Quando fu finalmente annunciata la data di rilascio del Nintendo Switch non persi tempo a piazzare il pre-ordine della nuova console. Nonostante il Dr. Nintendo mi consigliò a più ripetizioni di aspettare, dandomi anche del pazzo nel prenderla al D1, a marzo 2017 ero già nelle vaste terre di Hyrule.
Con il passare dei mesi ho avuto alti e bassi con quanto offerto dalla Big N, vuoi perché sono stato rapito dalle prime esperienze VR, con il caschetto Sony, voi perché i titoli tripla A o meno usciti su One o Ps4 rispecchiano di più il mio modo di intendere i giochi.
L’acquisto di Super Mario Odyssey ha ridato un po’ di linfa ad una console che per qualche mese ha di fatto preso un po’ troppa polvere se non fosse stato per qualche gioco da recensire. Anche l’ultima incarnazione di Mario però sta incappando nella stessa situazione delle avventure di Link.
Il gioco è veramente così bello o siamo difronte al consueto buonismo sui titoli Nintendo?
Andiamo con ordine.
Nintendo ha diversi parametri di valutazione
Il titoletto parla chiaro ed è quello che mi sento di scrivere apertamente nella speranza di far capire che ho apprezzato e sto apprezzando i giochi Nintendo ma, dal mio punto di vista, i le valutazioni usano parametri diversi che su altre piattaforme.
Primo elemento tra tutti è il parlato. I giochi Nintendo hanno questo free ticket per non essere massacrati se il parlato non esiste. Un gioco come Mass Effect Andromeda, che ha avuto ben altri problemi, è letteralmente stato massacrato in Italia perché non doppiato in italiano.
Non ha importanza che c’erano milioni di dialoghi in N altre lingue e sottotitoli. La mancanza dell’italiano è stato un segno talmente negativo addirittura da spingere le persone a fare una petizione online.
Nintendo può tranquillamente risparmiare su questo aspetto perché… be si è Nintendo no?
Altro elemento che fa storcere il naso ad esempio in Zelda è la quasi totale assenza di scelte. Un gioco del genere avrebbe dovuto almeno metterci difronte ad una vasta possibilità di decidere del nostro destino ma, nonostante una quantità enorme di cose da fare e da scoprire, la storia di fatto va quasi per la sua unica strada.
Saranno state scelte tecniche ma anche qui, oltre ad alcune problematiche di mostri solo in determinate zone che rende il mondo un po’ statico, siamo di fronte ad una mancanza. Un altro gioco sarebbe stato preso di mira in maniera molto più accanita anche considerando di un comparto tecnico altalenante.
Proprio quest’ultimo sembra sempre non influire sui voti finali dei giochi Nintendo. Mentre su Ps4 e Xbox si fa una battaglia del pixel, Nintendo viene sempre messa fuori dai giochi. Giusta o sbagliata che sia, i giochi non sono solo grafica ovviamente, non vedo perché i giochi della big N devono essere “graziati” per errori e problematiche grossolane.Super Mario Odyssey sotto questo aspetto è a tratti imbarazzante con una IA che sembra uscire dai giochi di un’epoca remota. È Mario? È Nintendo? Va bene ma non posso vedere voti che rasentano la perfezione quando siamo ben lontani da essa. Se vogliamo tenere la stessa valutazione allora siamo onesti e trattiamo tutti i giochi allo stesso modo.
Il buonismo Nintendo si estende ad un Mario Kart Deluxe 8 che su Metacritic è a 92. Meglio di Forza Horizon 3 ed un Gran Turismo per Ps4 fermo al palo con un 75.
Va bene sono giochi diversi uno è tutto colorato e divertente gli altri due sono due titoli ultra professionali e tecnici che per questo devono essere massacrati, soprattutto il secondo che a me schifo non ha fatto anzi, supporta anche la VR.
Ho passato qualche pomeriggio con i colleghi di lavoro a giocare a Mario Kart e mi sono divertito ma un gioco come Forza Horizon 3 è senza mezzi termini su un altro pianeta sotto tutti i punti di vista. Paragone scomodo? Se andiamo a vedere il genere per tutti e tre i titoli c’è scritto “simulatore di guida”. La differenza è che uno è Nintendo ed ha la sua scala di valutazione, i giochi per Xbox e Ps4 hanno la loro a cui non si perdona niente.
Il gioco perfetto non esiste
Tornando al GDR è quasi impossibile non pensare a The Witcher 3, gioco che per me si pone un gradino sopra a tutti seguito da Dragon Age Inquisition.
