Ci siamo. L’era del cloud gaming probabilmente è stata inaugurata da Google, l’ultimo ad entrare nel mercato paradossalmente. E’ da molto che se ne parla e di come potenzialmente potrebbe rivoluzionare il mondo dei videogiochi in generale. Sappiamo infatti che un azienda come Microsoft ci sta puntando oramai da diverso tempo, cercando piano piano di ritagliarsi un suo spazio. Phil Spencer, il capo divisione Xbox già dallo scorso XO aveva dichiarato che nelle intenzioni di Microsoft c’era il desiderio di far girare giochi dovunque, su ogni piattaforma.
Stadia: una piattaforma di gioco per tutti
E’ Google però a mostrare per prima in concreto cosa vuol dire questo progetto, presentandosi alla GDC su un palco solo in teoria per gli sviluppatori. I contenuti presentati hanno confermato tutte le potenzialità di questa tecnologia e si scopre che il nome del progetto è quello di Stadia.
Non ci sarà nessuna console, nessun hardware, e niente che possa limitare gli sviluppatori, durante le fasi proprio di sviluppo. Lavorare con il massimo della potenza senza essere condizionati dall’ottimizzazione hardware è una sorta di rivoluzione.
Accesso istantaneo in gioco
Un primo test era stato fatto verso la fine dello scorso anno, con Assassin’s Creed Odyssey. Il gioco girava a 1080p e 60 frame per secondo, per tutti, tramite il browser web Chrome. Bastava semplicemente aprire Chrome e lanciare il gioco. Ora questo concetto si espande e si moltiplica per tutti i dispositivi e su tutti i giochi che Google con Stadia lancerà.
Per scoprire le potenzialità, l’esempio mostrato anche in questo caso è quello di Assassin’s Creed Odyssey. Viene mostato un video su youtube del gioco, e quando è terminato, oltre alle classiche schermate di scelta di altri video, appare la scritta Play. Cliccandoci sopra si entra immediatamente nel gioco, senza caricamenti, istantaneamente e proprio dal punto in cui stavamo vedendo in video.
E’ questa la cosa che probabilmente è l’arma in più di questo servizio. L’istantaneità e la possibilità di giocare senza limiti di piattaforma o di hardware. Nessun download, nessuno update e niente da installare. Il tutto su qualsiasi schermo: computer, tablet, telefono, tv ecc ecc. Si potrà passare da un dispositivo ad un altro in maniera istantanea, riprendendo la sessione di gioco proprio dal quel punto in cui era stata interrotta.
Il controller
Del controller ne avevamo già parlato, e oltre ad averlo visto presentato ufficialmente in linea di massima non c’è molto altro da dire, se non che si collega Wi-Fi e che ha un pulsante “share” per condividere i contenuti.
Potente già quanto le prossime console
Grazie al cloud gaming sarà possibile giocare gia con 10,7 TFLOPS di potenza, 4k e 60 Fps. Specifiche che dovrebbero essere quelle della prossima generazione di console che si sta apprestando ad arrivare. Ma se Microsoft, Sony e mettiamo anche Nintendo, riuscissero ipoteticamente ad avere più teraflops, allora Stadia sarebbe già obsoleta? Nient’affatto, in quel caso, anche se la concorrenza riuscisse a fare della macchine più potenti di 10.7 Teraflops, a Google basterebbe una semplice modifica lato server ed il gioco è fatto, avrebbe come minimo quella stessa potenza.
Una possibile rivoluzione?
Il lancio di Google Stadia è previsto già quest’anno e dando un piccolo sguardo al futuro prossimo, è innegabile che la direzione verso le quale il mercato dei videogiochi stia virando sia questa del cloud gaming. Potenzialmente è una possibile rivoluzione sotto tanti aspetti, sia lato software che lato hardware. Sia se sarà sotto forma di abbonamento o di semplice acquisto singolo, in sostanza si può giocare con uno specifico gioco su potenzialmente tanti dispositivi, quanti se ne dispongono. Si giocherà istantaneamente, senza cali di frame rate e alla massima risoluzione possibile.
L’incognita reale al momento viene dalle connessioni. Al momento non si può stabilire con certezza il reale funzionamento se non si prova sul campo, e con le connessioni a disposizione in questo momento. Nel futuro prossimo, però ci sarà il debutto del 5G, che renderà le cose ancora più possibili per il cloud gaming. La strada è strata aperta probabilmente da Google e tocca agli altri adesso dare delle risposte, in questo mercato oramai sempre più affollato.