I titoli del genere shoot ‘em up, o se preferite shooter a scorrimento, sono stati una delle onde che hanno spinto forte i giocatori a sfidare i propri riflessi e marchiare con il proprio nome, sintetizzato in tre semplici lettere, la parte alta della classifica di ogni cabinato, facendo la fortuna di molte sale giochi e di qualche console da tempo in pensione.
La fama, ahimè, non dura per sempre e questo genere di videogiochi ha visto la sua poltrona spinta, negli ultimi due decenni, sempre più distante dal centro della scena, in un angolo per puristi del gameplay e amanti del tempo che fu.
Bullet Soul, sviluppato da Mages Inc. e disponibile su Steam e Xbox 360, si piazza esattamente nel comodo posto isolato riservato a questo genere, riuscendo nel “difficile” compito di non provare nemmeno a scavalcare un po’ la staccionata e prendersi qualche applauso in più.
Ammazzali tutti, che novità!
A cominciare dal background su cui poggia il gameplay. Come da tradizione del genere, nessuno spazio è dato alla trama o a qualche anche minimo accenno di contestualizzazione delle battaglie. Si parte subito con lo scegliere la navicella, in base a forza e velocità di movimento e al tipo di potere speciale a disposizione, e poi subito pronti a crivellare di pallottole e missili qualunque cosa appaia.
Certo non ci si poteva aspettare cut scene da oscar o complessi intrighi, ma un minimo di giustificazione alle nostre azioni sarebbe stato quel passo che avrebbe dato almeno un po’ di immersione in più.
L’obiettivo finale del gioco è attraversare i 5 stage ottenendo il miglior punteggio possibile. Nonostante un giocatore discretamente appassionato del genere (come lo è chi vi scrive, ndr) potrebbe apprezzare questa essenzialità, purtroppo la esigua quantità di livelli unita ad una quasi assente differenza tra le varie modalità, tra le quali solo quella a tempo varia davvero l’offerta, rende il gioco adatto solo a brevi partite.
Il ragazzo studia, ma…
Trascurando alcune finestre di dialogo che rievocano Windows 98 (non sto scherzando, è davvero così) il gioco si presenta in una veste grafica essenziale, benché condita da appariscenti e variopinti elementi ed effetti di luce, e forse con qualche carenza di definizione considerato che arriva al tempo del 4K.
Avviato il gioco si parte subito con la scelta della navicella, occasione questa per apprezzare il design degli sprite dei piloti che rievocano alcune produzioni nipponiche e si lasciano apprezzare per stile e carattere.
In gioco, le animazioni delle navicelle sono gradevoli e spesso molto articolate, ma aliasing e alcune scelte di colore rendono alle volte troppo confusa la schermata. A peggiorare le cose ci pensa la quantità abbondante di oggetti a schermo che rende in alcuni frangenti l’azione così caotica da impedire il controllo della navicella.
Un elemento che dà non pochi problemi in termini di chiarezza dell’azione sono le scie dei colpi degli avversari che, anche se divenuti innocui, continuano la loro corsa in un alone bianco rendendo difficoltoso distinguere e tenere sotto controllo il resto degli elementi.
Più in generale pare che il gioco cerchi di emulare quanti l’hanno già preceduto come uno studente che incolla qua e là pezzi di ricerche altrui per portare a casa un voto quantomeno decente. Della serie: la lezione la so, quindi non serve approfondire.
Piccola nota positiva di differenziazione sono le animazioni e i movimenti dei boss di metà e fine livello, che sono dinamiche e molto accattivanti e spezzano con la loro minore velocità il ritmo frenetico del gioco.
Spara e schiva, schiva e spara
A stemperare questa sensazione di déjà vu ci pensa una valida scelta di diversificazione delle armi delle navicelle. Ogni pilota dispone di due tipi d’attacco, uno a ventaglio, l’altro concentrato verso avanti, oltre alla possibilità di sganciare una bomba in caso la situazione si facesse troppo intricata.
Gli attacchi sono differenziati al punto che riescono ad accontentare tutti i tipi di giocatore e di strategia. Differenziazione che si riscontra anche nella forza e nel design dei colpi.
Per il resto il gioco propone, come detto poche modalità di sfida e la classica scalata del livello fino alla sconfitta del boss. Anche il numero di vite (3), il potenziamento della navicella e le classifiche sono un concentrato della tradizione del genere shooter a scorrimento.
Ottima è la presenza del multiplayer a due giocatori in locale che aggiunge un po’ di varietà al gameplay; meno bene l’interazione online che si limita alla registrazione dei punteggi in rete; malissimo la mappatura dei tasti che tiene conto solo dei bottoni del controller Xbox, trascurando quelli della tastiera la cui configurazione richiede numerosi tentativi.
Commento finale dell’autore
Bullet Soul è un shooter a scorrimento verticale colorato e conservatore. Un prodotto che avrebbe spopolato in qualunque sala giochi di qualche anno fa. Tanto trucco e qualche animazione non possono tuttavia nascondere una anima tradizionalista e troppo familiare che lo rende un prodotto quasi fotocopia, al netto di alcune valide scelte sulla differenziazione delle navicelle.
Mages Inc., gli sviluppatori di Steins;Gate, ha accettato di creare un prodotto che mira a portare a casa il compitino senza fare un vero salto verso qualunque altra direzione. Gli sviluppatori sono stati abili a mettere insieme il passato del genere, ma senza pensare fuori dagli schemi.
Tuttavia, visto anche il prezzo al di sotto dei 15 euro, un giocatore appassionato che abbia voglia di scaricare la tensione della giornata o di testare i proprio riflessi potrà sicuramente trovare in Bullet Soul una valida sfida.