Gli scaffali di Nintendo sono pieni di progetti e idee parzialmente sviluppate e poi abbandonate, come ci racconta l’articolo pubblicato da Nintendo Online.
Nel lontano 1995 Nintendo avviò lo sviluppo del successore del primo Game Boy. Il progetto si chiamava “Atlantis” e l’anno successivo i rumor parlavano di una console con processore ARM a 32-bit, schermo a colori delle dimensioni di 7 x 5 cm circa (più grande di quello del Game Boy Advance), quattro tasti (come un controller del Super Nintendo), una porta per un collegamento a per un eventuale controller esterno e una batteria capace di assicurare 30 ore di gioco.
Tuttavia il progetto Atlantis (mai nome fu più profetico) si inabissò a causa di vari fattori. Il successo del GameBoy Pocket, trascinato anche dal nascente fenomeno Pokemon, fece slittare l’uscita di Atlantis (prevista per il Natale 1996) all’anno successivo. Ma più passava il tempo meno Nintendo sembrava convinta del prodotto: troppo grande, troppo pesante, troppo costosa in termini di produzione.
Alla fine il progetto fu abbandonato, ma da quelle idee Nintendo prese spunto per produrre il Game Boy Color e il Game Boy Advance che hanno fatto le fortune della casa di Kyoto negli anni successivi.
[php snippet=10 param=id=104]