N++ non è un sequel nell’accezione comune del termine. Si tratta piuttosto del compimento di un progetto (denominato N) nato nel 2004 . Realizzato da Metanet Software, minuscola casa di sviluppo composta da tre ragazzi (gli stessi dietro a N++), N era un platform su due dimensioni in flash e dallo stile minimalista, diventato presto noto agli appassionati del genere per la sua enorme difficoltà.
Dal 2004 il trio di Metanet ha lavorato incessantemente sul progetto, raffinandolo sempre più, col risultato che oggi N++ vanta più di duemila livelli tutti progettati ad hoc dagli sviluppatori. Tuttavia non è la quantità ad essere l’elemento più sorprendente di uno sviluppo durato più di dieci anni.
La via del ninja: fisica, trappole e oro
N++, non prevede alcun tipo di storia e parte, senza troppi convenevoli, dal tutorial. Nei panni di un ninja stilizzato, dotato di capacità di movimento straordinarie, dovremo farci strada tra ambienti ostili. Ogni livello ha una porta e prima di svignarsela occorre trovare il pulsante in grado di aprirla.
Le prime camere ci serviranno a prendere confidenza con le capacità del nostro ammasso di stecchetti neri. In N++ possiamo compiere salti molto alti e la durata del nostro balzo dipenderà da quanto terremo premuto il tasto. Saremo inoltre in grado di scivolare sui muri e da lì saltare, rendendo quindi possibile risalire pareti verticali semplicemente saltando a più riprese sul muro.
La fisica è un elemento essenziale del gioco, come da tradizione dei migliori platform. Saltare da una superficie piana rispetto a una in pendenza produrrà infatti enormi differenze in termini di traiettoria del salto. Sfruttarle sarà fondamentale per cavarsela in parecchi livelli, così come avere un’ottima padronanza delle movenze del ninja. Fortunatamente, a parte una certa sensazione di lentezza iniziale, sarà facile prendere confidenza con le potenzialità e i limiti fisici del nostro personaggio arrivando ben presto a compiere salti dalla precisione chirurgica.
Essi tuttavia non basteranno a salvarci. In N++ non ci sono dirupi senza fondo, ma saltare da una superficie troppo alta può letteralmente spezzarci le gambe. Laddove non sia la forza d’impatto a ucciderci, un ricco campionario di trappole e armi non aspetta altro che farci a pezzi, letteralmente visto che ad ogni morte le nostre membra schizzeranno per tutto il livello impattando sugli altri elementi dell’ambiente. In N++ conoscere il livello è importante tanto quanto saper saltare con maestria. I pattern delle trappole, le distanze tra i punti di sicurezza, sono solo alcuni dei fattori che un buon ninja dovrà mettere in conto per poter aprire e raggiungere la porta sano e salvo.
Ogni platform 2D ha un po’ del puzzle game, ma in N++ questa componente brilla di luce propria, complice anche un ritmo di gioco sostenuto ma non sincopato. Ad esaltare l’anima rompicapo ci sono, soprattutto, i collezionabili dorati presenti. Se in molti platform il monile dorato rappresenta una guida per il giocatore, in N++ raccogliere tutti i collezionabili di un livello significa provare un’esperienza di gioco molto diversa, più ragionata, che spinge a una vera e propria pianificazione delle mosse d’attuare per poterlo superare.
La maestria con cui gli sviluppatori sono riusciti a dare questo duplice volto a una buona parte dei loro numerosi livelli è solo uno tra i tanti indicatori della qualità del lavoro svolto. Nonostante i livelli siano nell’ordine delle migliaia, ciascuno di essi presenta caratteristiche uniche e una qualità del level design di primo livello salvo qualche, sporadica, eccezione. N++ riesce a pescare con maestria dai grandi classici del genere, rielaborando il tutto in forme ibride e spesso inedite. Alcuni scampoli di gioco ricordano Mega Man, altri Super Mario Bros, altri ancora i più recenti Super Meat Boy o Little Big Planet. In molti altri casi, la sensazione è di avere a che fare con qualcosa di mai visto prima. Un titolo in grado di far vivere l’intero genere nella sua interezza sì, ma senza rinunciare a un proprio stile personale rafforzatosi con anni di sviluppo ininterrotto. Una delle tante chicche all’interno del gico sono, ad esempio le mine che appaiono solo dopo averci messo piede, in grado di cambiare completamente volto al livello tra la parte iniziale e quella finale.
