Quando si giocano titoli come Horizon Zero Dawn, sembra sempre di tenere il controller in mano per la prima volta. Come giocatore, si rivivono quelle gioie di inoltrarsi nelle grandi opere di una generazione, rimanendo stupiti ad ogni piccolo dettaglio. Nei panni del recensore, ci si trova davanti al compito arduo di rendere giustizia a ciò che il titolo vuole comunicare, alla sua essenza, cercando di rendere palese l’enorme qualità di ciò che si è osservato.
Questa volta Guerrilla Games ha stupito tutti regalando una delle migliori esperienze su PlayStation 4. Questa definizione è talmente tanto importante, che riteniamo un peccato capitale possedere la suddetta console senza toccare mai questo gioiello videoludico. Al fine di darvi almeno un’idea di quanto scritto, ci caleremo nella nostra recensione, la quale vi viene fornita dopo circa 40 ore di gioco ed il Platino del titolo effettuato. Niente di meno può essere considerato come requisito per avere un’analisi salda e accurata di quanto offre Horizon Zero Dawn, soprattutto nei riguardi di voi lettori. Ciò che seguirà, è il nostro diario di viaggio in un mondo di meraviglie incastonate tra la natura, la distopia e le fredde macchine. Tutto, alla ricerca della verità e del riscatto personale.
La cacciatrice di macchine dai capelli rossi
La Terra, come noi la conosciamo, non esiste più da centinaia di anni. Dopo alcuni importanti sconvolgimenti dovuti alla tecnologia umana, il mondo è diventato una fredda roccia inabitabile, fino a quando la natura non ha riconquistato ciò che era di suo dominio. In questa nuova patria fatta di rovine urbane ricoperte di verde, l’umanità è ancora una volta rinata, tornando ad un’età antica e tribale. I ricordi della grandezza passata erano ormai perduti ed un nuovo inizio scandiva i primi passi dell’uomo. Purtroppo, nel suo cammino, la strada veniva sbarrata da feroci reietti del passato: le macchine.
Antichi costrutti dell’età moderna, questi incroci tra metallo ed animali si presentavano come letali predatori armati in grado di terminare di nuovo la nostra specie. Così, in questo scenario, gli uomini si divisero tra le montagne ed i deserti, costruendo città e tribù in modo da unirsi per proteggersi e combattere uniti contro il freddo nemico. Nella cultura tribale dei Nora, tra le montagne verdi di un luogo apparentemente sconosciuto, era nata una bambina: Aloy, la nostra protagonista ed alter-ego. Senza una vera e propria famiglia, venne esiliata dalla società matriarcale indigena e costretta a vivere isolata senza alcun contatto con i suoi simili. Questo suo isolamento venne affidato a Rost, un altro “Emarginato”, il quale doveva prendersi cura della giovane fino al compimento dei diciotto anni. La ragazza venne dunque addestrata a sopravvivere nell’ambiente ostile della montagna mentre, curiosa, scandagliava le Terre Sacre alla ricerca di risposte riguardo la sua storia, incappando nelle proibite rovine antiche. Quest’ultime saranno la scintilla che darà il via alla catena di eventi che cambieranno il futuro della protagonista.
Nella narrazione, seguiremo le avventure di Aloy, che come noi non conosce nulla della Terra ed è in cerca di risposte sul passato globale e personale. Ciò ci condurrà in vaste terre piene di segreti, città, conflitti e tante altre linee di trama da poter assaporare. La nostra protagonista è l’incarnazione della forza di volontà: dal design, al carattere, alla storia, ogni elemento è studiato per rendere Aloy una forza della natura e dell’umanità, che però non nasce come una campionessa del suo popolo, ma come un’emarginata ripudiata dalla sua “famiglia” tribale. In una terra distrutta, vedremo una giovane donna che affronterà culti antichi e sanguinari, macchine di morte e complotti reali pur di arrivare a scoprire se stessa. Il giocatore verrà attirato in un mondo ricchissimo di dettaglio, con un’ambientazione approfondita sia graficamente che narrativamente, pregna di diversi filoni di trama da seguire, oltre a quello principale.
