Nel Novembre del 2007 uscì Assassin’s Creed, primo capitolo di una serie diventata il simbolo di questa generazione. Da allora sono stati rilasciati altri tre capitoli principali (Assassin’s Creed 2, Assassin’s Creed: Brotherhood, Assassin’s Creed: Revelations) uno più osannato da critica e pubblico dell’altro. In questi giorni è uscito anche l’ultimo videogioco di questa serie, Assassin’s Creed 3, il capitolo finale, il più atteso. Sarà riuscito a mantenere tutte le aspettative create intorno a sè e a concludere degnamente questa serie?

TRAMA

E’ difficile parlare della trama di un gioco come Assassin’s Creed 3 senza cadere nei tanto famosi e odiati spoiler, ma, per quanto potrò, cercherò di evitarli.

La storia del gioco riprende proprio da dove era finita in Assassin’s Creed: Revelations, con Desmond Milesche, avendo capito cosa fare per scongiurare la distruzione del mondo, si dirige verso una grotta nascosta in una foresta. Da qui può accedere ai ricordi del suo antenato Connor oppure dedicarsi all’esplorazione della grotta e missioni che lo riguardano più da vicino.

Per quanto concerne la trama che ruota intorno a Connor essa si svolge prima, durante e dopo la Rivoluzione Americana e riguarda, come è ormai consuetudine, l’eterna lotta tra Assassini e Templari.

GAMEPLAY

Una volta entrati in azione ci si mette poco a capire che il gameplay è quello già consolidato negli altri capitoli, anche se in Assassin’s Creed 3 si presenta con diverse modifiche e aggiunte che vanno a migliorare quanto di buono era già stato fatto negli altri episodi. La corsa di Connor e Desmond ora è molto più realistica, fluida e dinamica: il nostro personaggio sposta il peso del proprio corpo sulla gamba d’appoggio quando deve cambiare direzione e se trova un ostacolo di fronte a sè gli scivola sotto oppure balza sopra di esso, rendendo il tutto similare a quanto accade nella realtà.

assassin's creed III review (1)Per sopperire alla piattezza delle cittadine americane dell’epoca (case molto basse e strade larghe), i ragazzi di Ubisoft hanno creato la Frontiera. Come nel primo Assassin’s Creed, dove vi era un fazzoletto di terra che univa Damasco, Gerusalemme, Acri e Masyaf, qui la Frontiera svolge la funzione di unire le varie città, ma non solo. In questo territorio si può aiutare qualche abitante in difficoltà, attaccare i forti inglesi o raccogliere le solite piume, ma la verà novità nell’universo di gioco di Assassin’s Creed è la possibilità di cacciare diversi tipi di animali con esche, trappole oppure con arco e frecce. In questi casi ci viene in aiuto il nuovo sistema di scalata degli alberi, che ci permette di saltare da un tronco all’altro senza farci individuare da animali o eventuali nemici. Gli animali uccisi devono essere scuoiati e le loro parti pregiate vanno a far parte della nostra tenuta. La tenuta va un po’ a svolgere la funzione della villa a Monteriggioni (presente in Assassin’s Creed 2), ma con qualche aggiunta: qui si possono reclutare nuovi abitanti che ci aiuteranno con diversi lavori (falegname, piantagioni, eccetera), si potrà abbellire la casa con dipinti, armi e armature e da qui possiamo inviare a un emporio una carrozza contenente diversi beni della tenuta, come appunto le parti pregiate degli animali.

Sempre nella zona dove risiede la nostra tenuta c’è anche un piccolo porticciolo. Qui possiamo prendere parte a diverse missioni navali, dall’inseguimento di una nave fino ad arrivare a vere e proprie battaglie, tutte molto divertenti e ben realizzate. Una volta in mare, si deve prestare attenzione a diversi fattori, come la direzione del vento o se utlizzare le mezze vele o navigare a vele spiegate oppure con che tempismo usare i cannoni per evitare che i colpi si infrangano contro le onde. Tornano anche le missioni “speciali” che ricalcano lo stile di gameplay delle cripte e delle tombe che si potevano esplorare negli Assassin’s Creed precedenti.

Fin qui sembra un videogioco quasi perfetto, ma non mancano purtroppo alcuni difetti. Primo fra tutti è il combattimento, qui reso ancora più spettacolare e dinamico, ma senza correggere i suoi difetti cronici. I nemici attaccano ancora uno alla volta e i combattimenti si ridurranno ad un mero uso del contrattacco. La necessità di spostarsi o coprirsi dalla linea di fuoco dei fucilieri cambia di poco la sostanza che purtroppo rimane sempre la stessa da cinque capitoli ormai. Altra criticità la si può trovare nei menu, veramente confusionari e bisognosi di diversi passaggi per arrivare all’oggetto o all’area desiderata. Infine un appunto lo si deve fare per forza all’IA, la quale ci farà andare in fumo tutti i nostri tentativi di approcciarci alle missioni in modo stealth: più volte mi è capitato di essere scoperto mentre uccidevo una guardia, anche se in quell’istante gli unici presenti erano Connor e la sua vittima.

assassin's creed III review (3)

MULTIPLAYER

Il multigiocatore è lo stesso di Assassin’s Creed: Revelations, salvo qualche aggiunta. Una di queste è la modalità chiamata Branco che ci vede impegnati insieme ad altri tre nostri amici nella ricerca dei bersagli da eliminare in mezzo alla folla. Le modalità del competitivo sono sempre le stesse e si dividono in individuali (come Deathmatch, Ricercato, Assassinio) e di squadra (come Assalto al manufatto, Caccia all’uomo, Predominio).

GRAFICA E SONORO

Il motore grafico che muove Assassin’s Creed 3 è l’Anvil Next, una versione aggiornata di quello usato per tutti gli altri Assassin’s Creed. L’aggiornamento del motore si vede e come: visi molto più espressivi, profondità di campo aumentata, animazioni più realistiche, diversi fenomeni atmosferici, texture maggiormente definite e contenuti fenomeni di pop-up (sempre presenti negli altri videogiochi della serie). Inoltre, in Assassin’s Creed 3 le stagioni cambiano di continuo, e il motore grafico ricrea alla perfezione tutte le variazioni climatiche e persino i solchi nella neve dopo il passaggio di qualcuno.

Per quanto concerne l’audio, anche qui nulla da eccepire. Gli effetti ambientali ricreano alla perfezione la pace e tranquillità della frontiera o il chiacchericcio della folla nelle città. Il doppiaggio italiano è molto buono per quanto riguarda le voci principali, per il resto è nella norma.

COMMENTO DELL’AUTORE
Assassin’s Creed 3 è l’evoluzione perfetta della serie creata da Ubisoft. Cambiare ambientazione e passare dalle strette e alte città Europee e Asiatiche a quelle basse e simili tra loro dell’America del 1700 è stato rischioso, ma grazie all’aggiunta della Frontiera e della possibilità di arrampicarsi sugli alberi l’esperimento è riuscito perfettamente. Permangono purtroppo alcuni dei difetti che affliggono la serie da sempre, ma in confronto alla vastità di questo videogioco sono di poco conto.


No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve