Anche quest’anno è arrivato il gioco dedicato alla MotoGP, e come lo scorso anno, è stato sviluppato dalla italianissima software house Milestone e pubblicato su Xbox 360, PC, PlayStation 3, PlayStation Vita e PlayStation 4.
Questo è il primo anno che il gioco viene portato su next-gen (solo su PS4, non è prevista l’uscita su Xbox One), ma sarà all’altezza? Scopritelo nella nostra recensione, se siete troppo pigri per leggerla: vi rimandiamo alla videorecensione.
NUOVO ANNO, NUOVI CONTENUTI
In produzioni annuali come queste è molto difficile scorgere innovazioni importanti. Il grosso del lavoro viene fatto principalmente sui contenuti: mentre in un gioco di calcio vengono aggiornati tutti i calciatori delle varie squadre, in un gioco di moto troviamo tutti i piloti e le moto della stagione 2014 fedelmente riprodotti.
Se questo non dovesse bastarvi, quest’anno è arrivata una grossissima novità che farà la felicità dei nostalgici. Oltre ai piloti attuali, sarà possibile utilizzare le vecchie leggende della MotoGP, nomi come: Mick Doohan, Valentino Rossi, Loris Capirossi, Alex Barros, Kevin Schwantz, Carlos Checa e Max Biaggi, vi dicono niente?
MotoGP 2014 conterrà un totale di oltre 100 piloti (tra componenti di Moto 3, Moto 2, Moto GP e leggende dalla MotoGP), e tutti i 18 circuiti della stagione 2014.
Nonostante la miriade di contenuti, giocando a MotoGP 14 però si avverte una sensazione di già visto, sia le (inutili) scene introduttive di ogni gran premio, che lo stile della colonna sonora sembrano essere statiriciclati dal precedente capitolo. Questi elementi ci hanno lasciato un po’ l’amaro in bocca.
SINGLEPLAYER E MULTIPLAYER: SEMPRE LA SOLITA (BELLA) STORIA
La personalizzazione del pilota è piuttosto semplice ma esaustiva: si potrà scegliere: nome, cognome, abbreviazione di tre lettere per la classifica, soprannome da mostrare sul retro della tuta e tutti gli accessori di gara. Tuttavia c’è una cosa che lascia perplessi: quando creiamo il nostro pilota dobbiamo scegliere la sua faccia (oltretutto la quantità di volti a disposizione è davvero scarsa), ma visto che il nostro pilotino avrà il casco con visiera oscurata in tutte le situazioni, non si capisce bene il perchè di questa trovata. Per quanto riguarda il comparto singleplayer abbiamo piccole novità che vi descriviamo qui di seguito.
La modalità “Sfida i campioni MotoGP” che ci permette di rivivere alcuni degli eventi più spettacolari della storia della MotoGP nei panni di piloti leggendari, su moto di altri tempi. Una chicca che farà sicuramente la felicità dei più nostalgici.
La modalità “Eventi” è molto simile a quella dei campioni della MotoGP. Dopo aver assistito ad una breve introduzione sull’evento in questione, vi potrete mettere nei panni dei piloti protagonisti per ripetere l’impresa, o cambiare le sorti della gara.
La modalità carriera è rimasta piuttosto immutata, si parte dal piccolo team di Moto3 per poi arrivare ai grandi team della MotoGP. Niente di nuovo insomma. L’approccio alle gare è ancora piuttosto sempliciotto, abbiamo sì la possibilità di scegliere il weekend lungo, ma le impostazioni di base ci consigliano di partire direttamente con la gara, scelta che non vi svantaggerà particolarmente visto che si potranno fare gare in rimonta in soli 3 giri senza problemi, a patto di giocare con IA a livello di difficoltà “Normale” o inferiore.
Per quanto riguarda la modalità multiplayer niente di nuovo, si tratta del solito bel multiplayer con nessuna innovazione particolare, ma sufficientemente stabile per garantire garette poco impegnative. La nuova “Modalità Safety Car“, infine, ci permette invece di guidare la nuovissima BMW M4 in tutti i tracciati del gioco. Ebbene, nonostante le intenzioni degli sviluppatori fossero delle migliori, si tratta fondamentalmente di una modalità totalmente inutile che anzichè mostrare i pregi del motore di gioco, ne evidenzia i difetti: l’handling della vettura è indecente, persino l’audio del motore è fatto in maniera pessima. Insomma non offre nessun tipo di divertimento o sfida, inoltre è decisamente mal realizzata.
