Sviluppato da Milestone, Ride 2 è il secondo capitolo della nuova IP tutta italiana dedicata ai fanatici del motociclismo. Come dichiarato in fase di annuncio del primo capitolo della serie, Ride vuole essere il Gran Turismo delle moto, ma è davvero così?
Se col primo capitolo i ragazzi italiani ci hanno strappato una valutazione di 8.6, con Ride 2, essendo un prodotto più maturo, il nostro voto dovrebbe aumentare significativamente. Scopriamo se così sarà, con la nostra recensione basata sulla copia digitale di Ride 2 gentilmente concessa da Milestone.
Parola d’ordine: PARCO MOTO VARIEGATO
In campo automobilistico solo Gran Turismo ha saputo proporre centinaia di veicoli diversi in un unico gioco, Ride 2 ha cercato di replicare l’impresa di Poliphony Digital, ma in campo motociclistico.
Per la precisione, in Ride 2 sono presenti 189 moto appartenenti a numerose categorie e marche diverse. Si spazia dalle cattive Naked, alle armoniose sportive stradali, ma per chi è alle prime armi c’è anche spazio per moto più tranquille con cilindrate relativamente ridotte. Qui di seguito vi proponiamo la lista completa di tutte le categorie comprese in questo capitolo:
- Supermoto
- Naked
- Sportbikes
- Race Supersports
- Endurance
- Race Superbikes
Se la varietà proposta non basta, c’è anche ampio spazio per varie modifiche estetiche e meccaniche. Tuttavia, quelle estetiche non sono poi tante e nella maggior parte dei casi sono piuttosto banali. Da questo punto di vista, il titolo non ha fatto passi in avanti significativi rispetto al precedente capitolo.
UN SIMULATORE MOTOCICLISTICO CHE SA ADATTARSI A TUTTO
Il primo approccio di Ride 2 non è quello di un simulatore puro che ti spara in faccia le nude e crude leggi fisiche reali, tutt’altro. Le impostazioni di guida iniziali infatti sono dedicate agli inesperti che vogliono semplicemente “accompagnare” una moto tra mille curve. Tuttavia, modificando un paio di parametri, la questione inizia a farsi decisamente tosta grazie al cambio manuale, la fisica reale, gestione della frenata manuale e quant’altro.
Tra gli aiuti di guida c’è il comodo quanto scorretto “flashback” che permette di tornare indietro nel tempo per rimediare ad un errore. Personalmente la trovo una facilitazione eccessiva che azzera totalmente il senso di sfida: una corsa dovrebbe tenere il giocatore sulle spine mettendo a dura prova i suoi nervi, potendo rimediare ad ogni errore, il senso di sfida viene meno a discapito del divertimento.
Dal punto di vista dell’handling e della fisica di guida, questo secondo capitolo mi ha regalato una sensazione di “pesantezza” che dovrebbe essere praticamente indispensabile quando si parla di moto. Qualcosa di molto simile a quanto visto nel primo Ride, ma ancora più rifinito e realistico. Sempre a proposito di handling, sono finalmente spariti alcuni fastidiosi bug che favorivano comportamenti dei motoveicoli a dir poco irrealistici. Personalmente trovo che la gestione della frenata sia uno dei punti di forza di questo titolo, grazie al sapiente uso della vibrazione e dei grilletti, la sensazione regalata da una staccata su Ride 2 è molto simile alla controparte reale (il pad restituisce un feedback verosimile di ciò che succede alla ruota anteriore della moto). Che dire un grande plauso a Milestone per questo aspetto!
Un buon comportamento della moto non avrebbe alcun senso senza i movimenti realistici del pilota. A tal proposito gli sviluppatori hanno deciso di riproporre il completissimo editor del comportamento del pilota in sella, qui è possibile modificare qualsiasi fattore, dalla normale posizione “in carena” al comportamento in piega, tutto può essere personalizzato nel minimo dettaglio. Inoltre, il pilota si muove dinamicamente sul motoveicolo reagendo in modo più o meno verosimile alle reazioni incontrollate della moto.
A fare da contorno all’ottimo handling, Milestone ha pensato bene di introdurre la telemetria che può essere visualizzata sia durante le sessioni in pista che durante i replay. Graficamente minimale e rifinita, la telemetria è un tocco di classe indispensabile per coloro che adorano smanettare con le modifiche di meccanica e ciclistica disponibili.
LA VARIEGATA CARRIERA DEL CENTAURO
Se molti appassionati si divertono semplicemente a prendere una moto qualsiasi e farla “sfogare” in pista, molti altri hanno bisogno di un incentivo. Per questo motivo gli sviluppatori hanno pensato a varie modalità di gioco, tra cui la carriera chiamata “World Tour” che permette di provare tutte le categorie di moto in modo abbastanza versatile. Infatti, nel giro di 10 gare è possibile passare da un 125cc ad un 1000cc, infatti, tutto ciò che serve è ottenere buoni risultati in gara grazie ai quali è possibile ottenere i crediti (valuta di gioco) indispensabili per acquistare nuove moto, accessori per il pilota, modifiche e molto altro ancora.