Fare un Platform 2D difficile è facile, basta aggiungere trappole, rendere più ostiche le distanze e via dicendo. Farne uno gradevole e non frustrante da giocare, invece, è tutta un’altra storia. Grazie alla ricchezza nel level design e alle situazioni di gioco offerte, N++ si dimostra un gioco sicuramente impegnativo, ma non frustrante e la sensazione di difficoltà dipenderà soprattutto dalla compatibilità del proprio stile di gioco col tipo di livello che si sta affrontando. All’inizio il titolo potrà sembrare persino meno ostico rispetto molti altri Platform “hardcore”, proprio in virtù della mancanza dei tipici espedienti usati nei Platform per sfalsare il coefficiente di sfida. Il recente Mighty N.9, per esempio, ne abusava nel tentativo di essere fedele alla saga di Mega Man della quale sarebbe dovuto essere il successore.
Minima spesa, massima resa
Con un team di sole tre persone, le risorse dedicate al comparto tecnico in N++ sono state assai ridotte. A sopperire alla mancanza di mezzi ci ha pensato, tuttavia, la componente stilistica. Le linee di N++ sono semplici e ricordano l’epoca videoludica dei primi Atari a cavallo tra anni ’70 e ’80: uno scenario perfetto per un titolo che volutamente si rifà ai primi grandi capolavori del platform. Una resa minimale, ma che presenta linee molto eleganti, armoniche tra loro e in grado di dipingere un ambiente decisamente ispirato, il quale, complice anche la scelta di variare in maniera randomica la palette di colori, farà scorrere qualche lacrima di nostalgia ai giocatori che quell’epopea l’hanno vissuta di persona.
Il titolo tuttavia non è solo un tuffo nel passato sotto il profilo estetico e la modernità del progetto la si può riscontrare in alcuni punti, dal tripudio di colori ed effetti che seguono alla morte e disgregazione del ninja, fino agli effetti animati. N++ è la dimostrazione di come si possa creare un gran bel vedere anche se si hanno a disposizione un pugno di linee di pixel e nient’altro.
Il reparto sonoro coincide sostanzialmente con la Soundtrack. Non che sia un male, in quanto le musiche di N++ sono un piccolo gioiello, composte per calzare alla perfezione con il tipo di gioco e con la sua resa grafica. La Soundtrack è un mix di Techno, Industrial e, soprattutto, Ambient e trance, con le ultime due in grado di far calare la mente del giocatore ancor più in profondità nel gioco. Nonostante la ricchezza di sonorità, la Soundtrack non risulta fastidiosa o opprimente anche durante lunghe sessioni di gioco e riesce sempre a tenersi in equilibrio tra il non scorrere in maniera anonima tra le orecchie e il non costituire un elemento più di disturbo, che di supporto.
Conclusioni
Se duemila e più livelli non bastano a soddisfare la fame di platform, N++ offre anche la possibilità di giocare ai livelli creati dai fan oltre che, naturalmente, di crearne di proprie. L’editor, assieme al multigiocatore offline costituiscono aggiunte gradite ma nel complesso marginali in quello che è già un titolo potenzialmente infinito.
Dovendo trovare degli elementi di miglioramento in N++, la vastità del numero di livello fa sì che non sempre ci si trovi ad affrontarli secondo un ordine logico. Oltretutto, il doverli superare a gruppi di cinque, col rischio di ripetere da capo agli altri se si decide di uscire dal gioco, potrebbe frustrare il potenziale del gioco come “mordi e fuggi”.
Criticità trascurabili di fronte a un titolo che costituisce uno dei migliori platform su due dimensioni di sempre. Completo, armonico e affascinante nella sua eleganza minimale, N++ ad oggi rappresenta la soglia verso l’alto da battere per un genere che fortunatamente sta rivivendo una seconda giovinezza.