La serie Unlimited “sbarca” con la sua ciurma sulle console Sony
Vi interessa il mio tesoro?!? Prendetelo pure se volete!!! Avanti cercatelo!! In esso è racchiuso quanto di più prezioso al mondo!!
Queste sono le parole pronunciate da Gol D. Roger con le quali, a conti fatti, si apre la storia di One Piece creata dalla geniale mente (e mano) del maestro Eiichiro Oda.
Questo capitolo videoludico dedicato alle avventure di Rubber Cappello di Paglia(Monkey D. Rufy) e della sua ciurma si scosta sia dalle meccaniche videoludiche fino ad oggi associate ai titoli dedicati a One Piece apparsi sulle console Sony e legate al genere Musou essendo il seguito diretto della “serie Unlimited” fino ad oggi pubblicata con successo da Nintendo, sia alla trama della saga principale creata da Oda.
STORIA E CONTESTO
La storia del gioco porterà Rufy e la sua sgangherata ciurma nella città d Trans Town, su di una nuova isola, guidati dal loro nuovo amico Pato. Mentre la nave viene rifornita, però, qualcosa va storto e l’intera ciurma di Cappello di Paglia viene catturata in circostanze misteriose, e toccherà quindi a noi, nei panni di Rufy, scoprire come e perché siano spariti i nostri amici. Scopriremo ben presto che l’antagonista di questa nostra nuova avventura è un pirata di tutto rispetto. Il nostro giovane eroe si troverà a fronteggiare infatti Patrick Redfield, anche meglio conosciuto come Red l’isolato, un pirata noto a livello mondiale al pari di Gol D. Roger o Barbabianca. Red, fuggito tempo addietro dal livello 6 di Impel Down, è adesso alla ricerca del frutto del diavolo “Vamp Vamp” che lo farebbe tornare giovane e forte e che pare si trovi nei pressi della città di Trans Town.
Una trama di tutto rispetto che pare assai appetibile e godibile anche a chi non conoscesse a fondo le vicende di One Piece ed i personaggi creati da Oda.
Proprio Oda ha, inoltre, strettamente collaborato alla realizzazione del gioco al fine di permettere al videogiocatore di rivivere atmosfere e sensazioni del manga/anime originale, mantenendo quindi intatti elementi tipici ed amati dell’opera originale come l’umorismo di Brook o il continuo fare il cascamorto di Sanji con le bellissime Robin e Nami, i battibecchi dello stesso Sanji con lo spadaccino Zoro o l’ineguagliabile codardia di Usop e l’arroganza e spavalderia di Franky. Oltre a ciò, Oda ha ovviamente partecipato in prima persona alla realizzazione del design del pirata Patrick Redfield nonché creato di proprio pugno il nuovo amico della ciurma, Pato, e Yadoya, la ragazza che gestisce la taverna di Trans Town, città che, a conti fatti, fungerà da HUB di gioco nel corso della nostra avventura.
IL GIOCO
Come precedente anticipato nella intro del titolo, il gioco abbandona le meccaniche fino ad oggi viste nei titoli della serie apparsi sulle console Sony adottando lo stile che ha reso famosa la serie sulle console della Big N (il titolo che stiamo recensendo è uscito sulla portatile Nintendo qualche mese fa in territorio nipponico). Il ritmo di gioco è assai frenetico e vi porterà a completare i 9 capitoli del titoli in poche ore in giro per le località più famose della serie One Piece, scontrandoci con i nemici “storici” della serie. A conti fatti quindi la longevità del titolo è piuttosto ristretta se si tiene conto della trama principale. Tuttavia a contribuire all’aumento della longevità ci pensano le missioni secondarie, modalità alternative e le “collection” da completare.
Tra un capitolo e l’altro avrete anche il tempo per cimentarvi con i numerosi minigiochi presenti nel titolo, tra cui sicuramente i più divertenti e conosciuti, in quanto già apparsi nei precedenti capitoli della serie Unlimited usciti su 3Ds e Wii, sono la caccia agli insetti e la pesca.
