Quando ho scoperto che Project CARS 2 era in fase di sviluppo, la domanda mi è sorta spontanea: “cosa diavolo aggiungeranno ad un simulatore così completo?”… In fondo quando ho recensito il primo capitolo, mi sembrava che ci fosse ben poco da migliorare. Mi sbagliavo ovviamente! I ragazzi di Slightly Mad Studios ci sono riusciti, hanno fatto qualcosa di ancora più strepitoso!

Disponibile dal 22 settembre 2017 su PlayStation 4, Xbox One e PC, Project CARS 2 continua sulla rotta del precedente capitolo proponendosi come un simulatore automobilistico altamente adattabile alle varie tipologie di giocatori. Amanti della simulazione non temete: Project CARS 2 è pensato principalmente per noi!

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Prima le cose importanti… Il menu di gioco

No, non sto scherzando. Se ci pensate bene in un videogioco di gare automobilistiche il menu è una parte fondamentale per garantire un’esperienza di gioco fluida e quanto meno frustrante possibile. Da questo punto di vista, Slightly Mad Studios aveva lavorato piuttosto bene col precedente capitolo, con Project CARS 2 ha reso il tutto ancora più fluido e veloce mantenendo la struttura suddivisa in pagine tematiche.

Questa “pulizia di navigazione” è presente in tutto il gioco, anche il menu del box è stato rivisto in buona parte risultando decisamente più “user friendly”. A proposito di box, per la felicità degli aspiranti ingegneri automobilistici, anche il menu per la gestione del setup e delle strategie di gara è stato rivisto… Insomma ora non è più un’accozzaglia di numeri, ma si riesce a capire qualcosina.

Anche l’HUD in gara è stato leggermente rivisto, mantenendo le informazioni rilevanti e riordinando quelle più tecniche (la telemetria in tempo reale ha un aspetto decisamente più chiaro). A questo è stato aggiunto un menu che può essere aperto e gestito durante la gara. Si tratta di un menu contestuale che permette di gestire la sosta ai box e tutti i parametri dell’auto regolabili grazie all’elettronica.

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Ora le cose davvero importanti… L’handling

Quando si parla di simulatori o di “sim-arcade”, la cosa che conta di più in assoluto è l’handling delle vetture. Se il primo Project CARS aveva qualche lacuna, ora siamo davvero ad alti livelli. Ho fatto svariati giri sia col volante che col pad (molti di meno) e devo dire che in entrambi i casi si avvertono tantissimo le differenze tra le varie auto, gomme e condizioni dell’asfalto. Per fare un paragone ed essere più concreto: anni luce migliore della beta di Gran Turismo Sport e molto più dettagliato rispetto al primo Project CARS.

Insomma… con l’introduzione dello sterrato, gli sviluppatori non potevano trascurare l’handling e penso che sia stata proprio questa novità a regalare un miglioramento generale al comportamento delle vetture in pista. Se durante le prove per la recensione ho lavorato male col setup, l’ho sentito; se la pressione dei freni era troppo elevata e in staccata la mia auto era più scivolosa di una saponetta, l’ho sentito; se ho messo le ruote su un cordolo più alto del previsto, l’ho sentito; se ho centrato qualcuno a 150 KM/H, bhé ho sentito anche questo… Più o meno. Le straordinarie sensazioni di guida regalate dalla vettura si riflettono anche sul force feedback del volante (nel mio caso un Thrustmaster T150) in una maniera che mai ho visto prima su un videogioco.

La differenza tra le varie vetture questa volta è più marcata che mai. Passare dalla Ginetta Junior G40 Junior (una scatoletta da competizione da “appena” 100 cavalli) alla PORSCHE 911 GT3 R è qualcosa di davvero straordinario. La prima più rozza e difficile da controllare, la seconda con più elettronica e relativamente più semplice da spingere al limite nonostante i suoi 500 cavalli. Ognuna delle 27 classi di vetture (Open Wheel, Vintage Open Wheel, Indycar, Vintage Indycar, Group 4, Group 5, Group 6, Group A, Group C, GTO, GT1, GTE, GT3, GT4, GT5, LMP1, LMP2, LMP3, LMP900, Vintage Prototype, Touring Car, Vintage Touring Car e GT, Road Cars, Track Day Cars, WRX, RX Lites, Vintage RX e varie) ha un carattere proprio… Un carattere che ogni appassionato di automobilismo si divertirà a scoprire e sviscerare in ogni sue minimo aspetto.

