Il primo Rage, uscito nel 2011 è stato un gioco per certi versi divertente. Rage traeva ispirazione da titoli già usciti precedentemente nel suo genere, ovvero di shooters frenetici in prima persona ed in single player. Niente di nuovo ma abbastanza per vendere bene, tanto da far dichiarare a Pete Hines di Bethesda, che un seguito andava fatto proprio grazie alle buone vendite ottenute dal gioco. A metà maggio 2018 alcuni rumors sul sequel si sono susseguiti, fin quando poi Bethesda ha rivelato il gioco tramite un gamplay e un teaser trailer. Per sapere quale è il risultato e quali sono le nostre considerazioni, basta continuare la lettura.
Doom e Mad Max si fondono
E’ chiaro ed evidente che in Rage 2 le opere precendenti realizzate da Id Software ed Avalanche Studio, ne hanno dato un impronta ben definita. Il gioco infatti non solo si ispira a questi lavori, ma in alcuni momenti sembrerà veramente di non trovare alcuna differenza. Per avere un riscontro tangibile basta vedere il gunplay di Rage 2. Id Software ha sfruttato tutta la sua esperienza con il reboot di Doom tanto da ridurre al minimo le differenze. Il gioco è veloce con moltitudini di nemici sempre pronti a darci del filo da torcere. Il lavoro è stato svolto in collaborazione con Avalanche Studio sviluppatori di Mad Max, ed è proprio qui che troviamo un’altra somiglianza.
Le fasi a bordo open world così come lo stile grafico dei veicoli e dell’ambientazione post apocalittica sono fin troppo simili e non si discostano dal lavoro che Avanche ha fatto per Mad Max. I due giochi quindi sembrano fondersi tra loro. E’ come se le due case di sviluppo abbiano proprio ricorso alla loro esperienza senza voler rischiare, cercando di dare un apporto concreto su ciò che gli riesce meglio. Tradotto questo può essere positivo da un certo punto di vista perchè non si sono rischi al riguardo. Si può già sapere cosa offre fondamentalmente il gioco.
Puntare su questi aspetti per gli sviluppatori deve essere stato importante per convincere chi magari ha apprezzato il primo Rage oppure per chi, in generale, preferisce lo stile post apocalittico. Tutto sommato può anche starci e può andare bene, ma forse un pizzico di differenziazione in più sopratutto nel mondo di gioco, non avrebbe guastato.
La Zona Devastata e l’Autorità
La storia del primo Rage vedeva le Autorità come i nemici da sconfiggere e anche qui il discorso non cambia poi di molto. Il protagonista del precedente capitolo Nicholas Raine pareva aver sconfitto le forze dell’Autorità. Riuscì a portare a termine la missione di ripopolare la terra in seguito all’impatto dell’asteroide 99942 Apophis. In questo Rage 2 si scopre invece che l’Autorità non solo non è stata sconfitta, ma che invece si è rinforzata, nel riappropriarsi della Zona Devastata.
Toccherà quindi al protagonista, un certo Walker, abitante di Vineland e che si troverà ad assumere il ruolo di Ranger ovvero di supersoldati che utilizzano la tecnologia dei nanotriti, particelle robotiche in grado di conferire numerosi poteri. L’attacco sferrato dalle Autorità ha distrutto i Ranger e la città di Walker. Inizialmente, Waker non potrà fare nulla di concreto ma successivamente entrerà in possesso dell’armatura da Ranger e con i poteri conferitigli insieme a tutto l’arsenale, che inizalmente sarà di una pistola e di un fucile automatico, che poi si andrà ad ampliare nelle fasi successive del gioco. Grazie alla sua nuova armatura e ad alcuni NPC presenti nel gioco inizia la sua avventura per cercare di scacciare il nemico.
Il passo successivo sarà mettersi in contatto con tre NPC, il Dottor Kvasir, John Marshall e Loosum Hagar. Questi assegneranno varie missione che porteranno a compiere il progetto Daga che è poi il piano per la sconfitta finale dell’Autorità.
La trama quindi è un pò semplice ma daltronde in un gioco del genere che non fa leva su questa caratteristica ci può anche stare. Quello che invece fa un pò specie e che è la storia è veramente corta. Le missioni poi, giocate ad un livello di difficoltà intermedio, non sono poi così difficili da portare a termine.
