I giocatori alla ricerca di una trama complessa e di qualità, potranno tranquillamente voltare pagina. L’avventura proposta nei panni di un misterioso eroe non ci verrà spiegata in alcun modo e senza alcun incipit saremo buttati nella mischia. Durante le nostre “run” potremo dialogare con alcuni NPC, ma le informazioni che recupereremo saranno poche e frastagliate. Dead Cells è un gioco ruvido ed immediato, quello che è successo e succederà non ha molta importanza.
Il titolo sviluppato da Motion Twin è strutturato a livelli che si susseguiranno senza tregua. Ogni livello avrà nemici a tema e con un pattern d’attacco diverso e un grado di sfida ben bilanciato. Prima di ciascuna sessione potremo migliorare il nostro personaggio spendendo quanto trovato in quello precedente, ma in caso di morte si ripartirà dal primo stage di gioco.
Siamo veramente degli eroi?
Il protagonista sembra una sorta di gelatina che si impossessa di un corpo in putrefazione ed avrà a disposizione 4 slot equipaggiamento: due per armi o scudi, due per le skill (sotto forma di oggetti lanciabili). Ogni elemento che andremo ad equipaggiare sarà caratterizzato da uno o più dei colori seguenti: rosso, a rappresentare la brutalità; viola, a rappresentare la tattica; verde, a rappresentare la sopravvivenza (la barra di vita). Questo aspetto sarà molto importante perché sono le basi per progredire di livello grazie a pergamene che ci permetteranno di aumentare il livello in uno delle categorie a nostra disposizione. In sintesi, la brutalità aumenterà il danno dopo un’uccisione mentre la tattica accorcerà il tempo di recupero delle abilità e via discorrendo.
Pronti via dovremo affrontare il primo livello nelle fogne che, in caso di morte, sarà il costante punto di partenza. Gli stage saranno sempre diversi nonostante manterranno la tipologia di nemici presenti. Completato il primo livello in cui è consigliabile raccattare ed uccidere tutto “l’uccidibile” inizierà il vero gioco in cui dovremo impegnarci per completare la nostra run.
L’inizio ci metterà fin da subito ad una scelta che segnerà il nostro stile di gioco: arco o scudo. Questi due oggetti sono forniti “gratuitamente” ed offrono delle meccaniche di gioco diametralmente opposte. Con l’arco sarà possibile ovviamente attaccare a distanza ma avremo un numero di frecce limitate. Queste saranno recuperabili automaticamente una volta eliminato il nemico target o quando quest’ultimo se ne scuoterà qualcuna di dosso. L’arma è indicata per chi predilige eliminare qualche nemico a distanza prima di entrare nel corpo a corpo. Indicata per target singoli perde di efficacia quando circondati da tanti nemici.
Lo scudo è una scelta meno immediata ma estremamente versatile. Avremo due modalità di utilizzo: la prima, tenendolo su ci permetterà di assorbire una specifica quantità di danno, la seconda, con una singola pressione del relativo tasto, sarà possibile effettuare una parata che stordirà l’avversario.
Muori o non Muori?
Come anticipato la morte ci farà perdere tutti i nostri progressi, ma non tutti i mali vengono per nuocere. Il giocatore potrà svilupparne quattro potenziamenti che forniranno al giocatore un considerevole aiuto alle run. Tra le tante segnaliamo la possibilità di avere una o più pozioni di vita, ricaricabili tra un livello e l’altro o il poter scegliere tra uno scudo o un arco da noi sviluppato anziché quelli base ad inizio run. Interessante quella di poter conservare 3000 o più monete, se potenziata, in caso di morte, permettendoci di iniziare i livelli con qualche armamento in più. I nemici quindi rilasceranno denaro o vari tipi di gemme spendibili per migliorare il nostro eroe in appositi luoghi o per aprire forzieri o porte speciali.
Il nostro personaggio quindi si evolverà durante ogni missione sia con un elemento di crafting continuo che con quello trovato in game.L’uccisione di alcuni nemici rilascerà una Cella o una Ricetta. Queste saranno essenziali per progredire nei nostri potenziamenti ma ogni volta che ci sposteremo da una mappa all’altra il Collezionista ci obbligherà ad investire tutte le Celle a nostra disposizione (il livello non partirà se non le spendieremo tutte). Di stage in stage gli oggetti che troveremo saranno sempre più potenti e ci permetteranno di affrontare nemici sempre più agguerriti.Per i giocatori che adorano completare i livelli nel minor tempo possibile potranno usufruire di un bottino speciale e più sostanzioso. Dead Cells quindi risulta ben bilanciato tra gli utenti che vivono a pane e roguelike e chi è alle prime armi.
C’è a chi piace e a chi no
Se il gameplay risulta articolato e divertente lato puramente tecnico Dead Cells mostra il fianco ad alcune lacune di troppo. La pixel art è una scelta che punta alla concretezza nonché a quel senso nostalgico retrò. Le animazioni sono ben fatte ma i modelli in schermi grandi perdono fin troppo di qualità.Se i combattimenti impongono un buon ritmo ci saremo aspettati più prontezza nei comandi cosa che spesso non avviene. Alcune volte abbiamo riscontrato problemi nell’input del pad con pressioni dei tasti e mancata risposta. In un gioco in cui un errore può costarti l’intera run questi tipi di problemi risultano quasi inaccettabili.
Chiude il comparto sonoro con un sottofondo musicale che cerca di dettare i ritmi di gioco. Qui vanno considerati anche i gusti del giocatore, a nostro giudizio sotto questo aspetto Dead Cells svolge bene il suo compitino senza lode ne gloria. Le campionature sono a tema ed avranno un certo effetto evocativo ma peccheranno di poca varietà.