Molti già conosceranno l’acclamato GDR di CAPCOM: Dragon’s Dogma, di cui abbiamo parlato nella recensione della riedizione con l’espansione Dark Arisen. Ebbene, dopo molti anni, la compagnia ha deciso di portare il gioco su PC in quanto ritenevano necessario donargli una nuova veste migliorata, che potesse permettere ai giocatori su computer di godersi appieno uno dei titoli per console che più hanno attirato la critica. Non solo questa è una ricca occasione per esplorare un vasto mondo pieno di avventure, ma il successo di questa rimasterizzazione determinerà in maniera significante il futuro del franchise. Sarà riuscita CAPCOM a compiere un buon porting e ad attirare nuovo pubblico nella nuova piattaforma?Scopriamolo insieme!

DRAGONHEART

La storia di Dragon’s Dogma si svolge nelle terre di Gransys, dove un feroce e potente Drago appare per iniziare quella che potrebbe essere definito come “la fine dei giorni”. Tuttavia, questa non è la prima apparizione del portatore dell’apocalisse, infatti tanto tempo prima degli eventi in cui il giocatore prenderà parte, un’armata di uomini cercò invano di sconfiggere questa maestosa e nefasta creatura. In questa digressione, sarà ambientato il tutorial che fungerà da prologo per la narrazione principale.

Una volta vissute le vicende del cavaliere, potremmo creare il nostro personaggio attraverso un ricco tool di personalizzazione che include tutti gli aspetti presenti nel gioco base e nei DLC (visto che il gioco è completo di ogni pacchetto rilasciato). Ci risveglieremo a Cassardis, una città costiera di pescatori dove vive il nostro alter ego. Purtroppo la pace del luogo durerà molto poco, visto che verrà attaccato dal drago citato in precedenza. A quel punto, il nostro protagonista, prendendo in mano tutto il suo coraggio, decide di fronteggiare la bestia a spada tratta. Nonostante abbia cercato di combattere con tutte le sue forze per difendere la sua città, ne esce sconfitto e rimane alla mercè dell’apocalittico drago. Quest’ultimo, per ragioni che si scopriranno più avanti nella storia, ruberà il cuore al nostro eroe, lasciandolo privo dell’organo vitale ma sorprendentemente in vita, in qualche misterioso modo.

Al nostro risveglio, il primo pensiero è quello di riappropriarci del cuore sottrattoci, così inizia la nostra epica avventura per dare la caccia a questa creatura e porre fine all’apocalisse. Il nostro cammino si intreccerà con il duca del regno, il quale ci conferirà il titolo di ammazza draghi, il che ci darà diversi vantaggi nei nostri viaggi e nelle nostra missioni principale, sopratutto quando avremo bisogno di tutto l’aiuto possibile per cercare di contrastare il culto che favoreggia la distruzione del mondo per mano dell’apocalittico drago.

La storia verrà dunque ambientata in tutte le terre presenti nel gioco, dalle montagne rocciose, alle pianure verdeggianti e infine ai castelli e alle grotte sommerse. In tal senso il mondo di Dragon’s Dogma non risulta ricchissimo di dettagli in puro stile fantasy, anzi si avvicina più al concetto di medievale/realistico, il che può rendere alcune zone molto spoglie. Tuttavia ciò è funzionale all’atmosfera di gioco, che non risulta troppo gioiosa ma ha invece un clima cupo e teso. Del resto, si parla proprio della fine dei tempi, mica di una fiaba allegra. Una nota di demerito va al fatto che non è possibile nuotare e che per spiegarlo si è deciso di introdurre una razza di nemici abissali, i quali sono così temibili che non fanno avvicinare nessuno a qualsiasi acqua profonda. Il che è una spiegazione leggermente assurda, sopratutto considerando che si viene rimandati alla superficie più vicina ogni volta che si cade in uno specchio d’acqua.

Ovviamente, alla trama principale, si aggiungono tutte le missioni secondarie che però non risultano particolarmente memorabili se non con qualche eccezione. Il vero contenuto extra è quello dell’espansione Dark Arisen, quindi dell’isola Nerabisso, che deve essere giocato dopo aver concluso la trama principale (E’ accessibile fin da subito, ma è chiaramente stato progettato per essere esplorato nell’end-game), la quale vede ben oltre venti ore di gioco aggiuntive. In questa espansione si avranno toni molto oscuri, un po’ simili a quelli visti in titoli come Dark Souls, il che sarà un cambio radicale rispetto alle radure che si attraversano durante la progressione del gioco base.