Horizon Zero Dawn offre una direzione scenografica magistrale in ogni suo elemento, soprattutto con i dialoghi azzeccati e caratterizzanti. Ogni piccolo avamposto sarà vivo e pieno di opportunità, facendo sentire quel sentimento comunitario che accomuna gli uomini nelle tribù indigene. Dall’altro lato però, nel deserto, troverete società monarchiche invischiate in conflitti politici e religiosi. Ciò porterà a trame e situazioni completamente differenti dalla prima metà di gioco, il che è funzionale per illustrare le due facce della medaglia che rappresenta l’organizzazione sociale umana. Sebbene siano “scenari” diversi, tutti sono tenuti insieme dal filo rosso della quest principale, che alla fine tirerà le somme di ogni vostro operato nel gioco, calandovi in un crescendo di colpi di scena rivelatori. Del resto, la nostra missione primaria è scoprire la verità ed il team di Guerrilla ha creato una serie istanze fantastiche, rendendo il giocatore un vero e proprio “Indiana Jones distopico” alla scoperta del più grande mistero del mondo.
Horizon Zero Dawn presenta dunque una trama ottima, longeva ed interattiva, con tantissime missioni secondarie di spessore da intraprendere. L’ambientazione è eccelsa e la storia di fondo viene resa efficacemente sia a livello estetico che a livello narrativo. La figura di spicco di Aloy è ciò che tiene unito tutto l’apparato della storia: carismatica, indipendente, forte e determinata, la ragazza è sicuramente uno dei personaggi più iconici della scena videoludica. Ogni suo elemento è studiato per renderla importante, un simbolo di speranza e riscatto. Questo fatto viene esplicitato nel gioco e sviluppato anche in una chiave di conflitto interno tra predestinazione e proprie scelte, il che si sposa benissimo con l’affetto crescente che si proverà per lei.
Prede e Predatori in un nuovo mondo
Horizon Zero Dawn vi calerà in un mondo bello quanto ostile, nei panni di Aloy in terza persona. Essenzialmente, avrete la libertà di compiere qualsiasi azione vogliate e di esplorare senza alcuna costrizione. Ma il gameplay non è solamente questo, anzi.
Come accennato nel paragrafo precedente, la Terra è invasa da macchine tutt’altro che pacifiche. Essendo Aloy una cacciatrice, saremo in grado di combattere queste bestie metalliche usando diversi attrezzi a nostra disposizione. L’arsenale che Guerrilla Games ci mette a disposizione è piuttosto vasto ed ha alcune componenti da RPG, come statistiche e differenziazione di rarità. Dal semplice arco alle trappole, alle armi pesanti sottratte ai nemici, fino a varianti originali come la fionda o il lancia-corde, il giocatore avrà una scelta di effetti e strumenti molto vasta. Il tutto va ad unirsi alle macchine stesse, le quali saranno incredibilmente varie e con diversi punti deboli da sfruttare per agevolare il combattimento. In questo senso Horizon Zero Dawn compie un lavoro magistrale nel creare degli scontri mozzafiato e sempre diversi. Aloy infatti potrà distruggere la corazza dei nemici, far esplodere serbatoi, sovraccaricare le batterie, attivare status alterati e tante altre variabili che spazzano via qualsiasi monotonia e ripetitività.
Come se non bastasse, è possibile anche giocare in maniera stealth, attraverso un buon sistema di furtività che premia chi si nasconde tra le ombre. La possibilità di scegliere il proprio stile di gameplay è evidente soprattutto nel molte abilità sbloccabili, nei livelli e nelle modifiche per le armi/armature. Tali strumenti permettono di aggiungere effetti secondari ai propri equipaggiamenti e rappresentano il loot più significativo in termini di gameplay. Naturalmente, essendo un open world ed un mondo di sopravvivenza, sarà necessario raccogliere componenti, cacciare e creare. Questa meccanica di “crafting” è gestita molto bene e aggiunge un valore in più all’esplorazione. Non mancheranno collezionabili e diverse altre chicche che vanno ad arricchire l’ambientazione di una vasta mappa piena di attività da svolgere. Tra queste, lodiamo i “dungeon” chiamati Calderoni e le diverse Sfide di Caccia.
Oltre alle macchine, nel gioco incontreremo anche ostili umani. Quest’ultimi non rappresentano una vera e propria minaccia, se non in qualche occasione, e generalmente non hanno la minima chance contro una ragazza in grado di buttare giù veri e propri dinosauri meccanici armati di lanciarazzi e mitragliatrici laser. Ciò non significa che saranno innocui, anzi potrebbero avere la meglio se accerchiano il giocatore, ma tendenzialmente basta prenderli di soppiatto per sbarazzarsene in fretta.