Come lo scorso anno, il titolo rimane di stampo arcade, in casa Milestone hanno fatto qualche piccolo step in avanti in merito alla guidabilità delle moto, eliminando quei comportamenti poco veritieri che affliggevano l’handling delle moto, sopratutto mentre si giocava con una fisica più simulativa. Detto questo, non aspettatevi grosse rivoluzioni, perché la base è sempre quella di MotoGP 13.
Anche se si sono fatti piccoli passi in avanti riguardo alla fisica, ci sono alcuni elementi che sembrano venire direttamente dalla generazione precedente… e no, non stiamo parlando della generazione Playstation 3 ed Xbox 360. Un esempio? Spesso giocando con fisica PRO (la più simulativa) ci è capitato di assistere a comportamenti totalmente irrealistici della moto che ci hanno portato ad un’imminente caduta più di una volta. Per qualche ignoto motivo, questi bug della fisica non riguardano la modalità con fisica semplificata.
Insomma, diciamo che sono casi isolati, e che non sono un fattore determinante per quanto riguarda la giocabilità, ma sono bug che in un gioco next-gen del 2014 non dovrebbero nemmeno essere menzionati.
I piloti in moto si comportano in maniera molto realistica: i loro movimenti sono decisamente fluidi e realistici.
Discorso opposto per le collisioni, anche se rispetto ai due precedenti capitoli si sono fatti enormi passi in avanti, spesso capiterà di assistere a collisioni e cadute totalmente irrealistiche.
A proposito di cadute, non aspettatevi grossa spettacolarità, le moto cadono e scivolano in modo piuttosto verosimile, ma anche in caso di low side ad alta velocità il pilota farà pochissimi metri di scivolata prima di rialzarsi indenne. La moto invece procederà nel sabbione scatenando uno spettacolo raccapricciante per i nostri occhi: nessuna ammaccatura, niente pezzi di carene che volano, solo una moto che sprofonda nella sabbia senza che un solo granello voli via; sotto questo punto di vista si poteva fare decisamente molto di più.
Anche se si tratta di un gioco uscito nel 2014 e con una versione addirittura per PS4, MotoGP 14 possiede un engine non al passo coi tempi. Oltre ad una resa grafica piuttosto scadente, vi capiterà spesso di assistere a microlag sia allo start della gara, sia nel bel mezzo di una bagarre… e stiamo parlando delle modalità singleplayer. I problemi grafici, però, non finiscono qui, visto che avremo persino textures caricate con netto ritardo rispetto al resto dello scenario.
Sotto il punto di vista di grafica e fisica: i passi in avanti rispetto al capitolo precedente si notano, ma si tratta di piccoli miglioramenti come ad esempio quelli apportati ai modelli delle moto, mentre invece la base è rimasta la stessa del vecchio capitolo.
Per quello che riguarda il sonoro non si possono né fare elogi assoluti, né criticare. Diciamo che è stato fatto un buon lavoro ma niente di particolarmente eccezionale: il rumore del motore delle moto è riprodotto in modo abbastanza verosimile, permettendo di avvertire una grossa differenza di sound tra le vecchie MotoGP e quelle più recenti.
Ritorna il commento pre e post-gara, che quest’anno spetta a Mauro Sanchini che sostituisce la leggendaria voce di Guido Meda anche nel commento delle vere gare della MotoGP.
COMMENTO DELL’AUTORE
Riassumere questo gioco con una parola? Riciclaggio!
Innovazioni importanti rispetto allo scorso capitolo non ce ne sono, a parte qualche nuova modalità. Il motore di gioco è tutto fuorché next-gen. L’handling delle moto e la fisica in generale lascia piuttosto a desiderare, anche se sono stati fatti piccoli passi avanti. Trattandosi di un titolo destinato al grande pubblico non si possono pretendere elementi troppo simulativi, ma il problema qui è che sembra di giocare ad un gioco della scorsa generazione.
MotoGP 14 poteva essere ritenuto discreto lo scorso anno, ma ora siamo nell’era next-gen e c’è bisogno di un grosso cambiamento, speriamo che lo sviluppo di questa serie rimanga nelle mani degli italianissimi Milestone, ma allo stesso tempo speriamo in un cambio di rotta nello sviluppo, sia per quanto riguarda il gameplay, sia per quanto riguarda il comparto tecnico.
Consigliamo l’acquisto solo ai veri appassionati della MotoGP, a patto che non siano in cerca di un’esperienza totalmente simulativa.