Se c’è una certezza tra i giochi in uscita per Xbox One ogni anno, quella è proprio la serie Forza, che tra Horizon e Motorsport garantisce sempre un alto tasso qualitativo e quantitativo, non per altro sono definiti i migliori racing game degli ultimi anni. Questa volta Turn10 ci presenta il settimo capitolo della saga semi-simulativa: Forza Motorsport 7, il quale si presenta e dichiara come il più completo del brand, sarà davvero così?
Vincere per la collezione
Ogni pilota che si rispetti deve avere una carriera importante alle spalle: vincere trofei, arrivare sul podio, saper guidare qualsiasi tipo di autovettura, e così via. Lo scopo della carriera di Forza 7 è molto semplicistico e poco approfondito, il nostro obiettivo è quello di partecipare ai campionati di una determinata categoria e ottenere punti, in modo tale da sbloccare piano piano i gradi superiori di gare. Tutto questo si riduce a un continuare a gareggiare senza particolari obiettivi o stimoli, questo aggravato da una sistema di gare ancora esente di qualifiche e che non riesce a intrattenere il giocatore durante tutto il nostro percorso.
Tornano le esibizioni già viste nel sesto capitolo, particolari eventi in cui dovremmo guidare una determinata auto o sorpassare decine e decine di macchine più lente di noi. Tali eventi cercano in qualche modo di portare una certa varietà nel comparto single player, non riuscendoci però del tutto. Conseguentemente a ciò che abbiamo detto, quindi, il gioco si riduce ad accumolare crediti per collezionare tutte le autovetture presenti nel gioco, che ricordiamo sono più di 700.
Proprio riguardo a quest’ultimo è stato adottato un metodo diverso per collezionarle, se prima si potevano acquistare senza vincoli, ora bisogna raggiungere il grado richiesto per ottenerle. Mano a mano che acquistiamo auto, il grado sale e ci permette di valutare l’acquisto di vetture di livello superiore. Questa meccanica è stata inserita per indurre i giocatori a non comprare sempre gli stessi veicoli e variare maggiormente il proprio garage.
La carriera di Forza Motorsport 7, quindi, si dimostra ancora troppo “morbida”, semplificata e che non riesce ancora a essere soddisfacente, soprattutto se paragonato alla concorrenza come Project Cars 2. Un difetto enorme che si porta dietro ormai da sette capitoli e che comincia a essere pesante anche ai fini di una valutazione completa, speriamo che Turn10 riesca a concentrarsi maggiormente su questo aspetto nel prossimo futuro.
Quanto sei bello da giocare…
I difetti della modalità single player vengono oscurati da un gameplay solido e perfettamente funzionale al genere di riferimento: simulativo-arcade, si perché è giusto specificare che Forza 7 non è un gioco prettamente simulativo e non punta ad esserlo, tuttavia è un incrocio che, almeno in questo caso, funziona in maniera perfetta. Il gioco da a disposizione del giocatore una lunga lista di settaggi, completamente personalizzabili, ove questi ultimi sono costruiti in maniera tale che permettono un’altissima accessibilità a qualsiasi tipo di persona. Modificandoli, infatti, potete decidere se giocare in maniera più simulativa o più arcade, a seconda del vostro stile di gioco, in questo capitolo, inoltre, è adirittura aumentabile il numero massimo di giri per ogni gara, un’aggiunta richiesta e ben gradita, soprattutto da parte dei puristi.
Pad alla mano, il gioco è meraviglioso, si sente -e si vede- che il controller della Xbox One è stato costruito facendo riferimento ai tre brand principali di Microsoft, questo lo si può benissimo constatare dalla sensazione di gioco che l’esperienza riesce a proporti con il gamepad (come il peso del veicolo, le frenate, la frizione..), esperienza che titoli come Project Cars o Assetto Corsa non riescono a trasmetterti, se non con il volante. Proprio quest’ultimo funziona bene su Forza 7, ed è stato ulteriormente migliorato il feeling e l’input lag dello stesso, tuttavia bisogna testarlo con volanti di qualità alta per verificarne le effettive differenze.
… E quanto sei bello da vedere
Inutile negarlo: Forza 7 è un titolo tecnicamente ineccepibile, ma non è tutto oro ciò che luccica. Seppur mostrando un impatto visivo notevole, ancorato a un framerate rock solid di 60fps, l’aspetto generale del titolo non ci ha convinti del tutto. Le auto cominciano ad accusare qualche problemino a livello di definizione e poligoni, anche dettate dal fatto che la maggior parte di esse vengono da Forza 4 su Xbox360. Ciò significa che esattamente come in Gran Turismo 5 ci sono auto visivamente più belle rispetto ad altre, sicuramente non è una cosa che si nota di primo occhio, ma se si osserva con attenzione il prodotto si possono notare alcuni artefatti. Stesso discorso per quanto riguarda i circuiti -ben 32-, alcuni realizzati meglio rispetto ad altri.
Nonostante alcuni poligoni non esattamente al top, un aliasing un po’ marcato e dei circuiti con alberi terribilmente riprodotti in due dimensioni, il gioco in generale risulta davvero eccezionale, soprattutto durante la pioggia, la quale è dinamica e influisce in maniera incredibile sul tracciato di gioco, riuscendo a creare anche delle pozzanghere in 3D che favoriscono l’acquaplaning. Quando la strada si riempie d’acqua e il cielo comincia a sputare fulmini, l’impatto su schermo è wow, favorito anche dall’aggiunta dell’HDR.
Parliamoci chiaro: il lavoro fatto da Turn10 è ottimo, soprattutto su Xbox One S. Abbiamo potuto testare il gioco anche su One X e vi possiamo con tranquillità dire che le differenze sono davvero importanti, soprattutto per quanto riguarda -ovviamente- la pulizia schermo. La software House ha lavorato molto anche per quanto riguarda i colori, meno irrealistici rispetto ai passati Forza e più convincenti, anche il ciclo giorno/notte è integrato insieme al tempo dinamico.
Un’anima online
Piccola parentesi sul comparto multigiocatore del titolo e sulle funzione principalmente legate al gioco online. Parliamo prima proprio dei Drivatar, meccanica inserita in Forza Motorsport 5 e che migliora l’intelligenza artificiale facendo riferimento ai vostri amici e allo stile di guida dei giocatori di tutto il mondo. In questo Forza le differenze non si notano particolarmente, è ancora possibile settare la difficoltà dell’intelligenza artificiale dal pannello, ed è impostabile anche l’aggressività, inutile ripetere quanto i Drivatar abbiano reso la modalità single player di Forza molto più apprezzabile. Durante le gare vedrete di tutto, incidenti, sorpassi, errori, esattamente come in una normalissima gara. Immaginate di essere secondo, molto vicini al primo, in questo caso il primo sentirà la pressione e sarà più incline a sbagliare qualcosa.
Le modalità competitive di Forza sono prese esattamente come in Forza 6, sono presenti delle leghe che vi permetteranno di giocare con i giocatori del vostro stesso grado, tuttavia è ancora poco sfruttato il sistema di penalità, il quale dovrebbe essere perfezionato, visto la poca sportività di alcuni giocatori.
Chiudiamo la nostra recensione con la situazione delle microtransazioni: giusto specificare che queste ultime non ci sembrano minimamente invasive, durante le gare si acquisiscono tantissimi crediti, di conseguenza acquistare le auto è facile per tutti.