La modalità extra “Arena” vi garantirà inoltre una ulteriore esperienza di gioco. In questa modalità dovrete scalare le classifiche cimentandovi in scontri diretti 1vs1, lotte in mischia o sequele di boss da sconfiggere per scalare posizioni, arrivare in cima alla classifica di “lega” e dopo lo scontro decisivo passare alla lega successiva sbloccando inoltre bonus e missioni secondarie dei quali poter godere nel corso dell’avventura principale.
Oltre ai minigiochi, ad aumentare il divertimento garantito dal titolo contribuisce anche la città-HUB già citata in precedenza. Qualunque cosa faremo in città porterà delle conseguenze positive alla nostra avventura, dall’ampliare le attività commerciali garantendoci quindi una maggiore e più vasta gamma di scelta di prodotti per potenziare i nostri PG al mettere in mostra al museo gli animali che abbiamo pescato al fine di guadagnare denaro, passando per le tante missioni e richieste che ci verranno proposte dagli abitanti.
COMPARTO TECNICO
Qui iniziano purtroppo le dolenti note. A fronte di un sistema di controlli ben bilanciato e piuttosto funzionale ci troveremo spesso alle prese con una telecamera non esente da bizze e difetti che renderanno forse troppo spesso assai tediosa l’esperienza di giocorendendoci impossibile anche il semplice “trovarci” sullo schermo o capire dove siano i nemici. Altra nota dolente è purtroppo l’assenza della modalità multiplayer che di fatto avrebbe consentito al titolo di Bandai Namco di avere maggiori chance di attirare l’interesse dei fan; il gioco conta infatti oltre alla modalità storia e la modalità arena di cui abbiamo già parlato solamente una modalità co-op locale, facendo quindi un passo indietro rispetto alle serie “Pirate Warriors” in cui i videogiocatori avevano la possibilità di menare i nemici in compagnia di amici online.
Graficamente il titolo, come ormai la stragrande maggioranza di quelli tratti da anime e manga sfruttanti la tecnologia del cel shading, si presenta indubbiamente ottimo anche se più negli intermezzi che nelle fasi di gioco (non siamo certo aiutati a godercelo dalla confusione ne tanto meno dalla telecamera). A fronte di una ottima riproduzione digitale dei personaggi nelle fasi di “non gioco”, avremo ambientazioni poco dettagliate ed ambienti non proprio perfetti nelle fasi in game il che, visto che comunque il numero di nemici da fronteggiare presenti su schermo nelle fasi di battaglia è stato ridotto rispetto ai capitoli di “Pirate Warriors”, risulta abbastanza inspiegabile se non imputabile ad una colpa degli sviluppatori nel voler standardizzare le versioni per console casalinghe a quella della PsVita, tendendo quindi a realizzare un prodotto apprezzabile sulla portatile Sony, ma che indubbiamente avrebbe sicuramente potuto (e dovuto?) dare maggiori soddisfazioni a livello di dettaglio grafico sulle “home consoles”.
Il comparto audio non è nulla di eccelso, possiamo limitarci a dire che “svolge il lavoretto”, anche perché nel corso del gioco raramente vi fermerete a valutarlo vista la freneticità dell’azione e l’attenzione che la stessa merita. Da segnalare il doppiaggio in lingua originale, le voci dei personaggi saranno in giapponese, con i sottotitoli (e la totalità dei menu) in lingua italiana. Una scelta che farà felici i “puristi” che non vedranno snaturate le voci dei loro personaggi con magari un orripilante doppiaggio inglese, ma che potrebbe fare storcere, nonostante tutto, il naso a più di qualche fan.
COMMENTO DELL’AUTORE
Partiamo dal presupposto che se siete dei fan della saga di One Piece è meglio, riuscirete sicuramente ad apprezzare questo titolo rispetto al “comune” videogiocatore medio che si avvicina a questa avventura senza la passione per il manga/anime di Oda. Detto questo, essendo la storia del titolo non legata a doppio filo con quella della saga principale, il titolo potrebbe, con buona forza di volontà di chi lo gioca, essere apprezzato anche da un non fan della serie. La mancanza della modalità online ed i difetti di grafica e telecamera rischiano di minare non poco l’esperienza di gioco, resa sicuramente più godibile dalla maestria con la quale gli sviluppatori sono riusciti a mantenere viva l’atmosfera originale dell’opera di Oda anche in questa nuova avventura videoludica di Rufy e della sua ciurma.