Recensione completa
Non voglio nascondermi dietro ad un dito e negare il mio iniziale scetticismo. Floor Kids non mi aveva rapito e forse non lo avrei mai toccato con mano se non fosse stato per questa recensione. Non sono appassionato di danza, né tanto meno dei rhythm game su di essa e quindi tendo sempre a mettere in secondo piano certi titoli in favore di altri.
Questa volta avrei fatto male a esclude questo gioco dalla mia lista perché mi sarei perso una atipica esperienza musicale dove non c’è una traccia da seguire, ma nella quale è indispensabile lasciarsi trasportare dalla ispirazione e dall’estro creativo. MERJ Media ha confezionato in collaborazione con il DJ Kid Koala una piccola perla per gli appassionati di breakdance che su Nintendo Switch, visto anche il prezzo contenuto (appena 16,99€), potrebbe davvero essere un banco di prova per i performer di questa disciplina.
La strada per il successo non ha percorsi segnati
Per chi si aspettasse un gioco alla Just Dance, con passi e coreografie già formattate e pronte per l’utente, deve ricredersi perché qui siamo difronte ad un sistema completamente diverso dove il giocatore ha il pieno controllo dei passi e della scena.
Ognuno degli otto personaggi presenti nel gioco, e sbloccabili ottenendo determinate carte, avrà il proprio pattern di mosse e passi associate ad una serie di combinazioni di tasti. Per quelli più semplici basterà la pressione di un solo tasto mentre per quelli più complessi, come i cosiddetti “Freeze” o le “Powermove”, toccherà imparare a memoria il giusto momento e combinazione per realizzarle.
Ho detto a memoria perché non ci saranno suggerimenti a schermo, né riferimenti alla combinazione dei tasti. Come per un piccchiaduro, il pattern di comandi è uguale per tutti ma bisognerà ricordarsi quando e come usarlo. Niente di proibitivo intendiamoci, ma considerato il fatto di dover tenere comunque il più possibile il ritmo della traccia, risulta molto complesso riuscire ad inanellare nelle prime partite le combo migliori senza incappare nel rischio di ripetere sempre gli stessi passi. E questo è male perché Floor Kids premia la varietà oltre che la bravura nel accontentare le richieste di tipi di mosse specifiche che appariranno in vignette apposite tra la folla che circonda l’esibizione del nostro avatar.
Se si escludono alcuni limitati intermezzi nei quali è necessario premere a tempo i tasti per ottenere il maggior numero di punti bonus e alcuni casi in cui la risposta ai comandi non è propriamente immediata, ogni esibizione non arriva mai ad un vero e proprio fallimento, ma tutto si riduce ad una corsa al punteggio migliore per ottenere le stelle necessarie per sbloccare la destinazione successiva.
Il problema è che, pur apprezzando il fatto di aver creato un prodotto diverso da produzioni molto di tendenza al momento e con un concept quasi del tutto inedito, il gioco nel lungo periodo soffre di una mancanza di un livello di sfida tangibile che tramuta Floor Kids in un passatempo da metro o, nei casi di veri e propri appassionati, in una enciclopedia di mosse di danza da provare a replicare in sala prove.
Sono un ragazzo semplice, amo il ballo e i graffiti
Un basso fattore di rigiocabilità che neppure la trama riesce a risollevare con il suo plot che ricorda molto la scalata al successo di un semplice ragazzo di strada che si crea la sua crew e si fa largo nel mondo dei professionisti fino a raggiungere l’obiettivo finale (Step Up docet). Un copione sviluppato soprattutto con le cut scene, realizzate come se fosse un fumetto, nelle quali si respira tutta l’atmosfera urban di cui i personaggi e gli scenari sono pervasi.
Uno stile fumetto, o per meglio dire da graffiti, che riesce per originalità e semplicità delle linee a dare quel pizzico di personalità sia ai ballerini sia alla città, hub del gioco, rappresentata sotto forma di disegno sul muro. Lo stile da writer di strada è netto, graffiato e con poche linee e colori, ma riesce a dare corpo, forma e dinamicità all’azione.
L’orecchio fa male e in due si inciampa
Veniamo alle dolenti note, in tutti i sensi. DJ Kid Koala ha messo sicuramente tanto impegno e passione nel realizzare la soundtrack di questo Floor Kids ma, come accade spesso quando si tratta di un singolo compositore, la ridondanza di alcune sonorità e di alcuni stacchi rende molti brani troppo simili tra di loro, rendendo l’esperienza a livello uditivo molto ripetitiva sul lungo periodo.
A questo si aggiunge un’altra piccola stecca del gioco rappresentata dal multiplayer: solo due giocatori, battaglia ad intervalli in stile rap e intralci possibili alla prestazione del rivale. Un po’ poco davvero.
Resta il fatto che i difetti di questo gioco si palesano solo giocandolo in maniera continuata. Se lo si usa ad intermittenza e magari per riempire buchi di pochi minuti di viaggio può diventare un simpatico passatempo, ma nulla che possa restare nel cuore più a lungo di una hit dell’estate. Se invece adorate la breakdance questo è un prodotto cucitovi addosso come nessun’altro.