Prima di entrare nel dettaglio e spiegare quel poco che il gioco ha da offrire è corretto avvisare i lettori che non siamo riusciti ad andare oltre il quarto schema di gioco. Il motivo non è legato alla difficoltà di quest’ultimo ma ad un susseguirsi di stati mentali e fisici che avrebbero potuto causare il decesso del recensore.
Il primo capitolo è scivolato via con qualche dubbio e perplessità, il secondo con una irritazione crescente, il terzo, collegato ad un monitor da 55, boccheggiando aria per non morire. L’ultimo capitolo è stato giocato in una forma comatosa, sospesi tra la vita e la morte, per cercare di salvare il salvabile. Il gioco si è rifiutato anche di darci questa piccola soddisfazione.
Il gameplay, questo sconosciuto
Gli sviluppatori, Torus Games, hanno pensato saggiamente di strutturare Ben 10 come un beat ‘em up a scorrimento. La serie animata si sposa perfettamente con il tipo di gameplay che gli sviluppatori avrebbero dovuto implementare con l’aggiunta di alcuni momenti Platform per alternare alcune fasi di gioco. Partiamo dalla prima fase, quella di un vetusto beat ‘em up, con il protagonista, Ben, e le sue prime quattro trasformazioni in alieno.
Pronti via e ci troveremo in varie schermate in cui dovremo rompere e picchiare qualsiasi cosa a schermo per ottenere i punti combattimento. Scatole, telefoni, pali della luce… tutto regala punti senza distinzione tra un nemico che cerca di attaccarci ed una macchina parcheggiata. La piattezza dei combattimenti si farà sentire fin dalle prime battute ed anche cambiando le varie forme aliene la musica rimarrà la stessa.
Avremo un attacco primario con cui pestare i nemici semplicemente pigiando a più non posso, un attacco per finire l’eventuale nemico saltandogli sopra e due mosse uniche per ogni alieno. La prima è divisa in tre tacche, che si riempiranno con il passare del tempo, e permetterà di fare pulizia più velocemente dei nemici.
La seconda, l’ultimate Attacks, avrà a sua volta una barra alimentata dai nemici uccisi. Di fatto è la mossa più potente del gioco per ciascuno alieno ed è l’elemento più apprezzabile da vedere nel gioco se non fosse che è automatica. Riempita la barra basterà pigiare un bottone e potremo appoggiare il pad per vederne l’effetto.
Sebbene sia possibile concatenare i colpi in modo da ricevere più punti dalle battaglie, questo si limita ad essere la ripetizione degli unici due attacchi disponibili. Scordatevi combo o una sorta di strategia: iniziato lo stage di combattimento potrete bendarvi gli occhi e pigiare tre bottoni a caso a ripetizione per far pulizia di tutti i nemici a schermo.
Gli alieni totali saranno dieci e l’unica nostra soddisfazione, per quanto concerne il combattimento, sarà vederne la mossa finale la prima volta. Gli sviluppatori si sono profusi nel cambiare gli scenari di gioco ma di fatto le azioni da fare saranno sempre le stesse contornato da una imbarazzante sezione platform.
Ciascun alieno ha, udite udite, abilità particolari, alcune delle quali saranno necessarie per proseguire nei livelli. Ad esempio, potremo trovarci di fronte a delle rampe seguite da un burrone: dovremo utilizzare Rotolone (il nome dell’alieno) per rotolare sulla rampa e saltare al di là del precipizio. Basterà cambiare forma e scegliere l’apposito alieno riportato in una icona per andare avanti nello schema. Così Ben 10 ha anche la sua componente in cui dovremo spremere le nostre meningi.
Chiude il cerchio una crescita dei personaggi al limite dell’incomprensibile. Potremo spendere i punti guadagnati aumentando fino a 3 stelle le caratteristiche dei personaggi. Nessuna nuovo cambiamento nel pattern d’attacco, nessuna nuova mossa, solo valori virtualmente migliori per completare un gioco la cui sfida è praticamente inesistente.
Solo a fine livello, quando dovremo affrontare il cattivone di turno, ci troveremo in uno stage in cui effettuare determinate azioni per poter averne la meglio. In questo caso avremo una minima interazione con gli ambienti di gioco ma nulla che va oltre pigiare un bottone. Il gioco è in conclusione una cascata di delusioni di scelte tecniche che lasciano semplicemente basiti anche se il target fosse un bambino di 5 anni.
Tecnicamente parlando…
La realizzazione tecnica di questa nuova trasposizione video ludica di Ben 10 è modesta. Come accennato in precedenza la scelta di utilizzare il Cell-Shading come stile grafico si rivela azzeccata le animazioni sono molto semplici ed i personaggi sono assolutamente identici a quelli del cartone animato. Sono gli sfondi ed i “non effetti di gioco” presenti a rovinare la totalità della scena. Anche gli stage, con i bei colori accesi e pastellosi, finiscono nel vortice del compitino mal realizzato e superficiale.
Tutto scarno, piatto e ripetitivo e, incredibilmente, frequenti cali di framerate, non solo nelle situazioni più frenetiche, ma anche nelle sezioni tranquille. Vero che il Nintendo Switch non è catalogato come mostro di potenza ma per quello che propone Ben 10 dovrebbe schizzare fuori dalla console. Il pattern d’attacco e la varietà dei nemici è molto semplice per non dire di una banalità assoluta.
Chiude il comparto sonoro con musiche di sottofondo semplici e pure loro ripetitive. Alcuni effetti risulteranno addirittura fastidiosi cosa che ci ha costretto a mettere l’audio della console al minimo.
Cosa rimane
Sfortunatamente di Ben 10 versione 2017 non rimane nulla, anzi rimane un pessimo ricordo del tempo passato a non giocare ma a subire una serie di scelte inopportune per un brand che meriterebbe molto di più. L’impersonificazione di Ben Tennyson per affrontare alcuni dei nemici più infami come Zombozo, Queen Bee e Weatherheads dovrebbe regalarci soddisfazione, divertimento e piacere invece di farci prendere le distanze. Considerando il prezzo assurdo di 40€ al lancio, che forse serviranno per pagare la licenza, consigliamo vivamente di evitare il gioco in qualsiasi sua forma vi venga propinato dato che come si dice: il tempo è denaro è c’è di molto meglio a cui dedicarsi.