Questo articolo non vuole essere una critica o un giudizio, positivo o negativo, sull’ultima fatica di Santa Monica. God of War è un gran bel gioco sotto tantissimi punti di vista se non tutti. X-Boss esprime un pensiero perché un gioco come quello appena rilasciato traccia nuovi limiti, nuovi confini che potrebbero virtualmente diventare invalicabili. Non ci saranno grossi spoiler o un’attenta analisi del gioco, per quello vi riportiamo alla nostra recensione: God of War – Il cambiamento di Kratos.Muovere i primi passi nel recentissimo God of War ha generato una serie di sentimenti contrastanti. Aver giocato a tutti i capitoli della saga ha portato una sorta di diffidenza ma allo stesso tempo curiosità per questa ultima fatica di Santa Monica Studios.
Da un lato c’è il totale abbandono di quello che è sempre stato lo spirito del dio guerriero, kratos, dall’altra c’è una nuova storia sapientemente narrata che da nuova linfa alla saga. Perché si, con tutto l’interesse che ho sempre avuto per la mitologia greca, anch’essa ha un limite nelle storie che si possono raccontare. Il cambio non è solo nella narrazione, ora più seriosa e a tratti matura, ma anche e fortemente nel gameplay. Il gioco ha convinto e sta convincendo tutti ma porta con sé anche una spessa e coltre tenebra sul futuro video-ludico. Andiamo con ordine.
Evoluzione, Si
Come tutti hanno potuto vedere God of War si è rinnovato sotto ogni aspetto mantenendo una qualità altissima a livello di realizzazione tecnica. Niente è lasciato al caso e in tutti gli elementi si è puntato a creare un vero e proprio Must Have.
Il gioco ha un gran ritmo con una trama che riesce a catturare fin dalle prime battute e la possibilità di esplorare la mappa senza troppe limitazioni aumenta a dismisura la giocabilità del titolo. Vero che il racconto ha un suo percorso, ma i binari sono sapientemente mimetizzati in modo da evitare quell’effetto radiocomandato tipici di un Call of Duty. I nemici sono tanti e vari come anche le situazioni che coinvolgeranno Kratos e suo figlio. Proprio Atreus riesce in poche sessioni a togliersi quel possibile e fastidioso vestito di macchietta nel gioco diventando parte importante e godibile del gameplay. La grafica è semplicemente spaventosa anche sulla normale Ps4 anche grazie ad un ottimo utilizzo delle recenti tecnologie come HDR. God of War si pone quindi come ponte tra il vecchio ed il nuovo massimizzando ed ottimizzando quanto di visto fino ad oggi. In futuro il gioco di Santa Monica sarà un punto di riferimento e questo è un bene ma porta con se un lato oscuro, ignoto.
Innovazione, No
Il primo elemento che salta all’occhio è l’assenza di una vera innovazione. La storia narrata senza interruzioni è una grande cosa, ma non introduce nulla di veramente nuovo. Anche il gameplay, forse uno dei più belli di questo 2018, è qualcosa di già visto. La crescita dei due personaggi, ben organizzata e pensata, si basa su elementi tradizionali e con essa anche il miglioramento dell’equipaggiamento. God of War è come l’ultimo modello di Ferrari rilasciata dal marchio di Maranello ma, una volta saliti a bordo, saremo sempre su una macchina. Bella, potente ed accattivante ma un mezzo che conosciamo fin troppo bene.
Nulla di nuovo all’orizzonte e questo fa temere che il mondo video-ludico sia arrivato ad un punto che, se un colosso come God of War “pesca” idee a destra e sinistra, forse siamo a corto di nuove idee.
La sottile differenza tra evoluzione ed innovazione è sempre più marcata dal fatto che il gioco prende quasi di peso una storia molto simile ad un altro capolavoro, The Last of Us, cambiandone i giusti elementi ma di fatto tenendo l’approccio padre e figlio.Considerando la direzione del mercato, dove si preferisce fare il botto con un PUBG o un Minecraft, è facile temere per il futuro video-ludico. Raggiunto l’apice è facile scivolare indietro. Il paragone è il mondo del cinema che sta vivendo da qualche anno solo su epici Blockbuster basati sui super eroi. Il resto, a parte qualche film di autore, sono storie già viste con una formula che ha stancato. Le serie TV, molto più a basso costo e di più ampio respiro, hanno preso il sopravvento e questo deve metterci in guardia sul fatto che i grossi budget possano essere sostituiti a favore di titoli più low cost. Il processo è già in corso da qualche anno anche nel settore video-ludico.God of War ha tracciato nuovi confini qualitativi e non ma chi può veramente spingersi oltre? Chi potrà fare di meglio senza un grosso budget a disposizione?
Non abbiamo la sfera magica ma, considerando i ritardi che molti giochi stanno accumulando, è facile intravedere un futuro in cui avremo sempre di più titoli che possono essere sviluppati in breve tempo e dal budget ridotto.
Il nuovo per il vecchio?
I vari rumors su una nuova PlayStation o addirittura una nuova Xbox in così breve tempo hanno scosso le mie notti già insonni. Parliamo di un nuovo hardware previsto tra un massimo di due anni, ma cosa ci proporranno le software house? Quanto tempo dovremo aspettare per vedere un nuovo God of War ammagliarci e catturarci come in questo 2018? Da tradizione dovremo vedere due versione del dio della guerra per console ma sembra quasi che dovremo accontentarci di una sola incarnazione per l’ottava generazione di console. Questo è uno dei segnali che forse il mercato dei videogiochi sta cambiando o forse sono semplici paranoie. La domanda sorge spontanea: con il rilascio di nuove console quali strabilianti giochi porteranno nelle nostre case? I giochi che vanno per la maggiore girano tranquillamente su Ps4 e Xbox One perché noi consumatori dovremo comprare nuovi device se non per God of War?
L’ultima avventura di Kratos ha dato un senso ancora più profondo all’esistenza della PlayStation 4, cosa proporranno nel breve per le nuove console? Quale sarà il cavallo da battaglia della nona generazione?
Una colonna sonora epica
La cosa che più mi ha stupito in God of War è la colonna sonora, le musiche che accompagnano il giocatore centimetro per centimetro, pixel per pixel.
Ragazzi, il gioco è stato portato nelle nostre case con una cura maniacale e questo fa impallidire titoli approssimativi passati ma soprattutto futuri. Quando si alza l’asticella bisogna mettere più forza, più impegno per saltare più in alto o trovare nuove soluzioni.La prima è fattibile la seconda sembra arrivata ad un punto in cui è facile arenarsi. Innovare non è semplice richiede studio ed attenzione perché un gioco totalmente nuovo richiede del tempo e pazienza per essere assimilato, ma attualmente siamo bombardati da cloni in Battle Royale più o meno riusciti. Vero le SH si spostano dove ci sono giocatori ma League of Legends e DOTA avranno pur insegnato qualcosa… c’è posto solo per due o al massimo tre titoli al resto rimangono le briciole.Nella speranza di non vedere giochi di spessore come God of War ridursi ad un semplice lumicino come sempre… See you next time Buddies
X-Boss Out