Estinzione di massa?
Extinction è ambientato in un mondo fantasy-medievale senza una grande caratterizzazione se non nei protagonisti del gioco. Il luogo in cui vivremo la nostra avventura vive in armonia nonostante qualche piccole scaramucce tra i vari lord dei vari regni. Il tutto viene spezzato dall’apparizione di un misterioso portare da cui arriveranno creature mostruose pronte a conquistare e distruggere tutto quello che incontreranno. A fare la differenza in questa devastante invasione saranno i Ravenii: giganti orchi corazzati di una cinquantina di metri di altezza. Tutte le fortificazioni, anche le più resistenti, non possono nulla contro la potenza di queste inarrestabili creature e, quando tutto sembrerà perduto ecco che arriveranno un gruppo di guerrieri addestrati per abbattere questi colossi. L’ultima Sentinella. Il giocatore interpreterà Avil uno degli elementi di spicco di quest’ordine di combattenti che, grazie al talento dell’amica Xandra, sarà in grado di forgiare armi utilizzando gli stessi materiali sfruttati dai nemici.La storia fin dalle prime battute sembra correre ben spedita lasciando poco tempo al giocatore di capire ed assimilare al meglio gli eventi. Ci troveremo subito catapultati nell’azione con alcune veloci e ambigue spiegazioni che riusciranno solamente a confondere l’utente e di fatto un pretesto per fare a fettine dei giganti.
Se da un lato la storia riserva qualche risvolto interessante con l’avanzamento di essa si continuerà a percepire una mancanza di profondità che al netto ne rovina l’esperienza. I personaggi principali sono caratteristici ma anche loro sembrano arrivare dal nulla… Proprio come il nemico di turno.
Il già visto piace? Non sempre
Molti giochi si basano su formule consolidate. Ultimo tra tutti è Fortnite Battle Royale che senza mezzi termini a preso l’idea di PUBG e fatta sua. Il gioco, che ha anche decretato la morte di Paragon che chiuderà i battenti il 26 aprile, è riuscito a migliorare quanto proposto dal titolo di Bluehole Studio e dargli un tocco caratteristico, cosa che manca totalmente in Extinction.
Il gioco, sviluppato da Iron Galaxy, ha un buon ritmo, adrenalinico quanto serve, ma anche dei tempi morti inutili che ne intaccano il gameplay.
Se a primo impatto il gioco potrà sembrare semplice dovremo inoltre ricrederci in poche battute: le sfide saranno impegnative e padroneggiare al meglio gli strumenti a disposizione richiederà tempo ed impegno. Detta brutalmente, limitarsi a premere forsennatamente il tasto di attacco non porterà a grandi risultati. Le nostre missioni saranno volte a difendere la città di turno attaccata da diversi tipi di mostri, orchi vari per farla semplice, ed ovviamente i giganti chiamati Ravenii. Se tutte le strutture saranno rase al suolo, avremo una percentuale in alto a destra, avremo fallito la missione. In nostro eroe, Avil, dovrà quindi impegnarsi a salvare gli abitanti dalla distruzione della città di turno tramite particolari portali che dovranno essere attivati ma allo stesso tempo difesi da mostri di dimensioni umane. Sia la corretta attivazione del portale, con il triangolo su Ps4, che l’uccisione di mostri minori caricherà una barra che ci permetterà di effettuare l’attacco runico. Questo è l’unico modo per danneggiare i giganti, sia in armatura che non, tagliandogli gli arti ed infine la testa.
Durante le prime missioni riusciremo senza grossi problemi a salvare il salvabile ma già fin dalla conclusione del primo atto ci troveremo in grossa difficoltà facendo emergere i problemi di un gameplay fin troppo rigido. Uccidere i mostri che attaccano gli abitanti, salvarli e ricaricare l’arma, ebbene sì ogni gigante abbattuto esaurirà l’attacco runico, renderà alcune fasi del gioco lente e tediose. Decapitato un gigante ci troveremo a correre in mezzo ad una città distrutta alla ricerca di mostri da uccidere o di abitanti mentre un altro colosso continuerà a distruggere la città che dovremo proteggere.
