Senko no Ronde 2 è un reboot di Senko no Ronde DUO uscito nel 2009/2010 ed un sequel al gioco pubblicato da Ubisoft col nome di WarTech: Senko no Ronde. Come molte realizzazioni del panorama nipponico, questo gioco è un misto tra visual novel, bullet hell e fighting game 1 vs 1. Già da queste poche righe si può intuire che si tratta di un prodotto per amanti degli inferni di proiettili o della narrativa novel. Quest’ultimo lato viene però trattato un po’ come se fosse in secondo piano, visto che si tratta effettivamente di una feature quasi di contorno, per quanto ricca essa risulti.
Questa nuova edizione è essenzialmente una mistura in HD del DUO con alcune nuove aggiunte musicali pubblicata da G.Rev e Kadokawa. Potrete trovarla su PlayStation 4 su Steam, ma in questa recensione mi atterrò alla versione della console Sony. Senza ulteriori indugi, vediamo come si presenta questo gioco.
Di robottoni, terre distrutte e spazio conquistato
Dopo aver affrontato un breve tutorial che spiega i complessi comandi da ricordare, vi troverete a scegliere le modalità di gioco. Sebbene sia possibile consultare la storia del titolo, essa potrà essere completamente ignorata se lo si desidera. Naturalmente saltare una feature così grossa sarebbe completamente sbagliato, ma esiste la libertà di scelta proprio per chi magari vuole buttarsi nell’azione senza pensare troppo al “perché”.
La trama ha un’ambientazione così classica che sicuramente vi suonerà ridondante già fin dai primi minuti. La terra è ormai resa inabitabile dopo un evento chiamato “Il Grande Disastro” e l’umanità decide dunque di abbandonarla per vivere nello spazio. Purtroppo, in questa età dell’oro fantascientifica, un gruppo di terroristi ruba un’arma segreta in grado di distruggere tutto ciò che è stato faticosamente costruito. Inizia dunque una lunga battaglia con questi nemici che dura fino alla fine del secondo capitolo di Senko no Ronde. Naturalmente una guerra del genere può essere combattuta solamente con dei mecha, niente di nuovo dal fronte giapponese.
Il tutto è narrato attraverso lo stile anime delle visual novel ed effettivamente il ritmo della storia è ben cadenzato, ricco soprattutto di un cast variegato seppur non esattamente stellare nella caratterizzazione. L’intreccio risulta interessante proprio per via delle relazioni che si costruiscono tra i vari membri delle fazioni, dando quella sensazione di tensione necessaria per giustificare i vari scontri e colpi di scena che avvengono durante lo svolgimento della “campagna”. Risulta interessante soprattutto la gestione degli atti e degli scontri: infatti vengono smistati in una sorta di mappa, in modo da permettere all’utente di scegliere quali storie ascoltare e quali personaggi seguire.
Per quanto la trama non sia eccezionale, risulta godibile e soddisfacente per quelle ore che prende, riaffermando dunque il suo ruolo marginale rispetto al gameplay. Senza lode né infamia, Senko no Ronde 2 (o DUO dato che la storia è di quel titolo) vi pone davanti un buon prodotto narrativo con un cast accettabile.
Proiettili su proiettili
Come specificato nel paragrafo introduttivo, il gioco è un fighting game 1 contro 1 utilizzando le meccaniche da Bullet Hell. Naturalmente la telecamera inquadrerà il tutto dall’alto, proponendovi la classica situazione di HUD che siamo abituati a vedere fin dai primi Tohou.
Ogni personaggio possiede attacchi ed abilità unici, così come ha altri membri del “cast” ad usare le abilità da supporto. Gli accoppiamenti predefiniti non possono essere cambiati, il che nega la possibilità di creare più combinazioni tra Piloti e “Meccanici”. Il lato negativo di questo blocco è che alcune coppie risultano eccessivamente forti rispetto ad altre perciò trovarsele contro può essere un vero inferno a difficoltà più elevate.
Ed in effetti la difficoltà risulta proprio il muro più grande per questo genere di videogame. Se siete amanti dei bullet hell, sicuramente troverete pane per i vostri denti ed una sfida ben calibrata. Alcuni scontri saranno piuttosto tosti ma non impossibili da fare, grazie ai Bullet Cancel e ai vari Dash a vostra disposizione. Se invece siete principianti, vi troverete in difficoltà fin dalla memorizzazione dei controlli. Questo però non è un difetto, semplicemente il genere dei bullet hell è fatto proprio per chi è in cerca di un’esperienza hardcore in grado di mettere alla prova i vostri riflessi e movimenti. Senko no Ronde 2 fornisce anche opzioni per una difficoltà minore, perciò almeno la storia può essere completata senza troppe imprecazioni da parte vostra.
L’originalità del titolo, tuttavia, risiede nella “B.O.S.S. Mode”: un’abilità speciale che trasforma il vostro personaggio in un vero e proprio Boss di livello. Questa attivazione è totalmente fantastica ed è in grado di ribaltare il match se usata con dovizia. Una meccanica del genere, in un fighting game 1vs1, è stata una scelta geniale soprattutto grazie al bilanciamento che avviene tramite il sistema del Vanish. Infatti, è possibile perfino contrattaccare un B.O.S.S. avversario attivando tale modalità quando si è in fin di vita. Ciò porta ad una “Final B.O.S.S. Mode” devastante tarata appositamente per contrastare l’attivazione nemica. Il compromesso risiede solamente nella tempistica e nell’abilità dei giocatori: il vincitore sarà decretato da chi gestirà al meglio i tempi e le skill.
Il gioco possiede una modalità multiplayer online ma risulta un po’ troppo contrastata da problemi di lag. Il che è essenzialmente inammissibile in un gioco dove anche i millisecondi contano. Senko no Ronde 2 possiede dunque un gameplay divertente e ben tarato, con molti personaggi tra cui scegliere. Si appella essenzialmente agli amanti del bullet hell, ma può essere godibile in misura minore anche per i neofiti.
Stile anime classico condito dai Mecha
La grafica di Senko no Ronde 2 è abbastanza semplice dato che effettivamente si tratta di un titolo che dal lato tecnico non ha bisogno di chissà quali accortezze. Gli effetti luminosi ed i modelli sono sufficientemente buoni, mentre i design dei personaggi ed i vari artwork risultano superiori alla media. C’è da dire che sarebbe stato meglio utilizzare i modelli di questo reboot per la campagna del DUO, piuttosto che lasciare quelli vecchi. Stonano parecchio con lo stile rinnovato del resto del gioco.
Venendo alle musiche, esse sono di ottima fattura soprattutto grazie all’aggiunta di nuovi brani che effettivamente si fanno notare rispetto a quelli precedenti. La qualità dei pezzi “in più” è così ben strutturata da innalzare il livello medio del resto delle composizioni. Detto questo però, il livello generale risulta comunque lontano dall’eccellenza proprio per via della loro natura prettamente elettronica e d’accompagnamento. Oltre ai momenti della storia, nella quale le musiche vengono risaltate, nel resto del gioco possono risultare perfino dimenticabili, soffocate dagli effetti sonori.
Il doppiaggio però è eccellente e vede voci famose del panorama nipponico. Sotto questo fronte vediamo, ogni anno, sempre più titoli che innalzano la qualità dei famosi “Seiyu”. Ciò è un bene per l’industria dei videogame del sol levante, che mano a mano acquista sempre più terreno come media culturale. Così come le voci, anche gli effetti sonori sono ben tarati seppur un po’ troppo ridondanti tra i vari personaggi.