensor Core che consente di prevedere cosa la GPU dovrà calcolare anticipando il lavoro e dedicarsi esclusivamente su quanto riportato a schermo. Grazie al supporto del Variable Rate Shading questa funzionalità potrà essere sfruttata anche dai visori di realtà virtuale.
Questa tecnica non è nuova, da tempo si cerca di indirizzare la potenza di calco su quanto realmente c’è a schermo, ma gli sforzi di NVIDIA per migliorare ed ottimizzare questo aspetto sono considerevoli. L’altro elemento, già presenti nella precedente architettura ma mai approfondito è il Ray-Tracing. Questa è una tecnica generale di geometria ottica che si basa sul calcolo del percorso fatto dalla luce che dovrebbe regalare un maggior realismo rispetto alle “vecchie” soluzioni come il Ray-Casting o Scanline Rendering.
Il Ray-Tracing permetterà quindi di produrre a computer immagini (rendering) di una scena 3D mediante il calcolo dei percorsi dei singoli raggi di luce che colpiscono una determinata superficie. Questo permetterà quindi di riprodurre tutte le caratteristiche fisiche della luce come riflessione, rifrazione e diffrazione. Gli elementi di gioco quindi potranno “prendere vita” grazie al fatto che ogni singolo raggio si comporterà in maniera differente a seconda dell’angolo di impatto, tipo di luce e differenti materiali dell’oggetto stesso.
Questo processo, che sfrutta sofisticati algoritmi, aumenta la complessità di calcolo, ma il risultato nei primi video dimostrativi sembrano molto promettenti. Per chi non vede l’ora di vedere queste nuove features all’opera ricordiamo che alcuni titoli in arrivo nei prossimi mesi, come Battlefield V, cominceranno a sfruttare queste tecnologie.