Il consiglio è quello di settare una difficoltà un pò più elevata se si vuole un livello di sfida più alto. La campagna di Rage 2 invece si attesta tra le 15-20 ore a stare larghi. Con le quest secondarie, insieme ad altre attività come distruggere nemici e covi di mutanti si aggiungerà qualche altra ora di gioco. Manca però la varietà. Nelle varie missioni, sia main che sub quest, il rischio di ripetitività tra una sparatoria e l’altra c’è. Una nota a favore e che farà falice molti, è data dal doppiaggio in italiano insieme ovviamente ai sottotitoli.
Il gameplay
Quello che con molta probabilità gli sviluppatori hanno cercato di fare, è di offrire un titolo sandbox. Puntando su aspetti come anche la velocità dobbiamo dare atto che il lavoro svolto è degno. Senza sforzi ma ripercorrendo, come già detto, le orme di quanto fatto precedentemente da entrambi gli studi. Il gunplay e l’open world sono quindi solidi e nel corso dell’ avventura verrano potenziate armatura, armi e veicoli. Si utilizzerà sia la feltrite che è un materiale molto comune che andrà craftato e sia i nanodroidi, invece molto più rari da trovare. Il ventaglio di opzioni è vario e ci sono tante possibili scelte. Per le armi invece, i potenziamenti saranno come quello di aumentare la capacità del caricatore o di ricaricare l’arma più velocemente.
Sarà possibile ottenere fino a 8 armi, le prime con cui verremo a contatto sono la pistola Sidewinder, ed il fucile d’assalto da Ranger. Successivamente il fucile a pompa da combattimento, potentissimo se unito con l’abilità Sovraccarico.
Man mano che si esplorerà si avranno a disposizione armi altrettanto potenti ed efficaci come il cannone a impulsi. Tutte le armi inoltre, dispongono di una modalità di fuoco alternativa se Walker è in Sovraccarico.
Lo scopo è quello di dare dei piccoli miglioramenti per rendere ancora più gradevole e divertente l’esperienza di gioco. Il menù dove si potranno fare questi accorgimenti è semplice e funzionale e tutto si fà con molta facilità. Ogni potenziamento ottenuto è spiegato anche tramite piccoli tutorial di apprendimento, di breve durata, il tempo di apprendere la tecnica e di metterla in pratica.
Il motore grafico
Qualche parola va spesa anche per il motore grafico del gioco. Sotto questo punto di vista la nostra prova su Ps4 Pro è andata benone. Il livello di dettaglio è buono sia nelle fasi di esplorazione che in quelle di prima persona. L’Apex engine regge molto bene le fasi anche più concitate. Nessun calo di frame dunque. Tecnicamente niente da accepire, si poteva chiedere forse qualche livello di dettaglio maggiore ma questo avrebbe inciso sulle prestazioni. Probabilemente si è optato per una giusta proporzione dei due elementi. Daltronde il bilanciamento in questo gioco è molto importante soprattutto per quanto riguarda gli fps. Avere cali di frame in un gioco di questo tipo avrebbe sicuramente rovinato l’esperienza.
Rage 2 nel complesso
Di fronte quindi ci troviamo un gioco che al netto delle nostre circa 20 ore di gioco ci ha dato diversi spunti sia per quanto riguarda il divertimento, fase centrale del lavoro svolto, sia per quanto riguarda il genere di missioni e la durata della campagna. Sicuramente una campagna più longeva poteva starci, dato che comunque le missioni secondarie, le attività presenti nella mappa e i contratti tendono ad asssomigliarsi un pò troppo. Avere altri obiettivi da portare a termine insieme a qualche altro scenario apposito dedicato, avrebbe sicuramente giovato a questo titolo.
La bassa longevità della campagna comunque non può considerarsi come un qualcosa di incompleto, ma è altresì vero che se non si punta tutto sulla storia principale, bisognava comunque dare qualcosa in più e di diverso nelle missioni secondarie. Il titolo però è certamente un gioco che si gioca gradevolmente e la fasi di shooting sono il punto su cui gli sviluppatori hanno dato il meglio. Se si cercano dei motivi validi per l’acquisto, questi sono senz’altro il punto forte e su cui si può comprare questo gioco tranquillamente. In generale però il titolo per noi è consigliato tutti, perchè offre momenti di svago e di divertimento che nè fanno pendere la bilancia a suo favore.