In quel di Honor Code hanno pensato di estendere Narcosis anche su PS4. Uscito nel 2017 su PC, è infatti approdato soltanto lo scorso 24 luglio sulla console targata SONY, alla cifra di 20,99€.
Si tratta di un titolo horror, sviluppato inizialmente come progetto scolastico, che trasporterà il giocatore nelle profondità dell’Oceano Pacifico.
In Narcosis la Natura rivuole ciò che è suo!
Inizia tutto su Oceanova, una base per l’estrazione del metano con venti persone tra scienziati, ingegneri e sommozzatori. Nel bel mezzo di un’esplorazione, un violento terremoto distrugge l’intera base disperdendo un uomo che, all’interno della sua tuta subacquea simile a quella di un astronauta, inizia a cercare una strada per ritrovare i colleghi di lavoro.
Il protagonista ha a disposizione un coltello con il quale difendersi e per restare in vita deve sostituire di tanto in tanto la bombola d’ossigeno in dotazione alla tuta. Quest’ultima dispone di 9 razzi segnalatori, che permettono di fare luce ed allontanare i nemici, e di un propulsore che permetterà di darsi una spinta ed avanzare più velocemente di qualche metro.
Nel corso di questa terrificante avventura, la scena alla quale ci si troverà di fronte è molto simile a quella di una situazione post-apocalisse. Accadrà spesso però di fermarsi a guardare l’ambiente circostante ricco di flora e fauna marine.
Narcosis e il suo gameplay
Dal punto di vista delle meccaniche di gioco, Narcosis non pretende granché. Se da un lato infatti abbiamo una tuta subacquea all’avanguardia, dall’altro il sistema di sopravvivenza è basato sostanzialmente solo sul sostituire le bombole di ossigeno e sul difendersi dai pochissimi nemici che si incontreranno lungo il percorso. Il punto focale dell’avventura è quello di trovare i dati e gli oggetti dei membri del team scomparsi.
I ragazzi di Honor Code hanno chiaramente incentrato il titolo sulle atmosfere da vivere e le sensazioni da provare, visto e considerato che i controlli sono esclusivamente quelli detti in precedenza. Dal punto di vista sensoriale però, il lavoro è ottimo. Si riesce infatti a percepire perfettamente il senso di solitudine ed ansia presente in ogni film dell’orrore che si rispetti.
Camminare soli in mezzo ai detriti di una ormai sepolta Oceanova fa sì che ogni giocatore si trovi in una situazione di disagio, con il timore che ad ogni passo possa accadere qualcosa. La lentezza del personaggio e la presenza quasi marginale della componente videoludica trasmettono però momenti di noia piuttosto ripetitivi. Arricchire Narcosis di alcuni spezzoni in pieno stile action non sarebbe stato affatto male!
Comparto audiovisivo eccellente
Se le meccaniche di gioco sono piuttosto limitate, non si può dire lo stesso delle scenografie e dei suoni.
Trattandosi di un gioco horror, da Narcosis ci aspettavamo un’ambientazione cupa tipica del genere e dei suoni da far venire i brividi.
È esattamente quello che abbiamo trovato!
Partendo dall’ambientazione, è tutto realizzato in modo tale da far sentire il giocatore in una situazione opprimente, con l’ansia costante di dover trovare riparo o semplicemente una bombola d’ossigeno.
Il terremoto che ha distrutto Oceanova nello stesso tempo ha fatto saltare tutte (o quasi) le luci presenti. Ci si trova quindi soli, nel buio totale, circondati da chissà quali creature marine.
Il comparto sonoro non è da meno. Utilizzando delle buone cuffie, è possibile immedesimarsi in un’atmosfera da brividi.
Durante il viaggio si è accompagnati da una narrativa più che ottima, con una voce che descrive perfettamente la situazione disastrosa della base Oceanova. Il narratore migliore però è il protagonista. Attraverso il suo respiro si riesce infatti a percepire perfettamente ogni singola situazione, che sia di panico o di sollievo.
Un altrettanto ottimo lavoro è svolto dai suoni ambientali. A partire dal terremoto, che rende l’idea di una vera e propria catastrofe, ogni singolo suono è mirato a trasmettere la giusta sensazione. Seppur la storia non sia molto lunga e la componente ludica sia altamente limitata, a riparare questi difetti c’è il comparto audiovisivo, davvero molto curato.
Giocato con il VR, Narcosis sarebbe stato migliore!
Quando si pensa ad un titolo horror ci si aspetta molto spesso la presenza di mostri o creature che in qualche modo sbuchino all’improvviso cercando di ammazzare il protagonista. Narcosis non è nulla di tutto ciò (escluso qualche spezzone), anzi, si limita quasi esclusivamente a far sentire il giocatore costantemente in ansia senza nessun tipo di azione.
Honor Code si è infatti limitata a voler creare un titolo che mettesse a disagio, semplicemente giocando con le ambientazioni ed i suoni. Una mossa più che riuscita, se siete amanti del genere. Le persone sensibili difficilmente riuscirebbero ad andare oltre i dieci minuti di gioco, ma un tentativo conviene sempre farlo.
Da non amante del genere mi sono preparato psicologicamente a lungo prima di mettere le mani su Narcosis e devo dire che l’esperienza è stata piuttosto traumatizzante. Non sto parlando di paura, quanto piuttosto di trovarmi costantemente con l’ansia che potesse accadere qualcosa da un momento all’altro. Direi che i ragazzi di Honor Code abbiano colto nel segno. Non sarà sicuramente il miglior horror di sempre, ma Narcosis è un titolo che noi di Gamempire consigliamo di prendere in considerazione!