Accenni di Storia
Prima di buttarci in quello che potrebbe ridefinire il concetto di RTS-Tower Defense, che sta ristagnando da qualche anno nei soliti noti, è giusto spendere qualche parole sulla storia e modalità in singolo. La campagna single player di Golem Gates, divisa in tre atti da cinque capitoli ciascuno, gira tutto intorno alla figura dell’Araldo.
Durante le nostre sessioni, comprese quelle online, impersonificheremo un personaggio emarginato dalla società che ha l’abilità di manipolare e comandare i naniti. Il potere gli è conferito da “The Ash” che si manifesta nell’atmosfera del mondo arido e decadente in cui è ambientato Golem Gates. Le macchine antiche del guerriero nasceranno appunto dai cancelli dei Golem e, grazie al potere nascosto all’interno di “The Ash”, potremo quindi combattere contro i golem e svelare i misteri che circondano i loro creatori perduti da tempo.
La trama è ben narrata anche se non presenta grossi colpi di scena. La Lore non è troppo approfondita elemento che lascia un po’ con l’amaro in bocca per l’occasione persa.
La storia ha un buon spunto iniziale, accompagnata da un buon ritmo, ma lentamente scivola via senza regalare quel crescendo che ci aspettavamo.
Un gioco semplice ma articolato
Per capire bene quanto proposto da Laser Guided Games bisognerebbe giocare ad uno strategico in tempo reale, un tower defense ed un gioco di carte online. Se il mix può risultare complicato da capire in realtà il gameplay è implementato in maniera semplice ed efficace. Lo scopo del gioco consiste nell’eliminare l’Harbringer avversario e per farlo dovremo schierare le nostre truppe che si muoveranno in passaggi obbligatori. Questo escamotage permette di rendere l’azione poco dispersiva, data la necessità di evocare soldati solamente tramite carte, che prendono il nome di Glifi.
A disposizione dei giocatori ci sarà ovviamente un mazzo da cui attingere carte in maniera casuale. Non ci saranno limiti di carte, ma bisognerà costruire il nostro “deck” in maniera intelligente sia per la fase di attacco sia per la fase di difesa. Ogni elemento chiamato in causa consuma una certa percentuale di energia, risorsa rappresentata da una barra che si rigenera col tempo. Le unità distribuite sulla mappa rispondono alle classiche dinamiche RTS, possono essere spostate in qualsiasi punto e reagiscono alle nostre istruzioni basilari.
Le mappe presentano dei checkpoint che, una volta conquistati, garantiscono una maggiore rigenerazione di energia, con tutti i benefici che ne conseguono. La micro-gestione delle singole unità sarà importantissima per portare a casa la vittoria ma anche la capacità di costruirsi un mazzo intelligente per migliorare sia la nostra fase di attacco che quella di difesa. Proprio i glifi meritano un discorso a parte sia per come vengono giocati sia per come influiscono sull’economia del gioco.
Il mazzo base sarà composto da 34 elementi che man mano si amplieranno con le partite che giocheremo con nuove carte acquistabili grazie alla valuta ricavabile alla fine di ogni scontro. Al momento rimangono alcuni sbilanciamenti nell’efficacia delle varie soluzioni a nostra disposizione: alcuni incantesimi, come la palla di fuoco, risultano fin troppo potenti e quindi imprescindibili nel mazzo da comporre. Importante ricordarsi che una volta finito il mazzo a disposizione questo potrà essere ricomposto ma a caro prezzo. Una volta arrivato a zero il nuovo mazzo rimarrà in stand-by per quindici secondi, un lasso di tempo più che necessario per essere rasi al suolo se il nostro antagonista ha una buona dimestichezza con gli RTS.
Online: l’essenza del gioco!
Sebbene il gioco possa offrire un buon quantitativo di modalità di gioco, tutte molto famigliari, Golem Gates dà il meglio di sé nel multiplayer.
I match con la IA, in cui è possibile determinare molti parametri di gioco come la velocità di rigenerazione dell’energia e di distribuzione dei Glifi, risultano utili solo per provare nuove soluzioni. Le partite online sono il vero campo di battaglia dove gli utenti si sfideranno per eliminare l’Harbringer avversario e salire di livello ed esperienza nelle meccaniche di gioco.
Proprio questo elemento poteva essere implementato in maniera più complessa e non lineare anche se avrebbe potuto sbilanciare un po’ troppo il gioco che al momento, a parte qualche glifo, risulta abbastanza bilanciato. Al momento non c’è la possibilità di crearsi glifi come in svariati card game in cui si possono, tramite materiali, “forgiarsi” le carte.
Golem Gates riesce a dare il meglio di sé nei confronti diretti con altre persone in cui velocità di azione e capacità di controllo della fase di attacco e difesa faranno la differenza. Se le carte possono influenzare il gioco data la loro casualità di estrazione è anche vero che la gestione in tempo reale richiederà la massima attenzione e tempismo. Interessante anche la modalità cooperativa che però non abbiamo avuto modo di provare a causa dell’impossibilità di trovare altri amici/giocatori online (problema già riscontrato durante la fase di accesso anticipato).
Golem e Tecnica
Il lavoro svolto dal team di sviluppo è di discreta fattura. Golem Gates è un prodotto che nell’insieme può essere apprezzato ma manca di originalità. Unreal Engine è una sicurezza e lo dimostrano un buon numero di effetti in game e, seppur limitato dal concept del gioco, un buon utilizzo di luci ed ombre.
Quello che veramente viene a meno è quel pizzico di autenticità da far emergere il prodotto considerando la concorrenza. Vero, il titolo amalgama una serie di elementi che rendono il titolo peculiare, ma alle spalle non c’è Blizzard o un altro Publisher per garantire una percentuale di lode ed attenzione. Nonostante un buon design, di quasi tutti gli elementi di gioco compreso il menù, il tutto cade nel calderone del già visto. Un altro aspetto che forse andrebbe migliorato sono gli stage di gioco. Le arene sono pensate per incanalare le unità presenti sul campo in una sorta di imbuto in cui l’azione va inevitabilmente a concentrarsi, soprattutto per le mappe con più checkpoint.
La versione finale del gioco porta con sé più pulizia ed un certo arricchimento della scena, più dettagli, ma molti asset sembrano rimasti invariati dal recente Early Access.
Il gioco gira fluido e senza problemi anche su PC non recentissimi potendo configurare i dettagli al massimo senza troppe esitazioni segno del buon utilizzo ed ottimizzazione dell’engine di gioco.
Chiude il comparto audio che risulta inerente al contesto e piacevole. Anche qui non abbiamo nulla di peculiare ma più che sufficiente per il genere di gioco proposto.