IL COMBATTIMENTO, LO STILE CAPCOM

Passiamo ad analizzare la perla del gioco, ovvero il gameplay. Fin dalle prime fasi, per chi conosce gli altri titoli di CAPCOM, si vede che c’è un po’ di questo e un po’ di quello nelle meccaniche di gioco. I combattimenti sono orientati all’azione, dove si colpisce con attacchi leggeri, pesanti ed abilità delle armi primarie/secondarie, il tutto regolato dalla barra della stamina. La velocità di azione ed alcune manovre ricordano un po’ le meccaniche di Devil May Cry, dove la spettacolarità e l’over the top la fanno da padrone. Infatti, avremo a disposizione diverse mosse potenti e ad effetto, come ad esempio una pioggia di meteore o una scarica velocissima di colpi con pugnali, o combo aeree con la spada ad una mano. Nonostante tutti i combattimenti siano interessanti, il vero apice del gameplay viene toccato dalle Boss Fight, rappresentanti alcuni dei migliori nel gioco.

Infatti ci si può arrampicare sui mostri nello stile di Shadow of The Colossus, colpirli nei punti vitali e perfino rimanerci aggrappati nel caso in cui volino via. Tuttavia, ogni secondo che passa, la nostra stamina verrà ridotta, perciò sarà necessario sganciarsi a ridosso del limite consentito. Detto questo, le creature enormi e il design, nonchè i pattern di attacco, ricordano molto quelli già visti su Monster Hunter. Non ci sono quick time event, solo tattica e colpi assestati nei punti cruciali. Per alcuni mostri sarà possibile anche tagliare alcune parti del corpo a seguito di colpi ripetuti, per esempio ad un drago può volare via la coda.Ogni Boss principale è unico e richiede spirito di osservazione, nonchè abilità tattica, per abbatterlo.

La personalizzazione delle mosse e l’arsenale a disposizione del giocatore sono davvero enormi e con moltissime combinazioni. Che siate un difensore o un assassino senza pietà, troverete moltissime varianti da applicare, permettendo ai giocatori di creare uno stile unico per ogni personaggio. La nota dolente in questo settore viene dai nemici comuni, di cui parliamo in questo frangente. Il design è spesso ripetitivo in alcune sezioni del gioco, ovvero si combattono sempre i soliti tipi di avversari: goblin, scheletri, non morti, arpie, ladri, lucertole. Nonostante questo piccolo difetto, i Boss che si possono incontrare in modo casuale, girando per la mappa, sono un’ottima sorpresa e rappresentano una difficoltà piuttosto impegnativa. Una particolare menzione va al “Ur-Dragon” che è un boss condiviso in tutti i mondi di gioco dei giocatori online nel momento in cui è presente. Questo boss potrà essere danneggiato da tutti indifferentemente, ma solo un giocatore darà il “colpo di grazia”, aggiudicandosi un tesoro d’eccezione. Ovviamente anche gli altri che lo affronteranno riceveranno delle succose ricompense.

L’ennesimo fattore che farà storcere il naso è quello rappresentato dai danni subiti nei combattimenti. Ogni volta che un personaggio subisce un colpo, potrà recuperare parte dei danni con le magie curative. Questa porzione di vita mancante sarà rappresentata in bianco. Ci saranno però dei danni che non potranno essere recuperati con le magie curative, ma solo attraverso l’uso di oggetti di ripristino oppure dormendo alla locanda. Se questo non rappresenta un problema per il personaggio principale, lo è invece per gli alleati controllati dal computer, i quali non potranno essere curati direttamente dai menù e non useranno gli oggetti di ristoro che gli cederete. In sostanza vi ritroverete a viaggiare con compagni a metà della vita disponibile, senza possibilità di recupero diretto. Questo, combinato ad un sistema non completo di viaggio rapido, risulterà decisamente frustrante nelle prime sezioni di gioco ed anche in altri frangenti avanzati, sopratutto quando vorrete esplorare un dungeon e vi troverete ad entrarvi con metà della barra della vita perchè avete dovuto combattere i nemici nella strada per arrivarci. Un altro difetto minore è l’incapacità di schivare, che dovrebbe essere un must in un gioco d’azione come questo, anche se in effetti, tra tutte le mosse disponibili, esistono alcune che permettono di scartare gli avversari e spostarsi in diverse direzioni.

Infine si consiglia l’utilizzo di un controller. Nonostante il combattimento possa essere effettuato anche con la tastiera, un gamepad risulta molto più comodo e tarato al ritmo frenetico previsto nel gioco.

UNA PARTITA A SCACCHI

Come abbiamo accennato, nella vostra avventura non sarete soli. Nel mondo di Dragon’s Dogma esistono questi esseri, simili ad umani nell’aspetto, chiamati “pedine”. Questi affidabili compagni, saranno dei guerrieri che potrete evocare in modo da farli combattere al vostro fianco e costituiscono la componente multiplayer principale del gioco. Infatti ogni giocatore potrà avere un massimo di tre pedine attive con se, di cui una viene detta principale. Quest’ultima non potrà essere rimpiazzata e crescerà di livello con voi, essendo a tutti gli effetti un vostro personaggio. Oltre ad assistervi, sarà quella che potrà essere resa disponibile agli altri giocatori, in modo da poterli assistere e ricevere ricompense ad ogni incarico compiuto. Ovviamente, potrete personalizzarla con lo stesso tool di creazione usato per il vostro alter ego. Ogni pedina possiede un inventario e viene evocata con l’equipaggiamento creato o assegnato dal giocatore che la possedeva.

La provenienza di questi esseri è un luogo chiamato Faglia, accessibile dalle Pietre della Faglia sparse per il mondo di gioco. In questo luogo sarà possibile cercare pedine di altri giocatori attraverso le classifiche o altri criteri di selezione. Tuttavia evocare pedine potenti ha un costo. Infatti, selezionare alleati di livello superiore al nostro costerà dei punti pedina in base alla differenza di livello. Più c’è un grosso divario, più il prezzo sarà alto. Mentre dal livello pari o inferiore, l’evocazione sarà completamente gratuita. Nel caso in cui voleste una pedina di qualcuno nella lista amici di Steam, quella pedina sarà senza costo indipendentemente dal livello a cui si trova.

Oltre a trovarle nella Faglia, alcune pedine cammineranno per il mondo di gioco e nella città, permettendo quindi al giocatore di reclutarle al volo mentre viaggia per le terre di Gransys. Sarà fondamentale cambiare gli alleati evocati, in quanto le pedine (ad esclusione di quella personale) non saliranno di livello. La varietà di compagni presenti nel gioco è enorme ed ogni individuo risulta spesso unico nel suo genere, il che rende benissimo l’idea di avere moltissimi avventurieri a disposizione, sopratutto considerando che bisognerà sostiuirli molto spesso.

Nonostante l’intelligenza artificale si comporti bene nella maggioranza dei casi, trovando anche i tesori che manchiamo di vedere, il loro continuo chiacchiericcio può risultare disturbante e fuori luogo. Per chi volesse porre fine alla questione, sarà possibile disattivare voci e sottotitoli delle pedine nel menù di gioco. C’è da sottolineare che le cose che diranno nel gioco non sono solo discorsi da salotto, infatti molte volte potrebbero avere informazioni utili sulle missioni, le zone, i nemici e gli status alterati. Più una pedina gioca con un giocatore, più essa acquisirà esperienza sulle missioni che si affronteranno, permettendo dunque ad altri usufruitori di avere informazioni in più.

UN MONDO RICCO DI OPPORTUNITÀ

In questa sezione analizzeremo le generalità presenti nel mondo di gioco. Innanzitutto partiamo con le missioni secondarie. Ce ne sono davvero tante e possono essere acquisite in diversi modi: dalla bacheca, dalle persone in giro, oppure a seguito di particolari condizioni. La varietà delle missioni è buona e va dal “pedina quest’uomo” al “esplora questo dungeon” passando per “uccidi 45 nemici” o “scorta questo personaggio a destinazione X” ed altri numerosi incarichi. Nonostante questa grande scelta di quest, gli indicatori della mappa non sempre sono chiari o compaiono, piuttosto è necessario affidarsi alla conoscenza del mondo di gioco che si ha. Per esempio può capitare che una missione che dica “Consegna a Selene X cose” non segni dove si trova quel particolare personaggio, perciò sarà necessario ricordarsi dove si trovi. Il quest tracker risulta quindi un po’ approssimativo e si affida moltissimo alla memoria del giocatore.

A tal proposito, per via della varietà delle missioni, il gioco fornisce un sistema di “Fast Travel” non molto completo. Nel deposito ogni giocatore avrà una pietra in grado di teletrasportare il giocatore in una delle due città principali e ovunque abbia piazzato un portale. A differenza di un titolo come, per esempio, Skyrim, non si potrà andare ovunque quando si vuole una volta scoperto il luogo. Infatti sarà necessario avere a disposizione i materiali per fare questo portale, il che è piuttosto ostico nelle prime fasi di gioco visto che molte missioni secondarie richiedono un sacco di strada per essere compiute. Questo può essere un punto a favore, come a sfavore, dipende dalle situazioni. Mentre da una parte può essere utile per incoraggiare eventuali esplorazioni, cosa che risulta redditizia, dall’altra può creare un effetto di ripetizione di combattimenti indesiderati ogni volta che si deve attraversare un’area già completamente analizzata. Ciò può essere aggravato a seconda dell’ora del gioco, infatti di notte c’è possibilità di incontrare nemici piuttosto forti che potrebbero risultare molto ostici per chi non è equipaggiato a dovere. Sicuramente si tratta di una meccanica utile, quella delle pietre del teletrasporto, ma siamo certi che non avrebbe fatto male inserire una feature accessibile dal menù, come molti titoli dello stesso genere fanno.

Il loot del gioco, cioè l’equipaggiamento, i tesori, gli oggetti in genere, risulta ben fatto e pregno di varietà. Si possono combinare oggetti, potenziare quelli equipaggiati, usare determinate cose per ottenere effetti particolari e perfino donare regali agli NPC per ottenere il favore della comunità, o addirittura instaurare una relazione amorosa. Ci sono molti mercanti che vendono oggetti utili, sopratutto quelli girovaghi, i quali possiedono mercanzia rara, ed il Gatto Nero che vende oggetti leggendari dei DLC e versioni “false” delle armi più forti del gioco. I prezzi concidono perfettamente con l’oro ed i tesori che si possono raccogliere durante l’avventura, sopratutto nelle fasi avanzate sarà difficile finire con le tasche vuote.

Una chicca interessante è la reputazione. Più vi comporterete bene più la gente si dimostrerà gentile nei vostri confronti e vi rispetterà come Ammazza-Draghi. Infastidire e attaccare persone a caso, invece, non vi gioverà per nulla, portando tutti gli abitanti a evitarvi. Compresi i commercianti. Perciò attenti a non uccidere qualcuno per sbaglio. Per il resto, i personaggi non giocanti camminano per il mondo di gioco e fanno tutto ciò che farebbe una persona normale, il che dona decisamente un look realistico all’intera esperienza. Infatti sarà difficile trovare strade principali vuote, piuttosto si potranno incontrare pattuglie e mercanti intenti a trasportare merci.

Parlando dell’esplorazione, è necessario menzionare uno dei difetti più importanti in un titolo che può far aumentare la difficoltà di punto in bianco: i file di salvataggio. Se siete abituati ad usare diversi slot, per esempio prima di tentare di inoltrarvi in un luogo sconosciuto, rimarrete delusi nel sapere che esiste un solo file di salvataggio utilizzabile. Questa scelta è dovuta al meccanismo di sincronizzazione della pedina principale. Infatti, con più file di salvataggio, non sarebbe possibile effettuare questa opzione, in quanto si creerebbero discrepanze molto gravi tra le missioni che compierebbe con gli altri giocatori e i progressi attuali dell’account. Nonostante questo problema, il gioco dispone di una funzione di autosalvataggio ben fatta ed ha dei checkpoint nelle taverne e nelle faglie, il che può essere molto utile sopratutto se si deve tornare indietro all’ultimo luogo sicuro visitato.

In conclusione, generalmente risulta un mondo ricco e un GDR ben fatto nei suoi elementi essenziali, che può donare moltissime ore di gioco e tante opportunità di scoprire angoli di mondo nascosti con tesori mai visti prima. Nonostante non ci sia un sistema di cavalcature, l’esplorazione a piedi non è tediante e anzi, la cautela risulta la migliore amica su Dragon’s Dogma.

UN PORTING PERFETTO

Passiamo al nocciolo della questione della release su PC: il comparto tecnico.