Inutile sottolineare la frustrazione nel correre a vuoto alla ricerca di qualcosa da fare mentre inesorabilmente i due o più Ravenii finiscono la loro opera di distruzione. Non sappiamo se il problema sia dato dal fatto che gli scenari dei vari episodi siano generati proceduralmente ma questa formula intacca gravemente il divertimento del giocatore.
Se da un lato questo aspetto garantisce esperienze differenti ad ogni nuovo tentativo, dall’altro rende Extinction confuso ed anonimo in un mondo di cui il giocatore conosce ben poco. A dare man forte al tedio profondo di non sapere dove andare per caricare il maledetto attacco runico avremo la voce della nostra Xandra ad avvisarci ogni minuto che la città sta per essere distrutta.
Nulla di più fastidioso tanto da togliere l’audio.
Il gioco è composto da sette atti a loro volta divisi in capitoli. Ciascuno di essi potrà essere terminato cercando di completare i vari sotto obbiettivi per garantire un guadagno maggiore in una forma di denaro che servirà per migliorare in nostro protagonista. Questi potenziamenti sia passivi, come aumentare la salute, che attivi, come sbloccando nuove combinazioni di mosse, saranno essenziali per proseguire l’avventura. Ogni abilità potrà essere presa più volte migliorando ulteriormente il determinato attributo fino al suo massimo. Il gioco ha una buona stratificazione di elementi ma alcuni dei quali non si sentiranno veramente in game. Anche la morte, i colossi potranno schiacciarci molto facilmente, non sembra ben gestita dato che ritorneremo in vita come se niente fosse successo.
Modalità di Gioco
La modalità a disposizione in Extinction saranno la consueta campagna, in cui seguire le avventure di Avil e Xandra, la Sfida Giornaliera che consisterà nel confrontarsi con prove sempre differenti, e la Modalità Estinzione che, con una vita a disposizione, dovremo uccidere più Ravenii possibili. Chiude la Schermaglia in cui il giocatore potrà generare livelli casuali da affrontare, con la possibilità di condividere la missione così creata con altri utenti. Nonostante un buon numero di possibilità Extinction alla fine quanto proposto ruota tutto intorno allo stesso elemento che sulla media distanza stancherà il giocatore. Grossa mancanza l’assenza di una modalità multiplayer che non aiuta il gioco ad uscire da un loop di azioni che non fanno altro che ripetersi all’infinito. La possibilità di cooperare avrebbe potuto dare più longevità al titolo magari con abilità da utilizzare insieme agli altri personaggi del party.
Tecnicamente povero e con qualche incertezza
Il peso di un gioco, a livello puramente di GB, non dovrebbe essere proporzionale alla qualità finale del gioco ma per Extinction i 3GB occupati sul disco hanno il loro senso.
Già dalle prime sessioni di gioco si capisce che la qualità non è eccelsa nonostante alcune buone intuizioni ed implementazioni.
La paletta dei colori risulta un po’ slavata e poco incisiva ma riesce a dare un certo stile al gioco. Lo stile cartoonesco risulta azzeccato ed a tratti riesce a dare un tocco di classe ma è nei personaggi e mostri che manca di classe. I nemici, nonostante la buona varietà di specie che il giocatore si troverà ad affrontare risultano appiattiti da un design, per così dire, convenzionale. Manca totalmente una Lore o una spiegazione delle abilità o caratteristiche dei mostri anche per aiutare il giocatore ad affrontarli la prima volta.
Se da un lato vivremo fortemente la distruzione della città, ben fatta al netto di qualche compenetrazione di troppo, dall’altra gli abitanti e non solo sembreranno dei pupazzetti messi lì pronti per essere uccisi. Decisamente poco realistico ed improbabile.
La IA in Extinction è molto basilare ma efficace ad esempio se non taglieremo le braccia al Ravenii prima di salirgli sulla schiena per tagliarli la testa potrebbe schiacciarci come se fossimo una zanzara che cerca di pungergli il coppino.
Chiude il comparto musicale che non aggiunge nulla al gioco se non una sufficiente colonna sonora non sempre riuscita. Anche qui il problema è legato al fatto che le campionature e le musiche scelte non accompagnano al meglio il giocatore. Spesso ci troveremo in emblematici momenti senza suoni di sottofondo ma con personaggi casuali che, invece di aiutarti, sembrano insultarti per la tua incompetenza (ovvero quando la città sarà completamente distrutta).