Il gioco che ci catapulta nei panni di Geralt di Rivia è un capolavoro videoludico che, per chi ha letto i libri come il sottoscritto, risulta inarrivabile anche per un bel titolo come Zelda.
I gusti sono gusti e su questo nessuno può argomentare c’è chi preferisce giocare tutti gli anni mille ore a FIFA e perdersi cimeli come Shadow of the colossus o chi, come me, perdersi via in giochi come Tomb Raider o Uncharted.
Il topic di questo articolo però è diverso e si incentra non sui gusti, ma su come vengono valutati i giochi, su come la stampa specializzata abbia una certa tendenza ad essere più “paciona” con i titoli Nintendo.
Zelda è un gioco che potrei anche dare un nove, un po’ tirato in una scala ipotetica da uno a dieci, ma non può arrivare alla perfezione. Il già citato Mario Kart Deluxe non va oltre l’otto sempre nella mia ipotetica scala mente Super Mario Odyssey rimane un grosso punto di domanda. Non è male ma non è il gioco per me. Recentemente ho acquistato CupHead, mi piace l’idea e la realizzazione ma non riesco veramente a sentirlo mio. Non è una questione manco di gusti è come vedere una bella donna ma che non riesce ad accendere quella fiammella che potresti sperare. Ne riconosci la bellezza ma ti scivola via.
I titoli Nintendo sono sistematicamente scadenti a livello tecnico e questo aspetto viene sempre e comunque sorvolato. Questo lo trovo ingiusto nei confronti di studi che vengono denigrati se su One X non raggiungono il 4k nativo ma lo fanno con il checkerboard rendering. Nintendo fa tuttora fatica a raggiungere il full HD ma noi siamo più propensi a massacrare la Ps4 pro perché non raggiunge i 4k quando un Horizon Zero Dawn è da perdita di mascella se visto con HDR attivo.
Gli altri due giochi che meritano di essere menzionati nel buonismo “coccoloso” per i giochi Nintendo sono ARMS e Splatoon 2. I due titoli sono come sempre divertenti e colorati ma anche Battleborn è divertente e colorato eppure sappiamo che fine abbia fatto.
A Nintendo manca una concorrenza nel suo ecosistema ed è uno dei suoi mali. Su Ps4 o Xbox le esclusive devono vedersela con third parties di qualità, una qualità cazzuta. Nintendo riesce a mantenere, parlando di tecnica ed engine, un livello mediocre perché nessuno alza l’asticella e questa mediocrità viene premiata dai media perché è Nintendo ed è come se non si potesse chiedere di più. Nulla di più sbagliato.
Equità nel giudizio
I videogiochi non sono squadre di calcio, non possiamo pensare che Nintendo sia il Crotone mentre Xbox e Ps4 rispettivamente Real Madrid e Barcellona. Nintendo è un’azienda che ha le sue risorse semplicemente non vuole e non ha voluto investire in un hardware performante e quindi ne dovrebbe pagare le conseguenze. Il gameplay è bello e questo ci fa piacere ma se le infrastrutture e le tecniche di base messe a disposizioni sono di bassa qualità non si può chiudere un occhio.
Qualcuno pensava che i giochi potessero girare in un qual modo meglio nella modalità dock cosa che non si è avverata anzi, spesso e volentieri le performance sono migliori quando si porta la console. Il problema di ingegnerizzazione è evidente.
In generale sono soddisfatto della console ma le recensioni online non sono credibili, non sono giuste se paragonate ad altri titoli che girano su altre piattaforme e questo, ripeto, non lo trovo corretto.
Nintendo non può e non deve avere un suo canale preferenziale dove i difetti più banali all’alba del 2018 vengo accettati senza obiezioni e lo dico per un bene stesso del brand. Alla lunga questo potrebbe ritorcersi contro quando si arriverà ad un momento in cui la concorrenza avrà qualità da ridicolizzare quanto esce su console Nintendo.
Nel mio lavoro faccio errori come tutti ed una cosa l’ho imparata, le persone, i colleghi, si ricordano facilmente l’errore in mezzo a mille attività portate a termine con successo. Nintendo, a mio giudizio, sta giocando su un filo di lana molto sottile che al primo errore, al primo momento in cui la gente si sarà stancata di una qualità non allineata con la concorrenza, il prezzo da pagare sarà fin troppo salato.
See you next time Buddies
X-Boss out