Le migliorie grafiche sono estremamente evidenti e il gioco acquisisce nuovo vigore rispetto alla versione per Old Gen. In particolare l’illuminazione, gli effetti particellari e le ombre risultano eccezionali e dettagliati, sopratutto considerando che si tratta di un gioco pieno di scorci scenografici d’effetto. Il tutto, a impostazioni massime su una configurazione di fascia alta, gira a 60 FPS nella maggioranza delle situazioni. Gli unici cali che si possono registrare, dipendenti dalla configurazione del PC usato, sono nelle zone affollate, nei combattimenti pieni di incantesimi ad area e nelle città più grandi, dove il motore di gioco deve caricare moltissimi elementi esterni e interni. Ma risulta nel complesso un’esperienza fluida anche in 4K. Lo stile grafico, come già accennato, ha toni leggeri e spenti molte volte, regalando zone di foresta rigogliosa o di campi di battaglia abbandonati, creando ottimi contrasti tra un luogo e l’altro. E’ un look che punta al realismo e non cade in eccessi tipici del genere, anche se forse osare un po’ di più non avrebbe fatto male al titolo, per esempio nelle città più importanti, in modo da rendere alcuni luoghi chiave più impressi nei ricordi degli utenti. Nel comparto grafico, il team di sviluppo ha fatto un ottimo lavoro di conversione, rendendolo forse uno dei porting più fluidi degli ultimi anni, accompagnandolo a un menù di opzioni video abbastanza esteso. Il motore grafico risulta ben adattato alle configurazioni di RAM dei PC, in quanto i tempi di caricamento sono notevolmente ridotti rispetto alle versioni su console. Ottimo anche l’inserimento dello slider per il campo visivo, assolutamente necessario e che molti titoli decidono di ignorare.

Il sonoro non è cambiato molto, possedendo le stesse musiche pubblicate in precedenza. Adatte alle situazioni e agli incontri, raggiungono la vetta durante le boss fight, determinando quel ritmo epico che deve avere una battaglia su larga scala, finendo in un climax quando si abbatte il nemico. Tuttavia ci scontriamo con alcuni dettagli non inclusi per via dei problemi di licenza, come il doppiaggio giapponese e la canzone j-rock del menù che molti ricordano. Il doppiaggio inglese del gioco, invece, è ottimo considerando quante voci possono avere il protagonista e le pedine principali, tuttavia non risulta particolarmente memorabile, se non con qualche eccezione come, per esempio, il Drago apocalittico.

L’online, seppur non sia una feature così estesa, al momento sembra funzionare perfettamente e senza problemi di sorta, con tempi di connessione minimi e sincronizzazioni rapide. Si può rimanere connessi senza fastidi, come se si gioca offline. Infatti ci sentiamo di consigliare di usare le feature online il più possibile, in quanto forniscono un ottimo supporto durante l’avventura.

I menù sono forse un po’ troppo dispersivi, sopratutto considerando il fatto che bisogna cambiare mille tabelle e non si possono spostare liberamente gli oggetti fra i personaggi, piuttosto bisogna che ogni alleato ceda gli oggetti al personaggio sul quale si volevano spostare. Il che rende davvero tedioso sistemare l’equipaggiamento e la gestione dell’inventario, particolarmente considerando che non c’è la libertà di poter far usare gli oggetti ai propri compagni quando si vuole. Alcune statistiche poi risultano poco chiare e il peso dell’inventario può diventare un problema se non c’è una grstione accurata di ciò che si porta appresso e a chi assegnarlo.

Infine molti dei bug e dei glitch sono stati sistemati e raramente, se non quasi mai, si incontra un problema di sorta. Nel nostro gameplay infatti non ne abbiamo incontrati, il che è sicuramente un passo avanti rispetto alla release su console.

COMMENTO DELL’AUTORE

Dragon’s Dogma Dark Arisen per PC, in conclusione, risulta un ottimo titolo anche su questa piattaforma, dove è stato largamente migliorato nel suo aspetto e nella gestione del motore grafico. Il suo è un mondo ricco che regala ore ed ore di gioco nonostante non abbia una trama così profonda. Il combattimento è divertente ed eccezionale così come le battaglie contro i Boss che rappresentano i momenti più soddisfacenti e impegnativi del titolo. Lo stile CAPCOM si sente sia nel design che nelle meccaniche, e questo è decisamente un fattore positivo per tutti gli amanti del genere, ma anche per chi ha giocato a titoli dalle caratteristiche simili. Infatti i controlli non sembrano affatto estranei e hanno una mappatura ottima sia su controller che su tastiera. In conclusione, Dragon’s Dogma è un viaggio tra creature fantastiche e temibili che ogni amante del genere dovrebbe compiere, sopratutto considerando l’onestissimo prezzo del pacchetto del gioco base, il quale contiene tutte le espansioni rilasciate. Raramente un gioco offre così tante ore di contenuti in un mondo che cambia costantemente in base alle vicende che si susseguono e all’ora in cui lo si visita.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve