Riproporre i board game più famosi e popolari del mercato è una attitudine che sta prendendo molto piede nel mondo dell’intrattenimento digitale. Accade così, come è stato per tanti altri esponenti, che anche Eight-Minute Empire, finisca nel novero dei giochi da tavolo convertiti in versione videogioco.
In Italia ribattezzato Otto Minuti per un Impero e ideato originariamente dall’americano Ryan Laukat, l’incarnazione digitale di questo gioco è sviluppato da Mobo Studio e Acram Digital e pubblicato da quest’ultima su Steam. Si tratta di un gioco gestionale il cui obiettivo è ottenere più punti degli altri conquistando la supremazia sulla mappa di gioco.
Essenziale ma profondo
Per chi non ha mai avuto in mano il gioco da tavolo, Eight-Minute Empire è un gioco basato sulla supremazia territoriale nel quale avere un numero maggiore di unità in una zona vuol dire farla propria. Allo stesso modo avere più aree controllate in un singolo continente implicherà averne il controllo finché qualcuno non altererà gli equilibri.
Per acquisire e spostare unità sarà necessario comprare una delle cinque carte scoperte disponibili sul tavolo di gioco. L’ordine di queste carte è essenziale poiché la prima costerà zero, mentre le altre avranno un costo via via maggiore fino all’ultima che dovrà essere pagate tre monete. L’acquisto è una decisione difficile da affrontare poiché le monete disponibili per ogni giocatore saranno limitate e non potranno essere integrate durante la partita.
Si tratterà quindi di amministrare il denaro e di attendere il momento opportuno per comprare. Quando si rimuoverà una carta dal tavolo le altre trasleranno verso quella più economica lasciando spazio nell’ultimo slot (quello da tre monete) ad una nuova carta pescata dal mazzo. Oltre a questo ogni carta rappresenterà un materiale che darà alcuni punti bonus a fine partita in relazione a quanti se ne saranno collezionati.
Le carte potranno far compiere azioni di spostamento via terra o via mare, di acquisto di unità, di creazione di insediamenti tutte atte a sparpagliare le proprie unità nelle varie aree ed averno così il controllo fino alla fine del ultimo turno nel quale si decreteranno i punti in base a regioni e continenti occupati e alle risorse accumulate con le carte.
Un sistema di gioco semplice nelle meccaniche ma molto profondo e quasi privo del fattore fortuna e con tutte le informazioni ed i punteggi parziali disponibili per tutti i partecipanti, fattori che lo rendono davvero apprezzabile per chi adora mettere alla prova le sue capacità strategiche.
Dove inzia il locale non prosegue l’online
Un gioco adattissimo ad essere giocato in compagnia di altri quattro amici anche in locale con un solo monitor e un solo mouse con il quale controlleremo tutto il flusso di gioco. Infatti se giocare soli contro la CPU, ben bilanciata e settabile a più livelli di difficoltà, possa essere un buon allenamento per le partite reali, avere altri amici accanto e provare l’ebbrezza di giocare tutti insieme ripaga tantissimo del costo contenuto del gioco. Peccato che, come per la scatola, Eight-Minute Empire contenga al suo interno solo il setup base del gioco con due sole mappe disponibili e le altre acquistabili solo tramite espansioni tutt’altro che economiche.
Giocare in locale è piacevole, ma tutto cambia quando ci si trova a testare le partite online. Oltre ad una community non particolarmente popolata, il gioco pecca di alcune mancanze nella gestione del matchmaking online. Le stanze rimangono aperte e non si riesce mai a capire se al suo interno i giocatori siano attivi o assenti. Questo porta a lunghissimi tempi di attesa che in molti casi non portano ad alcun risultato. Un vero dispiacere che fa perdere di godibilità al multiplayer online che risulta difficile da utilizzare se non si hanno amici con il quali aprire le stanze.
Sottili fogli da tavolo
Purtroppo il piacevole gameplay mal viene supportato da una componente stilistica che, pur non appoggiandosi eccessivamente sullo stile originale del gioco, risulta particolarmente piatta e con animazione minime e del tutto trascurabili. Le miniature sono semplici e tutte uguali tra di loro e le azioni di gioco non sono per nulla accompagnate alcun tipo di movimento che ne enfatizzi l’effetto. Tutto è fin troppo piatto, fino troppo anonimo nella sua realizzazione.
Tra mappe vuote (un minimo di vegetazione che movimentasse l’ambiente poteva starci) e personaggi colorati ma quasi statici, il gioco non offre una immersione sufficiente per farsi tenere in considerazione anche da un pubblico extra board game che non conosce il titolo. Mancando appeal estetico perfino la discreta colonna sonora si perde nel panorama generale come una soldato di ventura in tempi di pace.
Come detto nella recensione breve, che potete trovare all’inizio dell’articolo, non possiamo fare a meno di consigliare il gioco solo ad un selezionato pubblico di appassionati che ha voglia di mettesi alla prova contro la CPU o vuole sfidare qualche amico senza lo sbattimento di aprire la scatola fisica di Otto Minuti per un Impero e apparecchiare tutto sul tavolo.