Quando per la prima volta ho scaricato il gioco e l’ho aperto, la mia mente è partita in velocità all’indietro, verso quel periodo da ragazzino in cui mentre tornavo a casa con i miei giocatori in automobile sfruttavo le luci della strada per poter giocare al mio GBA e a Golden Sun, il primo vero JRPG che io abbia mai toccato nella mia vita. E Bonds of the Skies mi ha dato, quando l’ho preso in mano la prima volta, la stessa sensazione, e non solo, perché il gioco creato da KECMO non solo si ispira, ma prende anche un elemento fondamentale da Golden Sun che vi andrò a spiegare qui di seguito, nella mia recensione.
Un’amicizia tra uomini e dei
La storia parla del nostro protagonista, Eli, un giovane che sta per avere la sua cerimonia di “maggior età”, il cui villaggio riceve però un improvviso attacco da parte di un demone che mette a ferro e fuoco tutto il villaggio. In mezzo a tutto il trambusto Eil stringe un patto con il Grimoa dell’aria, Nogard, con cui riesce a salvare tutti. La storia parlerà quindi di Eli che insieme a Nogard andrà alla caccia del demone che ha messo a ferro e fuoco il suo villaggio e fermare la sua furia violenta.
Questa è la base della trama di Bonds of the Skies che mette subito le mani avanti, nella sua prefazione, sull’esistenza di diversi Dei ognuno con le sue abilità peculiari, quello a cui dovremo dare la caccia sarà il Grimoa del fuoco, mentre al nostro fianco, avremo un altro Grimoa, quello dell’aria. Proprio su questo punto volevo andare a parare con l’affermazione di prima, perché come Golden Sun, Bonds of the Skies introduce questi Grimoa che saranno non solo fulcro del gameplay e degli attacchi del nostro party, ma serviranno anche da mascotte per tutto il gioco, come appunto i Djin nel JRPG di Camelot Software.
Non che sia un male questa citazione, anzi, Bonds of the Skies sfrutta questi Grimoa come esseri con una personalità e che possono interagire nelle varie scenette nella storia, ogni Grimoa ha infatti la sua personalità e interagirà in modo diverso con tutto il party e le varie situazioni nella storia, insomma, un’ottima cosa. Dall’altra parte però, per quanto l’idea sia ottima, non è sfruttata a dovere, la personalità dei vari personaggi principali non convince e difficilmente il videogiocatore si affezionerà a loro, il che rende la storia e il gioco in sé, non incredibile sotto l’aspetto del character design e del plot narrativo.
A turni, ma non troppo
Bonds of the Skies si presenta con un JRPG a turni, avremo quindi il nostro menù con l’attacco, le skill, la sezione “Synchro” dove avremo i nostri attacchi attraverso i Grimoa, gli oggetti ed infine la guardia. Una cosa molto standard per i JRPG se ci pensate, ma Bonds of the Skies aggiunge qualcosa in più che rende molto più dinamico il gioco aggiungendo la posizione dei personaggi e dei nemici, infatti, ad ogni turno, i nostri nemici e noi stessi, potremmo spostarci in una delle tre posizioni disponibili per poter fare più danni a un nemico, questa meccanica rende sicuramente le sfide molto più tattiche e quando il nostro party passerà da due a tre personaggi, dovremo stare attenti a spostare ogni personaggio nella giusta posizione per poter infliggere più danni possibile al nemico.
Per il resto, Bonds of the Skies rimane su standard dei JRPG soliti, la presenza di una mini mappa dove spostarsi, varie città dove incontrare mercanti o riposarsi in locande e aggiunti vari oggetti sistemati in giro per dungeon e città per ricavare soldi o oggetti curativi che vi daranno un gran vantaggio nella vostra avventura. Oltre alle varie zone straconosciute dai vari giocatori di RPG, in ogni città sarà presente un santuario dove potremmo andare a prendere le missioni secondarie che ci terranno compagnia per tutta la storia, unico problema di queste missioni secondarie è che, appena fatte, dovranno essere riscattate sempre in un santuario quando, a mio parere, appena fatta una secondaria già il bottino di essa dovrebbe essere nelle tasche del personaggio.
Oltre alle missioni secondarie presenti nel tempio, il team di sviluppo ha voluto aggiungere anche altre missioni nelle città, missioni particolari che si possono prendere direttamente dai cittadini, un ottimo modo per aumentare la longevità del titolo e per far esplorare tutte le parti delle varie città che andremo a visitare nel nostro viaggio.
Insomma, tutto sommato Bonds of the Skies è un JRPG molto semplice, e adatto magari a tutti quelli che nella loro vita non si sono mai avvicinati ad un titolo di questo genere, e nella sua semplicità si può davvero apprezzare, se non fosse per un paio di cose che sinceramente non mi sono andate a genio e che ho scoperto di questo gioco.
Perché dovrei scegliere questa versione
La KEMCO, nel caso qualcuno non lo sappia, è un’azienda che si propone di sviluppare giochi per dispositivi portatili, tra cui anche cellulari, ed ovviamente “Bonds of the Skies” è stato anch’esso trasportato in una versione per cellulare, addirittura in due versioni, la prima è gratuita, con pagamenti e pubblicità in game, mentre la seconda, quella premium, non ha tutte queste aggiunte e al costo di 5 euro, quindi 5 in meno rispetto alla versione per 3DS, potete portarvi a casa ‘Bonds of the Skies’ per cellulare.
Le due versioni, quella premium e quella del 3DS, non sono molto differenti, se non per i comandi, quindi per rispondere alla domanda del paragrafo, se non volete utilizzare il vostro smartphone, la versione per 3DS è perfetta, ma sappiate che è una versione sovraprezzata rispetto a quella che troverete sullo store di google.