È arrivata l’era della Realtà Virtuale, più conosciuta con l’abbreviazione di VR. Sono tante le aziende che stanno investendo in questa tecnologia futuristica (Nintendo ci era arrivata venti anni prima col Virtual Boy, per poi rimanere venti anni indietro su tutto). Tra le aziende più quotate troviamo: Oculus VR, l’azienda produttrice del più noto Oculus Rift; HTC, con il suo HTC Vive; Sony, produttrice di PlayStation VR; Samsung, con Gear VR powered by Oculus e tanti altri.
Infine ricordiamoci di McDonald’s, che con l’aiuto di Google ha creato per i bambini svedesi l’Happy Goggles VR, semplicemente trasformando la scatola dell’Happy Meal di McDonald’s in un visore, che utilizzerà a scrocco il vostro cellulare, possibilmente di ultima generazione (quello a conchiglia della zia non va bene).
Se l’entusiasmo dei giocatori di mettere le mani su questa tecnologia è alto, di contro lo è anche il prezzo, infatti Oculus Rift costerà 699€, mentre HTC Vive costerà 899€. Si salvano invece i visori per smartphone come Gear VR, che per funzionare richiede il proprio cellulare e a quel punto basterà acquistare il visore a 99$ (al momento acquistando l’ultimo Samsung Galaxy S7 e Galaxy S7 Edge, il Gear VR è in omaggio).
Nonostante la differenza di prezzo quasi minima, l’utilità di avere uno smartphone più visore è leggermente superiore a quella di acquistare un dispositivo come l’Oculus Rift o HTC Vive, destinati, al momento, a un uso prettamente domestico. Lasciando il visore a casa è possibile utilizzare il proprio smartphone, mentre indossando l’Oculus Rift in giro (ebbene sì, per 700-800€ dovrebbe saper fare anche il caffè e tenere in fresco le bibite) sarà più facile:
- passare col rosso sia in auto che a piedi;
- ignorare i conoscenti;
- evitare le code ai supermercati, perché si sarà finiti contro un palo ancor prima di aver beccato la porta d’ingresso;
- investire anziane signore sulle strisce pedonali e venire investiti da anziane signore in auto finite sui marciapiedi (in realtà è sempre possibile con o senza visore indossato).
A conti fatti l’utilità di questi marchingegni per la realtà virtuale sembra poco si adatti a una seria esperienza di gioco, tuttavia ci sono figure professionali che hanno trovato, e troveranno sempre più in futuro, giovamento da questa sofisticata tecnologia, ecco perché in Italia Oculus Rift è disponibile presso gli oculisti del bel paese.
Il pioniere della geniale trovata è l’oculista italiano Victor Rizzo, già noto per aver inventato, presso il proprio studio di VeRona, il self service della visita oculistica. Il cliente una volta preso l’appuntamento può sottoporsi ai test oculistici che preferisce (farmaci inclusi), sotto la supervisione dell’esperto e con uno sconto del 10% sul totale della visita. Il 95% dei pazienti non trova una soluzione al proprio problema, ma si diverte molto.
Rizzo ha dichiarato al quotidiano specialistico “Occhio Rinco”, la sua personale esperienza con Oculus Rift e la sua utilità per questo settore:
Partirei con una notizia alquanto triste, infatti Oculus Rift è disponibile solo a pochi addetti ai lavori, quindi se il reale scopo dei visori VR è quello di produrci videogiochi, i giocatori dovranno aspettare, non si sa quanto.
Detto ciò posso affermare che per anni abbiamo acquistato macchinari costosissimi per effettuare i test oculistici quando la risposta era unica e a portata di mano, Oculus Rift o HTC Vive a scelta, cosa a cui nemmeno gli americani e gli europei avevano ancora pensato.
Rizzo continua l’intervista affermando:
Basta con “il palloncino è messo a fuoco oppure no?” o “la barchetta è lontana o vicina?” o ancora “che lettera è questa?” Nello studio abbiamo cestinato i vari autorefrattometri, frontifocometri computerizzati e i laser argon e yag, per far spazio all’unico e solo Oculus Rift, dal ridicolo prezzo di 699€!
Un risparmio straordinario se si pensa che ora il paziente indossa il visore con un programma specifico, fa qualche test scemo ed è lo stesso strumento a fornire i risultati. Inoltre, per far finta di aver svolto egregiamente i test, li interpretiamo (anche se non serve) e forniamo uno sconto del 20% sulla visita effettuata.
I 699€ spesi per Oculus Rift possono essere facilmente ottenuti con una giornata di lavoro, se vogliamo chiamarlo tale (ride mentre viene trasportato in un centro di igiene mentale).
In conclusione, la rivoluzione della Realtà Virtuale è ormai alle porte e oltre alle applicazioni in ambito videoludico, sembra che i visori VR possano entrare a far parte della vita di tutti i giorni. Non si esclude che Oculus Rift e HTC Vive saranno disponibili presso altre strutture, come sale cinematografiche, scuole guida, ospedali ecc.
A quel punto questa potrebbe non più trattarsi di una semplice bufala, eliminando le parti palesemente irreali si intende.
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Se vi siete persi i precedenti numeri de “la Bufala di Gamempire” vi riportiamo di seguito i link di riferimento.