Non sarebbe stato male vederli preparati un po’ meglio, come la trama alcune volte suggerisce. Per esempio, delle postazioni di torrette, o lanciafiamme o armi pesanti migliori, visto che effettivamente hanno le capacità per svilupparle ed usarle. Tuttavia, i “cultisti” occasionalmente riusciranno a corrompere le macchine mettendole al loro servizio, il che le rende molto più forti e minacciose. Tale capacità sarà appresa anche da Aloy, rendendolo un elemento offensivo piuttosto rilevante negli scontri aperti (oltre che ad essere un ottimo modo per ottenere una cavalcatura).
Sebbene il gameplay possieda alcuni difetti minori, come l’inutilità dei sassi e lo spazio abbastanza ridotto per l’inventario delle risorse, generalmente è un’esperienza divertente e soddisfacente. Cacciare le macchine, ognuna con le proprie caratteristiche, debolezze ed offensive, è stupefacente e realistico. Il giocatore dovrà ingegnarsi per ingaggiare il nemico nella maniera più efficiente, in modo da evitare di trovarsi in situazioni spiacevoli in cui è facile morire a qualsiasi difficoltà. Naturalmente, le macchine sono differenziate per tipo e grandezza. Ciò significa che nella vostra avventura incontrerete specie più docili, come i cervidi, oppure vere e proprie macchine di distruzione come i Divoratuono. Tutto questo viene inoltre spiegato e contestualizzato dal comparto narrativo, che vi farà vedere come l’umanità sopravvissuta combatte queste bestie e come esse siano nate.
Infine, è possibile giocare a diverse difficoltà, ma generalmente l’esperienza standard fornisce un buon livello di sfida per il giocatore medio.
La bellezza della natura
Venendo al lato tecnico, non possiamo che esaltare l’ottima qualità del lavoro di Guerrilla Games. Partendo dal principio, la direzione artistica del gioco è eccezionale e basta arrivare a Meridiana per capirlo. Il team dei concept artist dietro Horizon Zero Dawn ha creato un titolo ricco di dettagli e stilisticamente eccezionale. Fondendo cultura moderna, antica, rovine e natura, sono riusciti a rendere esteticamente entusiasmante ogni angolo di gioco.
Il Decima Engine è forse uno dei motori grafici migliori di questa generazione, in grado di riprodurre un vasto open world ricco di vegetazione, colori, condizioni atmosferiche, un ciclo giorno/notte realistico e dettagli a 30FPS granitici. Ogni piccolo pixel in questo titolo è una festa per gli occhi e ciò vi incanterà molte volte nel mondo di gioco, il quale sarà pieno di scorci tematicamente diversi e mai uguali. Avamposti, città, rovine, tutto avrà un feeling di mai visto in precedenza, regalando un vero e proprio open world privo di paesaggi piatti o ripetuti. Più e più volte ci è capitato di ripercorrere un percorso e notare cose non visti in precedenza, guardando semplicemente da un’altra prospettiva o in un’ora diversa del giorno.
La qualità, sia grafica che artistica, menzionata viene egregiamente resa anche in tutti i personaggi, perfino quelli che si incontrano per strada senza alcuna interazione. Ogni NPC avrà un design originale che tuttavia riflette le sue origini, creando un mondo contestualizzato e differenziato sia geograficamente che culturalmente. Le uniche note negative tuttavia risiedono essenzialmente in due elementi: alcune volte le espressioni dei personaggi sono prive di emozioni, il che banalizza i dialoghi interrompendo l’atmosfera, e la fisica non è proprio delle più accurate, soprattutto per quanto riguarda le montagne. Tuttavia, Horizon Zero Dawn rimane uno dei titoli esteticamente più belli dell’anno corrente, al pari con The Witcher 3: originale, fluido, ricco di stile, attento ai dettagli e colorato così tanto bene da sembrare un quadro. Non stupisce che sia disponibile un’approfondita modalità foto, con la quale abbiamo scattato le immagini che vedete nella recensione.