Nei simulatori come Project CARS 2, il setup della vettura è un aspetto fondamentale e, per sfortuna, non tutti siamo degli assi della meccanica in grado di capire come smanettare con tutto quel ben di Dio di valori. Per fortuna, esattamente come per i piloti professionisti, è presente un ingegnere di pista virtuale al quale possiamo segnalare i problemi sul comportamento della vettura (almeno quelli dovete riuscire a coglierli da soli :P). Attraverso una serie di domande e risposte, l’ingegnere di pista consiglia delle modifiche da apportare al setup… Un ottimo modo per essere più competitivi e capirne di più sull’arte dei setup.

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Auto e circuiti: buona varietà e meteo realistico

Riguardo ai contenuti sono convinto che si poteva fare di più, specialmente sul parco auto. Il primo capitolo vantava circa 130 vetture, mi aspettavo almeno il doppio delle vetture, ma i ragazzi di Slightly Mad Studios si sono limitati ad aggiungerne appena una settantina per un totale di 35 marchi automobilistici e poco meno di 200 vetture. Non mi stupirei se il numero dovesse aumentare con dei DLC a pagamento, ma non è questo il modo ideale di espandere il parco auto di un nuovo capitolo della serie.

Anche se hanno finalmente inserito alcune vetture Ferrari, sono rimasto particolarmente stizzito dall’assenza del marchio Alfa Romeo… Diciamo quello che vogliamo ma è un pezzo di storia automobilistica… Sarebbe stato un piacere “mazziare” i giocatori tedeschi in un campionato DTM online alla guida della fantastica Alfa Romeo 155 V6 TI.

Sui circuiti non ho molto da dire: Project CARS 2 sembra la patria del motorsport, quelli più belli e famosi ci sono tutti o quasi. Qui i numeri sono davvero eccezionali: più di 140 circuiti suddivisi in 60 location. Da questo punto di vista, il lavoro degli sviluppatori e designer è stato straordinario in quanto sono state sfruttate tecniche di fotogrammetria e scansioni di tutti i tipi per restituire tracciati quanto più realistici possibile.

A proposito di circuiti e location, non posso che elogiare la feature chiamata “Fully localized weather” che gestisce gli eventi meteorologici in maniera a dir poco realistica regalando gare ed emozioni uniche. Tutto è estremamente dinamico e governato dalle reali leggi della meteorologia e della fisica. Sui lunghi tracciati ci potrebbero essere zone completamente allagate e altre ancora asciutte, l’asfalto diventa scivoloso gradualmente, la pista si asciuga dinamicamente e le pozzanghere si generano lì dove si formerebbero realmente (qualcuno ha detto curva successiva al cavatappi di Laguna Seca?). A tutto questo si aggiungono nuovi effetti meteorologici (come le tempeste di neve e la nebbia fitta) e le stagioni che influenzano realisticamente le condizioni meteo e la progressione temporale.

Visto che siamo in tema, parliamo dell’asfalto. Se seguite il motorsport lo sapete bene: durante le prime sessioni del weekend di gara sono numerosi i piloti che commettono errori a causa dell’asfalto poco con poco grip. Arrivata la domenica, la situazione è quasi sempre diversa: grazie alla gomma riversata sull’asfalto, i veicoli possono godere di maggiore grip. Bene… quei mattacchioni di Slightly Mad Studios hanno inserito anche questa stupenda feature nel gioco!

L’intento degli sviluppatori è abbastanza chiaro: proporre il sandbox dei simulatori automobilistici. Direi che sono assolutamente sulla buona strada!

Due parole su grafica e sonoro

Premetto che mi sento stupido a descrivere questi due aspetti quando vi basterebbe semplicemente guardare un video full HD e valutare con i vostri occhi e con le vostre orecchie… Tipo il video che vi ho lasciato prima di questo paragrafo.

Detto ciò, graficamente i passi in avanti rispetto al precedente capitolo si notano appena… In linea di massima è tutto più pulito e i dettagli sono leggermente maggiori, ma non aspettatevi l’effetto “wow” perché se avete giocato il precedente capitolo fino all’altro ieri, bhé non ci sarà.

Dal punto di vista sonoro non c’era molto da sistemare, ma anche qui ho notato migliorie generali nel rombo dei motori, lo stridio dei pneumatici e, soprattutto, in quei fantastici cambi marcia delle auto sportive.

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Carriera e modalità di gioco… Si migliora anche qui!

Personalmente do pochissimo peso alla modalità carriera di un simulatore perché, nella maggior parte dei casi, gli avversari sono sì tosti, ma non godono di quell’imprevedibilità che solo un essere umano con la vena chiusa come te può garantirti.

