Quando provammo Call of Duty: Advanced Warfare alla Gamescom di Colonia, la prima parola che ci venne in mente fu: next-gen.
Il titolo di Activision, sviluppato dai ragazzi di Sledgehammer, segna, infatti, il passo generazionale della saga, come il primo Modern Warfare fece ai suoi tempi. Grazie ad un nuovo motore grafico e ad una piccola rivisitazione del comparto multiplayer, i fantasmi del precedente capitolo possono dirsi sconfitti… o quasi.
SINGLEPLAYER INSIPIDO
Per non spoilerarvi la storia (15 missioni terminabili in 5 ore giocando a difficoltà Normale) vi diciamo solo che è ambientata nel 2055 ed impersoneremo Jack Mitchell, un marine con un braccio sinistro robotico, il quale lavora per Jonathan Irons (Kevin Spacey), fondatore di Atlas, una compagnia militare privata dotata delle migliori tecnologie del mondo, con l’obiettivo di sconfiggere i terroristi KVA ed il loro capo, Hades.
Nelle poche righe sopra abbiamo utilizzato il termine nuova generazione, ma purtroppo il comparto singolo giocatore non rientra di certo in questo campo. Non stiamo dicendo che la campagna sia orrenda e non piacevole da giocare, ma non presenta quelle innovazioni che gli sviluppatori hanno introdotto nel multiplayer. In primis la tuta Exo, che potremo potenziare alla fine di ogni missione portando a termine lesfide in game, non viene sfruttata al meglio, a causa di mappe con poca verticalità. Anche tutti gli accessori, mostrati durante il caricamento, saranno utilizzabili solo quando il nostro compagno, Gideon, ci dirà di utilizzarle, togliendoci quel gusto di tatticismo che piace a noi giocatori.
Anche l’intelligenza artificiale non presenta alcuna innovazione. Se non si gioca a difficoltà elevate, saremo una sorta di highlander che spazzerà via tutti in men che non si dica.
DINAMISMO E FRENESIA
Il comparto multiplayer, sul quale Sledgehammer ha puntato molto, ha riscosso ottimi risultati. L’esoscheletro garantisce ai videogiocatori un nuovo livello di sfida mai visto finora. Le partite, infatti, sono diventate assai più combattute e la skill (l’abilità del giocatore, ndr) prevale su tutto. Avere il giusto tempismo ed ottimi riflessi durante un doppio salto o uno spin laterale, assicura la vittoria nello scontro a fuoco.
Al contrario del singleplayer, l’esoscheletro si integra alla perfezione con le 13 mappe, ad oggi presenti nel multiplayer. Sono tutte realizzate in modo ottimo, dando libera scelta al giocatore di percorrere la via migliore per conquistare una bandiera, portare il drone nella base nemica o cogliere di sorpresa i propri avversari, passando per tetti o vie secondarie facilmente raggiungibili.
Tra le tante novità presenti, parliamo innanzitutto della modalità Uplink, ottima se giocata in gruppo. Sembra quasi di rivivere una partita di pallacanestro, poichè il nostro compito è quello di portare un drone all’interno del globo nemico, passandolo ai compagni o correndo per tutta la mappa. Se salteremo nel globo con il drone sottobraccio, la nostra squadra guadagnerà 2 punti, mentre se lo lanceremo nella sfera ci verrà assegnato un solo punto.
PERSONALIZZAZIONE A NON FINIRE
Un’altra importante novità è sicuramente quella che riguarda la personalizzazione. Il nostro alter ego, infatti, sarà completamente modificabile dalla testa ai piedi. Le armi, sbloccabili salendo di livello, avranno a disposizione ben 13 slot, al fine di renderle più consone alle nostre esigenze.
Essendo un gioco ambientato in un futuro prossimo, oltre ai soliti fucili a proiettili, troviamo anche armi laser, più lente “nello sparare” ma molto più precise delle altre, ci saranno poi fucili a pompa diventati sonici. Anche le granate, 10 in totale, si sono evolute, dandoci la possibilità di tracciare i nemici colorandoli di rosso, di spegnere le funzioni elettroniche degli avversari o di lanciare droni esplosivi.
Le abilità della tuta Exo, invece, sono 8. Potremo estrarre uno scudo, diventare invisibili per alcuni secondi, aumentare di poco la nostra salute, levitare in aria o aumentare la velocità del nostro scatto.
Le ricompense uccisioni, attivabili in partita sommando i punti guadagnati con gli assist, le uccisioni e i punti obiettivo, potranno anch’esse essere potenziate e migliorate, aumentando però il livello di punti da raggiungere. Saremo in grado di aumentare la durata dell’UAV, di aggiungere una torretta migliatrice al nostro drone o incrementare la potenza di fuoco del Goliath.
Una volta terminata la nostra classe, potremo entrare nella modalità Poligono, nella quale andremo a testare le armi con i relativi accessori.
La feature più interessante è sicuramente quella relativa ai Rifornimenti o Supply Drops. Completando alcune sfide, giocando alla campagna singleplayer e passando del tempo su COD Advanced Warfare, verremo infatti ricompensati con delle casse.
All’interno di esse potremo trovare, oltre a pezzi del vestiario, anche armi potenziate sotto alcuni aspetti (Precisione, Danno, Mobilità, Cadenza, ecc..), ma sempre ben bilanciate. Queste armi, come già visto recentemente su Destiny, appartengono a diverse categorie di rarità, dall’Enlisted fino all’Elite e presentano anche modifiche estetiche. Se non siamo interessati al loot che abbiamo ottenuto, possiamo sempre scartarlo per Punti Esperienza.
Finendo con le modalità, oltre Uplink di cui abbiamo parlato prima, troviamo il Programma Addestramento, un mix tra giocatori e bot, nel quale ci verranno insegnate le meccaniche del gioco e non guadagneremo PE, e la Exo Survival. Una volta scelta la classe all’avvio, Exo pesante, specialista eleggero, ci vedrà resistere, insieme ad altri 3 giocatori, ad ondate di soldati e droni, che aumenteranno di livello round dopo round. Dovremo anche completare degli obiettivi, come raccogliere informazioni o dissinescare bombe. Dalla nostra parte avremo la possibilità di potenziare le armi e la propria tuta.
GRAFICAMENTE “ADVANCED”
Activision e Sledgehammer Games hanno fatto un enorme passo avanti anche sotto il punto di vista grafico. Le cut-scene della campagna sono quasi cinematografiche e le scene in notturna, grazie al miglioramento degli shader e delle luci, rendono sicuramente meglio delle altre.
Anche gli effetti del calore che sprigiona l’Exo una volta utilizzato è davvero impeccabile, peccato per alcune imperfezioni sugli oggetti in secondo piano.
Per quanto riguarda il multiplayer, i dettagli sono leggermente più bassi, ma ciò garantisce un framerate fisso a 60fps.
D’altra parte, Activision e Sledgehammer hanno dato vita ad un comparto multigiocatore pregevole, veloce e vivace e ricco di sfide. Tutte le features introdotte segnano quel nuovo inizio di novità che molti utenti si aspettavano e finalmente hanno tra le proprie mani.