Per il comparto musicale, anche qui abbiamo una colonna sonora di tutto rispetto in grado di esaltare ancora di più le ambientazioni ed i momenti cruciali. Oltre ad essere funzionale a livello di gameplay, la musica degli scontri concentra benissimo l’atmosfera tribale e tecnologica del gioco, fondendo diversi stili al fine di creare una composizione unica ed in linea con il mondo di gioco. Il doppiaggio italiano purtroppo non sempre riesce ad essere all’altezza delle aspettative. Nonostante Aloy e l’antagonista principale siano i migliori del gioco, in linea generale l’opera è sottotono rispetto all’eccellente controparte inglese, che stupisce nell’interpretazione caratteriale ed emotiva. Tanto da alleggerire il difetto delle espressioni facciali. Entrambi però non sono doppiaggi pessimi, anzi, quindi la preferenza personale non pregiudicherà in alcun modo l’esperienza generale fornita dal comparto audio.
Per quanto riguarda i controlli, essi sono rapidi ed intuitivi, basati sulla mira e sulle armi ravvicinate. Mirando, potrete rallentare il tempo (attraverso un’abilità) in modo da avere più precisione con il controller. L’arco avrà una tiratura più potente rispetto alla realtà, questo per venire in contro alla mancanza di precisione, soprattutto per i tiri a distanza, che un controller ha. Nonostante questo, l’azione di gioco risulta fluida e rapida anche grazie allo schema studiato per rendere Aloy agile ed efficace.
I menù e l’HUD sono poco invasivi e ben realizzati per essere in linea con il tema del titolo. Naturalmente è presente la classica ruota delle armi dove è possibile selezionare il tipo di munizioni e perfino crearne alcune rapidamente, un’ottima trovata per evitare di mettere in pausa il combattimento.
Conclusione e commento dell’autore
Horizon Zero Dawn di Guerrilla Games è un’esperienza difficile da rendere attraverso le semplici parole scritte. Prendendo il controller in mano, vi immergerete in un mondo nuovo e ottimamente realizzato sotto ogni aspetto, dalla narrazione alla conclusione tecnica. Il tutto visto con gli occhi di un personaggio carismatico e determinato come Aloy, una ragazza alla ricerca delle proprie origine e del suo personale posto nel mondo. Cultura e società umana vengono resi perfettamente all’interno del titolo, creando un’atmosfera distopica ricca di trame secondarie e il giusto realismo che esalta l’originalità artistica del gioco. Il gameplay è divertente, vario e votato alla libertà d’azione. Le macchine ostili che combatteremo presentano design unici che si riflettono nei pattern d’attacco e nei loro punti deboli, ideali per programmare diversi approcci: stealth, diretto o imboscata. Il terreno di Horizon Zero Dawn è inoltre pieno di attività da svolgere, che vanno dai collezionabili fino a dungeon originali da scoprire.
Questi elementi vengono espressi con l’ausilio di un motore grafico eccezionale e dall’alto standard qualitativo. Fluido, esteticamente appagante e con luoghi sempre diversi, è in grado di creare un vero e proprio mondo in grado di sorprendere anche dopo 40 ore di gioco, che è più o meno il tempo necessario per completare il gioco in tutte le sue attività, andando abbastanza veloci. Il comparto sonoro è eccellente, seppur con qualche pecca nel doppiaggio nostrano.
Seppur ci siano alcuni difetti, come la fisica non proprio brillante e la mimica facciale alle volte inespressiva, Horizon Zero Dawn è una delle esclusive must have per i possessori di PlayStation 4, soprattutto se si ha la versione Pro. Il lavoro di Guerrilla Games è stato eccellente per un primo approccio all’open world, regalando ai giocatori uno dei migliori titoli dell’anno.
Personalmente, dopo averlo Platinato, sono convinto che Horizon Zero Dawn sia stata un’esperienza magica che difficilmente avrò modo di rivivere in altri titoli. Comprando l’artbook, ho avuto modo di osservare i bozzetti ed il processo creativo che ha portato alla creazione del titolo, sforzo evidente anche nel gioco stesso. La mia recensione, in questo caso, è forse una di quelle in cui ho messo più impegno possibile, nonostante la copia non sia promozionale. Sento che, con questo scritto, ho cercato di mettere tutta la mia esperienza al fine di fornirvi un’idea di ciò che Horizon Zero Dawn può comunicarvi. L’unico consiglio rimasto è il seguente: giocatelo, anche solo provandolo. Rimarrete incantati.