Come già detto, la carriera ha numerosi eventi particolari a cui partecipare, si spazia dalla semplice gara, alle prove cronometrate, ma c’è anche spazio per le drag race, testa a testa, track day, gare a coppie, gare con condizioni meteo proibitive e molto altro. Da questo punto di vista, la carriera di Ride 2 è davvero una sorpresa continua.
Se gli eventi tradizionali vi stancano, potete sempre dare un’occhiata agli eventi ad invito che vengono sbloccati periodicamente dopo ogni stagione (una stagione è composta da 8 eventi di qualsiasi categoria). Altri elementi che potrebbero sembrare di contorno, ma che aumentano significativamente la longevità del titolo sono: gli eventi squadra contro squadra ed i campionati.
Il comparto online non ci ha entusiasmato particolarmente, nonostante la nostra prova si è svolta diversi giorni dopo la distribuzione ufficiale del titolo, non siamo riusciti a trovare sessioni di gioco particolarmente ricche di utenti. Da quel poco che abbiamo potuto constatare (gare con un massimo di 5 giocatori), la stabilità di Ride 2 si è rivelata decisamente ottima.
TECNICAMENTE AVANTI, MA ANCORA POCO “NEXT-GEN”
Il comparto tecnico è una delle note dolenti che sono stato costretto a sottolineare in occasione della recensione del precedente capitolo. In Ride 2 assistiamo ad un netto miglioramento generale, ma gli aspetti estremamente negativi sono stati appena assottigliati, non risolti.
Anche in questo caso, la qualità grafica delle tute, delle moto e dei vari accessori è straordinaria (davvero straordinaria), ma ancora una volta si cade in basso con gli elementi a bordo pista come il pubblico, la vegetazione, le staccionate, gli edifici, ecc. Da questo punto di vista ci sentiamo che il prodotto di Milestone ha raggiunto appena la sufficienza. In Ride 3 mi aspetto il passettino in avanti che contraddistingua il prodotto anche dal punto di vista tecnico.
Quindi, ancora una volta ci ritroviamo difronte ad un contrasto che fa storce il naso: da un lato abbiamo modelli poligonali eccellenti insieme alla visuale in prima persona dinamica e ricca di dettagli (fatta eccezione per gli specchietti che sono fatti decisamente male), dall’altro abbiamo le ambientazioni e gli elementi di contorno che sono palesemente un passo indietro rispetto a tutto il resto.
Dal punto di vista sonoro, Ride 2 è decisamente discreto: la differenza tra i vari motori si sente ed è piuttosto interessante, ma in alcuni frangenti manca quel pizzico di realismo e rozzezza che avrei voluto sentire. Contrariamente ad altri videogiochi racing, in Ride 2 è molto difficile che il rombo dei motori vi faccia venire la pelle d’oca. Come se tutto ciò non bastasse, ho trovato che, con le impostazioni di default, le canzoni di sottofondo siano un po’ troppo invasive e che coprano inutilmente il rombo dei motori.
La vera nota dolente del comparto tecnico? I caricamenti estremamente lenti. In realtà è un difetto che abbiamo sottolineato anche nella recensione del primo capitolo e, purtroppo, Milestone non è riuscita a migliorarlo abbastanza da non potersene accorgere. Il caricamento di una gara dura in media più di 30 secondi e risulta a suo modo frustrante. Tuttavia, gli sviluppatori hanno pensato bene di introdurre la storia della moto in uso che può essere consultata durante il caricamento. Si tratta di una toppa più che altro… Personalmente avrei preferito il caricamento parziale della pista e del menù di impostazioni della gara, in modo da far passare il tempo agendo sui settaggi della moto e sulle opzioni di gara.
CONCLUDENDO…
Lo possiamo dire: “Ride 2 è il Gran Turismo delle moto!” Ma, esattamente come la produzione di Poliphony Digital, ha bisogno di un miglioramento tecnico di non poco conto. Nonostante la fisica di gioco sia straordinariamente divertente e ci siano decine moto e piste da provare (finalmente si può girare al Nürburgring!), il titolo potrebbe non attirare l’attenzione che merita a causa del suo livello tecnico altalenante.
Ciò detto, consigliamo l’acquisto a tutti coloro che sono in cerca di un titolo racing dedicato alle moto, un videogioco in grado di adattarsi sia alle esigenze di un fanatico della simulazione che a un bambino che si affaccia per la prima volta nel fantastico mondo del motociclismo virtuale.
Il mio personalissimo consiglio per Milestone è: “I contenuti ci sono e la fisica delle moto è abbastanza simulativa, ma ora è il momento di investire su un comparto grafico e sonoro che sbalordisca e attiri l’attenzione del giocatore medio (esattamente come ha fatto Project CARS a suo tempo).”