Fatta questa piccola premessa, non posso che elogiare la carriera di questo nuovo Project CARS. Innanzitutto è possibile scegliere fin da subito la disciplina in cui ci si vuole specializzare. Aspetto apparentemente banale, ma che, esattamente come in Ride 2 di Milestone, permette di godersi la carriera senza subirsi ore e ore di discipline poco appetibili per un simulatore (qualcuno ha detto karting?). Per il resto, la modalità carriera è molto simile a quella del primo capitolo: campionato di base, gare ad invito e persino campionati scuderia. Il tutto è corredato da un sistema di statistiche del pilota che farà gola agli appassionati.

Le altre modalità giocatore singolo sono rimaste invariate: ci sono le prove a tempo dove si sceglie auto e circuito per combattere contro il cronometro (e con i “setup fuffa”) e la modalità “libera” dove invece ci si può creare il proprio weekend di gara personalizzato e divertirsi in pista.

Vi ho detto quanto è bello giocare da soli contro la “demenza artificiale”, ma ora passiamo alle cose serie: il multiplayer.

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Chi non gioca in compagnia o è uno SCARSO o è disconnesso

Non giriamoci attorno… Chi è appassionato di motorsport ha la competizione nel sangue. Bello competere contro l’intelligenza artificiale, anche relativamente facile… Ma che gusto c’è a vincere? Nessuno, secondo me. Titoli come Project CARS 2 sono sviluppati tenendo in considerazione che il giocatore ideale è un appassionato con tanto di volante e connessione ad Internet pronto a sfidare amici e piloti virtuali in tutto il mondo.

Spesso quando si gioca online il matchmaking tira brutti scherzi associandoci a lobby piene di “bimbi minchia” (passatemi il termine) che pensano di giocare alle macchine da scontro, rovinando così il divertimento di coloro che sono in cerca di una gara seria con gente corretta. Questo rischio dovrebbe essere azzerato grazie al nuovo sistema che tiene traccia del comportamento del giocatore durante ogni singola gara e, nel caso risulti scorretto, lo associa ad altri giocatori della sua stessa “razza” (mi dicono di evitare volgarità). Inoltre sono state aggiunte numerose scorciatoie che permettono di partecipare e creare nuove lobby preimpostate con maggiore velocità.

In linea di massima il multiplayer è godibilissimo e personalizzabile in ogni singolo aspetto. Inoltre l’ho trovato decisamente più stabile rispetto al precedente capitolo. Unica pecca (comune a gran parte dei giochi di corse automobilistiche) quando qualcuno entra nella sessione durante le qualifiche o prove libere, arriva la tipica “botta di lag” che rovina il giro… E ciò accade durante il “giro buono” se siete fortunati come il sottoscritto.

Grossa attenzione anche per l’e-sports in cui il precedente capitolo si era già stabilito come un vero e proprio punto di riferimento. In particolare, gli sviluppatori fanno sapere che ci saranno un gran numero di eventi ufficiali con succulenti premi in palio già dal day-one.

Vuoi leggere la mia conclusione? È scritta in cima, nel riquadrino della “Recensione breve”.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve

Lo consiglio a tutti gli appassionati di gare automobilistiche perché si tratta di un prodotto di qualità e di un simulatore adatto a tutte le categorie di giocatori: dal bambino che vuole “giocare a guidare” (sfruttando tutti gli aiuti del caso) all’appassionato di e-sports che vuole ritagliarsi la sua fetta di notorietà nel panorama delle corse automobilistiche online.

Giocandolo su PlayStation 4, graficamente Project CARS 2 non mostra un netto distacco dal precedente capitolo, o almeno niente di particolarmente rilevante a parte la maggiore pulizia dell’immagine. Al contrario, volante alla mano si nota lo straordinario lavoro svolto sull’handling delle vetture: ancora più realistico e appagante rispetto al precedente capitolo.

I contenuti in più rispetto al precedente capitolo ci sono, ma mi sarei aspettato qualcosina in più. Decisamente di più, specialmente per quanto riguarda il parco auto che è comunque abbastanza vasto (poco meno di 200 vetture). Al contrario, sulle piste è stato fatto un ottimo lavoro: sono numerose, sono riprodotte straordinariamente bene e godono di dettagli unici che hanno un ruolo fondamentale nelle fasi di gameplay (se sei curioso, leggi la recensione integrale qui sotto).

I miglioramenti più importanti sono tutti dedicati al gameplay. Le auto sembrano avere un’anima… Letteralmente, nonostante si giochi con un volante (o un pad) mentre si è seduti sulla propria sedia, ogni staccata, ogni curva al limite dell’aderenza… Ognuna di queste sensazioni viene restituita maledettamente bene.

Anche la gestione degli eventi online ha subito un notevole miglioramento: fare una gara online è molto più semplice e piacevole rispetto al primo capitolo, inoltre è piacevole vedere i nuovi spazi dedicati agli e-sport!