PREMESSA
Il primo “Nidhogg”, uscito nella sua versione definitiva nel 2014, è riuscito a far breccia nei cuori dei giocatori per due semplici ragioni: una grafica semplice fatta di pixel e colori sgargianti, ed un gameplay diretto ed immediato.
In questa seconda incarnazione il titolo di Mark Essen e Kristy Norindr mantiene in parte il suo spirito con interessanti ma discutibili nuove aggiunte. Scopriamo insieme il sapore della vittoria per poi essere divorati dal drago Níðhöggr.
GAMEPLAY SEMPLICE E DIRETTO
Per chi fosse nuovo al titolo questo picchiaduro pone due giocatori che, duellando con le spade, tenteranno di raggiungere le due opposte estremità della mappa. Una volta ucciso l’avversario avremo un po’ di tempo per correre avanti verso la “base” del nostro nemico che ritornerà in vita pronto ad ucciderci per guadagnare terreno nella nostra direzione. Il gioco è una sorta di tiro alla fune dove bisogna uccidere il nostro avversario fino allo stage finale con respawn di fatto infiniti fino alla vittoria di uno dei due pretendenti. Il vincitore non riceverà medaglie o applausi della folla, Il drago norreno Níðhöggr scenderà dal cielo e lo divorerà in un sol boccone.
I controlli sono semplici ed intuitivi, quattro tasti per muovermi, salto e attacco e una sola arma disponibile a turno. Lo scopo è quello di avanzare ed evitare di far avanzare nella direzione opposta il nostro avversario e, seppur i comandi non siano tanti ed articolati, con semplici salti ed attacchi si riuscirà a creare meccaniche varie e complesse. Non mancheranno i pestaggi a mani nude in caso di perdita o lancio dell’arma.
È proprio nell’arsenale a disposizione che questa seconda incarnazione di Nidhogg si vedono i cambiamenti dal gioco originale. Avremo la consueta spada, con il suo solito pattern d’attacco e di difesa, il pugnale, più piccolo e più veloce, lo spadone a due mani e per concludere l’arco, capace di lanciare frecce a due altezze diverse.
Tutte le armi, arco escluso, possono essere lanciate e, come da buon prassi, ogni arma ha i suoi corrispettivi vantaggi e svantaggi. L’arco ha un numero di frecce infinite ma, la facilità di riflettere le frecce e la lentezza di esecuzione, lo rendono un’arma più pericolosa per chi la impugna. Il coltello è molto efficace se lanciato mentre, contro spade e spadoni, non ha molte speranze. In generale la spada è l’arma più efficace considerando che lo spadone non ha una guardia media ed è vulnerabile agli attacchi anche se capace di disarmare con facilità.
Ad ogni nostra morte entreremo con l’arma successiva nell’ordine che decideremo noi nel multiplayer locale, nella modalità online l’ordine sarà fisso.
MODALITÀ DI GIOCO E MAPPE
Il gioco presenta tre modalità: arcade, online e locale. La prima è una sorta di storia a schemi in cui dovremo farci strada fino all’ultimo stage. Di fatto questa modalità è una sorta di training per buttarci a fondo nella modalità online e locale dove potremo battere i nostri amici e non.
Le modalità di fatto non sono altro che lo stesso concetto giocato con la IA, con persone remote o con persone con cui condividere il divano. Lo scopo, le armi e le azioni possibili saranno identiche come le mappe a disposizione.
Dai quattro livelli del primo capitolo passiamo a dieci con un design più ricco di dettagli senza mai influenzare troppo l’esito dello scontro. Troveremo i soliti burroni, porte da aprire e attraversare, e vari dislivelli che aggiungono quel pizzico di tattica in più. Nella sua totalità il lavoro di caratterizzazione ed ampliamento in questa seconda versione del gioco è sicuramente apprezzabile.
GRAFICA E TECNICA
A livello tecnico resiste una grafica pixelosa, ma meno estrema rispetto al primo capitolo. Nidhogg 2 si presenta più ricco e dettagliato pur mantenendo quello stile grottesco tipico del gioco. I nostri personaggi potranno essere caratterizzati da diversi vestiti e stili, ma in generale saranno i colori pastellosi a prendere il sopravvento. Proprio questo aspetto rende alcuni scontri leggermente confusionali rimanendo perplessi sull’esito dello scontro dato il miscuglio di colori sempre accesi.
Le musiche riescono a scandire egregiamente il ritmo di gioco dando quel tocco di classe in più nei differenti stage. Chiudiamo con qualche parola sul netcode che durante le nostre prove ci è sembrato stabile come trovare velocemente partite di gioco senza riscontrare improvvise disconnessioni.
CONCLUSIONE
Nidhogg 2 arricchisce di un corposo contorno quanto visto nel primo capitolo, ma di fatto non cambia la sostanza del gioco. Vero il miglioramento della grafica e le nuove armi a disposizioni creano situazioni nuove ed impreviste, ma il gameplay è di fatto invariato.
Si perde quell’aspetto unico in cui tutto era perfettamente al servizio del gameplay. ma tra le mani avremo un gioco più completo e vario per sessioni di gioco che in generale abbiamo trovato più appaganti sulla lunga distanza.
Per chi ha adorato il primo capitolo questa nuova incarnazione è un must; per chi cerca un titolo per passare tempo in compagnia Nidhogg 2 potrebbe essere una buon alternativa.