Il 2018 di Ubisoft parte in quarta – anzi, in quinta – con il ritorno di Far Cry; una delle saghe shooter più apprezzate del mondo videoludico, che oggi torna con la sua quinta incarnazione canonica. Far Cry 5 prende le meccaniche già viste e apprezzate nei precedenti capitoli e le amalgama con nuovi concetti di gameplay. Non è compito facile, però, svecchiare un open world che ha da sempre basato la sua forza su semplici azione da ripetere e su un antagonista carismatico e preponderante nella narrazione.
Per questo è importante verificare il lavoro degli sviluppatori, e di come hanno deciso di dare nuova linfa vitale a un franchise così forte e duraturo nel tempo. Far Cry riuscirà nuovamente a sorprenderci ?
Credere nel Gaudio
“Ezechiele, 25:17. Il cammino dell’uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi.
Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà, conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare, e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore, quando farò calare la mia vendetta sopra di te!”
Alzi la mano chi non ha mai visto Pulp Fiction e non conosca questo celebre verso – chiaramente inventato – interpretato da Samuel L. Jackson, che nei panni di Jules, ripeteva ogni qualvolta era pronto a premere il grilletto per eliminare qualcuno. Quante volte nella nostra vita ci è capitato di vedere nei film di veri e propri pazzi che utilizzavano la religione per giustificare le loro azioni folli?
Joseph Seed è uno di quelli; leader religioso di una setta pesantemente armata, ennesimo antagonista carismatico plasmato da Ubisoft. La storia ci mette nei panni di un vice sceriffo, incaricato di catturare e fermare proprio questo individuo, il quale, dopo un ordine di cattura, riesce a mettersi in salvo grazie alla sua famiglia, composta dai fratelli Jacob e John e dalla sorella Faith.
Questi ultimi si suddividono le tre regioni della fittizia contea di Hope County, nel Montana. Ognuno lo fa con metodi diversi e con stili e modi diversificati. Ad esempio, Faith, basa la sua forza sul Gaudio, una droga estrapolata da dei fiori che trasforma letteralmente le persone in seguaci.
La narrazione si dirama quindi in tre vicende differenti, ma che sono collegate dallo stesso fine. Ogni regione ha dei punti resistenza – chiamati anche PR -, ogni qualvolta che completiamo una missione o risolviamo un’attività secondaria, ci vengono attribuiti. Mano a mano che otteniamo questi PR, il leader della zona ci rapirà e avanzeremo nella vicenda. Tutto questo risulta abbastanza ripetitivo sul lungo periodo, ma ciò che veramente influisce negativamente sulla trama è questa frammentazione del racconto, un vero peccato, considerando che l’intera storia è forse una delle più riuscite, se non la più riuscita dell’intera saga.
Il racconto generale è assolutamente intrigante, e anche se sfocia in numerose cose inverosimili, come la presenza di un intero esercito di seguaci in una contea degli Stati Uniti, per il resto funziona, e rende Joseph e i suoi fratelli, incredibilmente carismatici. La loro follia, a tratti, supera persino quella di Vaas. Persino il racconto, nella sua insania, ricorda da molto lontano l’incredibile maturità di Far Cry 2, soprattutto nel finale.
In qualche modo si può benissimo dire che Far Cry 5 mischia elementi narrativi da tutti i suoi capitoli, ma rimane molto distante dalla relativa tranquillità del quarto capitolo, il quale risultava molto meno “crudo” e violento di questo quinto capitolo.
La bellezza del Montana
Il Dunia Engine fa fatica a mostrare da subito i muscoli, ma dopo un paio di ore di gioco, eccolo che esplode in tutta la sua bellezza. Hope County è assolutamente splendida, oltre che immersa in una natura variegata e sempre splendente. Il gioco riesce a impressionare su console standard, ma su One X è un vero e proprio spettacolare. Texture in alta definizione, effetti particellari pazzeschi, aliasing praticamente nullo e un sistema di illuminazione semplicemente meraviglioso.
Il vero peccato è l’assenza di un tempo dinamico, costituito solo da un ciclo giorno e notte praticamente identico ogni giorno. Non ci ritroveremo mai a camminare sotto la pioggia o immersi nella nebbia – se non a inizio gioco -, una cosa che non influisce negativamente sulla bontà grafica e tecnica del titolo, ma che lascia sicuramente l’amaro in bocca per una varietà più accentuata, soprattutto considerando la bellezza del gioco.
Chiaro che, è un mondo di gioco così vivo e dinamico subisce qualche contraccolpo in movimento, soprattutto in auto. Si notano infatti, numerosi pop-up e pop-in, dovuti al caricamento di texture e elementi a distanza, il tutto per mantenere il framerate stabile sui 30fps.
Gameplay vincente non si cambia… O quasi
Far Cry 5 non rischia, ma ciò non toglie che siano state apportate numerose modifiche al gameplay. Prima di tutto è importante specificare la rimozione di due fondamenti dei precedenti titoli: la minimappa e le tremente torri radio, da sempre disprezzate dalla community. In aggiunta, abbiamo una personalizzazione più incisiva, dove non solo è possibile scegliere il colore dell’equipaggiamento, oltre che migliorarlo, ma è possibile persino acquistare veicoli, velivoli e barche, oltre che comprare vestiti per il nostro alter ego, per la prima volta, completamente personalizzabile tramite un semplice editor.
Il crafting relativo alla realizzazione dell’equipaggiamento è stato rimosso; questo per favorire la caccia e la pesca come attività secondarie dediche alla vendita e al guadagno di denaro. Tuttavia certi elementi possono essere ancora utilizzati per fabbricare sul posto: droghe, bombe o coltelli da lancio.
Sempre presenti però i talenti, speciali abilità che migliorano determinate caratteristiche di gioco, dalla vita totale, all’utilizzo di una determinata arma. I punti non vengono più ottenuto tramite un’esperienza, infatti il nostro personaggio non avrà più un livello e non prenderemo esperienza dall’uccisione di nemici. I punti tratto si ricevono completando le sfide del mondo di gioco, o scovando le riviste opportunamente nascoste.
Oltre a questo, vi sembrerà di giocare a un qualsiasi altro Far Cry: con i classici avamposti da ripulire, esplosioni ovunque e poter guidare praticamente in ogni dove, magari anche planare con la vostra tuta alare sulle montagne rocciose. Se non volete farvi notare, non manca la possibilità di risolvere il tutto con la massima discrezione, adesso anche grazie all’aiuto dei compagni, 9 in tutto, ognuno con abilità specifiche.
Arcade
È giusto spendere due parole anche sulla modalità arcade, probabilmente ideata all’ultimo come riempitivo e che ricorda molto vagamente una versione sotto steroidi della fucina di Halo.
Ogni mappa giocata, è creata e condivisa dagli utenti, tramite un editor di mappe ben realizzato e molto semplice da usare come da tradizione Far Cry. Oltre a questo, immancabile la co-op a due giocatori per la campagna, interamente giocabile in due, il che è un grosso plus.