Kickstarter, come numerose altre compagnie, si occupa dal 2009 di crowdfunding. Il crowdfunding è un finanziamento collettivo, dove le persone utilizzano il proprio denaro per finanziare progetti di persone o organizzazioni. In sostanza si occupa di micro finanziamento dal basso.
Per quanto riguarda Kickstarter, non è possibile investire del denaro per ottenerne un guadagno monetario, ma il ricevente può elargire oggetti, ringraziamenti e così via. Kicstarter guadagna il 5% dei fondi raccolti.
Dal 2009 cavalca l’onda del successo arrivando nel 2015 a finanziare per un totale di oltre 20 milioni di dollari il settore video ludico, dando la possibilità a progetti come Elite Dangerous di prendere vita. Tuttavia, soltanto il 15%-20% circa dei progetti proposti al pubblico è arrivato ad ottenere la somma necessaria.
Se il picco massimo lo si è raggiunto nel 2015 con oltre 20 milioni di dollari di donazioni e quasi 800 progetti proposti, il primo semestre del 2016 non è stato proprio un successo se paragonatioai primi 6 mesi del 2015 o anche del 2014. Nel primo semestre sono stati raccolti soltanto 8.2 milioni per quasi 800 progetti e soltanto poco più del 15% delle idee esposte hanno raggiunto la somma necessaria.
Situazione assai diversa invece per i giochi da tavola che sono cresciuti per quantità di fondi, numero e percentuale di successi.
I dati riportati qui sopra mostrano chiaramente che nel 2015 gran parte dei progetti che cercavano finanziamenti avevano bisogno di oltre 500.000 dollari. Mentre nel 2016 di questi progetti non c’è traccia, o meglio ce ne sono pochi, ma praticamente quasi nessuno ha ottenuto i finanziamenti necessari. È sicuramente un sintomo da tenere d’occhio, ma che non è per nulla negativo.
I motivi di questi dati negativi sono da ritrovare nei progetti fallimentari che hanno spinto le persone, per forza di cose, a investire con più prudenza. Innanzitutto, solo poco più del 15% degli oltre 800 progetti arrivano a compimento, il che potrebbe far scoraggiare ancora di più le persone che hanno investito nel restante 85% a compiere ulteriori donazioni. Ovviamente in caso di insuccesso della raccolta fondi Kickstarter restituisce i soldi ai donatori.
In secondo luogo abbiamo numerosissimi esempi di progetti fallimentari, in cui gli utenti hanno riposto fiducia e denaro. Fiducia che è venuto meno dalla delusione di titoli come Mighty No. 9, dove nonostante i milioni di dollari ottenuti il gioco finale è stato ben lontano dalle aspettative dei donatori.
Infine, l’attesa interminabile per alcuni titoli e la conseguente posticipazione di anno in anno ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale nella diminuzione delle donazioni. L’esempio più lampante ci viene dato dal discusso titolo Star Citizen, un progetto nato nel 2012 come simulatore spaziale per poi cambiare in titolo di massa online nel corso degli anni, con un’uscita ancora da determinare con precisione e una raccolta fondi di ben oltre 100 milioni di dollari.
Vi è senza ombra di dubbio una diffidenza sempre più crescente da parte delle persone verso i titoli proposti su Kickstarter, e le conseguenze di questa diminuzione di fondi portano ad una conclusione ovvia: una scrematura sempre più marcata nel tempo verso titoli che meritano davvero di essere finanziati.
Kickstarter è una piattaforma che offre la possibilità di dar vita a grandi progetti, ma che, tuttavia, il più delle volte viene usata impropriamente da “venditori di pentole” (con tutto il rispetto del caso), arrivando quindi a danneggiare la piattaforma stessa.
In conclusione, non bisogna per nulla leggere questi dati in modo negativo, perché questo calo non farà affatto male alla piattaforma e ai progetti, ma anzi ne eleverebbe senza ombra di dubbio la qualità delle idee che meritano sul serio. Forse è il caso di prepararsi a uno scenario dove ci saranno meno videogiochi finanziati, ma di una qualità sicuramente maggiore.