La reatà virtuale è arrivata, o quasi. Al CES 2016 Oculus Rift e gli altri accessori per la realtà virtuale si sono presentati e mostrati ufficialmente con relativi prezzi e i loro sviluppatori si cimentano nei più variegati modi di promuovere i prodotto. Riportiamo di seguito la voce di Palmer Luckey, inventore dell’Oculus Rift, che dopo le giustificazioni sul elevato prezzo del suo apparecchio, si scaglia contro chi associa il Virtual Boy di Nintendo con la VR di questa generazione.
[Virtual Boy] non era proprio un apparecchio per Realtà Virtuale, secondo me. Non c’era head tracking, aveva un campo di visione limitato, era essenzialmente una televisione 3D monocolore. Un vero peccato, tra l’altro, perché l’associazione tra il Virtual Boy e la Realtà Virtuale ha senza dubbio danneggiato l’industria [degli apparecchi VR] sul lungo periodo. Però quantomeno aveva il primo display LED inserito in un prodotto per consumatori di massa, probabilmente lo schermo con il miglior contrasto disponibile sul mercato a quel tempo!
Una accusa derivante sopratutto dall’insuccesso della console di Nintendo che il creatore di Oculus vuole fortemente dissociare dalla sua creatura.
Per chi non lo conoscesse Virtual Boy di Nintendo è l’esperimento di simulazione dell’effetto tridimensionale della casa di Kyoto. Un prodotto datato 1995 che con i suoi due colori, i possibili effetti collaterali sugli utenti (nausea o disturbi visivi) e la lineup scarsa si rivelò quello che è tutt’ora il più grande flop della storia di Nintendo.