Chi nella sua vita non ha mai sognato di pilotare un potente elicottero da guerra? Ebbene, io e il mio collega Carlo Apuzzo ci siamo cimentati la dove gli amanti delle battaglie aeree hanno sempre sognato di ritrovarsi, ovvero dentro la cabina di pilotaggio di questi potenti mezzi volanti, ma come accade con i sogni infranti, purtroppo Air Mission: Hind non è esattamente quello che ci aspettavamo.
Air Mission: Hind ad un primo e ingenuo sguardo può sembrare un lavoro discreto, forse su PC lo è, ma su console non riesce a lasciare le giuste emozioni. Il gioco si presenta come un simulatore di volo basato sull’elicottero russo Mi-24 Hind, ma all’interno del nostro hangar virtuale troveremo altri esponenti del mondo degli elicotteri da guerra e molte armi.
Addentriamoci ora in quello che è Air Mission HIND per vedere nel dettaglio cosa funziona e non.
Simula questo
Air Mission: HIND si prefissa l’obbiettivo di essere un simulatore di elicotteri da battaglia, però per quanto il sistema di comandi cerchi di portare il giocatore a credere in questa idea, il gioco purtroppo cade sotto diversi aspetti.
L’immedesimazione del giocatore all’interno del titolo è praticamente inesistente, peggio ancora una volta che ci troveremo direttamente sui campi di battaglia. L’intelligenza artificiale non riesce a dare quella giusta sfida per poter attrarre il giocatore dentro l’azione, colpa anche dei problemi di qui è affetto il titolo. Bug e pop-up degli elementi risultano ben visibili anche ai meno attenti.
Parliamo un po’ della campagna, se così si può definire. Essa non ha nessun epilogo, nessuna storia, niente di niente. Siamo piloti, e questo ci basta per ritrovarci nel bel mezzo di una foresta dove avrà inizio la nostra prima missione, ovvero il tutorial, tale missione ci illustrerà le meccaniche di gioco andando a focalizzarsi principalmente sui comandi: a meno che non abbiate un brevetto di volo, la training mission risulta fondamentale a differenza di altri giochi dove spesso lascia il tempo che trova.
Superato il feeling con i comandi di volo si passa a quelli da combattimento, in modo da familiarizzare con le diverse armi presenti a bordo di un tipico aereo da guerra. Terminate le operazioni di allenamento il gioco parte senza alcun briefing, il che lascia storcere non poco il naso.
Armata tecnica
Sotto il profilo tecnico il motore di gioco non regala grandissime soddisfazioni, anzi, il momento più alto lo si raggiunge solo osservando i modelli degli elicotteri che risultano tutto sommato ben realizzati, seguiti subito dopo dalla realizzazione e numero di armi sbloccabili ed equipaggiabili ad inizio di ogni missione.
Il gioco offre anche la possibilità di scegliere, prima di ogni missione, come interagirà il nostro elicottero con l’ambiente, già perché potremmo decidere se rendere le collisioni letali o completamente inefficaci. Cosa significa? Semplice, questo andrà ad inficiare sui danni che riceveremo se dovessimo colpire gli alberi o qualche edificio, ma non andrà a modificare la distruttibilità degli stessi.
Gli ambienti purtroppo risultano piatti, ma non tanto quanto l’essenza stessa della campagna di gioco, già perché la campagna non è altro che un mix di diverse missioni senza capo ne coda dove ci ritroveremo catapultati. Tornando agli ambienti, sarà quasi all’ordine del giorno vedere parti di mappa apparire per caso o sparire per tornare subito dopo, mentre i nostri nemici non costituiranno una grave minaccia per il nostro letale elicottero.
Parliamo un pò più affondo della campagna, se così si può definire. Essa non ha nessun epilogo, nessuna storia, niente di niente. Siamo piloti, e questo ci basta per ritrovarci nel bel mezzo di una foresta dove avrà inizio la nostra prima missione, ovvero il tutorial, tale missione ci illustrerà le meccaniche di gioco andando a focalizzarsi principalmente sui comandi: a meno che non abbiate un brevetto di volo, la training mission risulta fondamentale a differenza di altri giochi dove spesso lascia il tempo che trova.
Superato il feeling con i comandi di volo si passa a quelli da combattimento, in modo da familiarizzare con le diverse armi presenti a bordo di un tipico aereo da guerra. Terminate le operazioni di allenamento il gioco parte senza alcun briefing, il che lascia storcere non poco il naso.
Tornando alla campagna, ciascuna missione consente una mediocre scelta tra gli elicotteri, con la possibilità di personalizzarli a seconda del campo di battaglia: potremo scegliere tra bombe, missili terra-aria e ad inseguimento, oltre alle classiche torrette puntate all’orizzonte. La fantasia del giocatore è spesso però sacrificata da missioni “standard” dove i preset sono di fatto obbligatori. Le fasi di gioco si alterneranno con diversi obiettivi, alcuni dei quali carini per certi versi e che regalano una certa dinamicità al gioco. Non parliamo di grossi risultati ma apprezziamo l’originalità che però viene frenata da un’intelligenza artificiale mediocre, sia per i nemici che per gli alleati
Multiplayer?
Ma allora cosa ha da offrire il gioco? Poco, davvero poco. Diverse modalità di gioco, oltre la campagna, che si suddividono in missioni istantanee, test di volo e azioni immediate, rispettivamente distinte tra semplici azioni di gioco ove possiamo scegliere anche lo scenario giorno e notte e missioni vere e proprie con diversi obiettivi da raggiungere. Non vi aspettate molto, la zuppa è sempre la stessa ma cambiano solo sistemi di approccio.
Se non sarete già stanchi delle brevi e banali missioni in solo, vi toccherà puntare alla modalità multiplayer, ma purtroppo tale modalità non riuscirà a riportare la vostra attenzione sulla retta via visto che il multigiocatore è di fatto assente: non siamo riusciti a trovare compagni di gioco, come c’era da aspettarsi, nonostante ripetuti tentativi.
Probabilmente una scelta verso un genere puramente di combattimento avrebbe dato il giusto compromesso al gioco, ridimensionando le aspettative troppo ambiziose per uno studio che, a quanto pare, non è riuscito a gestire le diverse idee prefissate, rovinando tutto sia dal punto di vista simulativo che d’azione
In sintesi
Io e Carlo ne abbiamo discusso, ma alla fine siamo giunti entrambi alla medesima conclusione, anzi, conclusioni. Per quel che mi riguarda Air Mission: HIND è un titolo che manca completamente il bersaglio, nonostante si possa vedere come il team di sviluppo abbia voluto inserire del buono nel suo gioco.
Il titolo viene immancabilmente gambizzato dalla sua mancanza di dettaglio e intelligenza degli elementi su schermo, cosa fondamentale all’interno di un simulatore che vuole farci percepire l’adrenalina delle battaglie con elicotteri, ma focalizza la sua attenzione solo sui velivoli usati dal giocatore. Insomma, Air Mission: HIND è più una vetrina digitale sugli elicotteri militari che un vero è proprio simulatore.
Per quanto il prezzo sia quasi irrisorio il gioco non presenta motivi degni da giustificarne l’acquisto, anche se la vostra passione per gli elicotteri vi segue fin da piccoli. Se avete intenzione di lanciarvi a bordo di un elicottero e rivivere scene di guerra al limite del reale cambiate gioco. Air Mission Hind è un progetto fallito in pieno: un ibrido tra simulatore mal riuscito ed un action senza un’anima. In attesa di un’edizione completa (data la scarsità del titolo) possiamo solo scongiurare l’acquisto. Anche al vostro peggior nemico.