Nei primi anni 90′ uscì su Mega Drive e SNES un picchiaduro 2D intitolato Shaq-Fu.
Il protagonista era Shaquille O’Neal, il gigante ex giocatore di NBA, che si distinse non solo per le sue abilità nella pallacanestro, ma anche per il suo carattere fuori dagli schemi che gli ha permesso di diventare anche rapper e showman.
Il titolo però non ebbe i risultati sperati, entrando nella classifica dei “peggiori videogiochi della storia”.
Contro tutti i pronostici, nel 2014 fu annunciata una raccolta fondi per la realizzazione del sequel, incredibilmente portata a termine con più di 450.000$ raccolti.
Sviluppato da Big Deez Productions e Saber Interactive, 4 anni dopo esce Shaq-Fu: A Legend Reborn.
Al prezzo di circa 25€ è disponibile su Steam, per PS4, Xbox One e Nintendo Switch.
La vita di Shaq la ricordavamo leggermente diversa
Ad inizio gioco ci viene raccontata l’infanzia del protagonista Shaq, totalmente differente rispetto a quella reale che ha vissuto negli Stati Uniti.
Nel gioco infatti, un neonato Shaq viene trovato da una famiglia residente in Cina che lo cresce fino all’adolescenza. Durante questo periodo viene continuamente preso in giro dai bulli del villaggio a causa della sua enorme stazza fisica.
È proprio in uno di questi momenti che uno strano vecchietto decide di prenderlo sotto la sua responsabilità, insegnandogli a difendersi utilizzando il suo enorme corpo e quindi le tecniche del Kung Fu.
L’ora di mettere in mostra le sue abilità non sembrava voler arrivare mai. Questo fino a quando il villaggio non fu attaccato da strani personaggi che avevano come obiettivo l’insegnante di Shaq.
Dall’attacco al villaggio, Shaq decide quindi di girare il mondo per dare la caccia al responsabile di tutto questo.
È qui che ha inizio l’avventura.
Un gameplay fin troppo semplice
Al termine del filmato in cui ci viene presentato Shaq, si entra subito in azione.
Solitamente c’è sempre un minimo di tutorial quando si inizia un gioco, quantomeno per imparare le mosse di base. Nella maggior parte dei casi, i tutorial vengono inseriti come livelli fini a sé stessi, mirati semplicemente a far fare pratica al nuovo giocatore.
In Shaq-Fu: A Legend Reborn è invece tutto diverso.
Il tutorial c’è, ma gli sviluppatori sono stati bravi nell’inserirlo come parte integrante del primo livello.
In questo modo tutti i giocatori possono imparare i semplici comandi del gioco, avanzando però nella storia, senza annoiarsi.
Perché comandi semplici?
Perché sostanzialmente i tasti da utilizzare per eseguire le mosse sono quattro ed avendo provato il titolo su PC vi spiegheremo tutto con gli appositi tasti.
“A” serve per sferrare colpi consecutivi e mettere a segno delle combo.
Con “D” si può tirare un calcio che allontana i nemici più deboli e stordisce o indebolisce maggiormente quelli più potenti e può essere utilizzato solo dopo una successione di colpi con “A”.
Premendo “W” si esegue un colpo molto simile a quello con “D”, ma è efficace solo su alcuni nemici.
“S” è invece il tasto della mossa speciale, che causa una spazzata. Può essere però utilizzata solo raccogliendo delle sfere azzurre che lasciano i nemici o le casse ai bordi della strada.
La barra spaziatrice serve infine per saltare.
Questi sono quindi i comandi del gioco, oltre ovviamente alle frecce direzionali, necessarie per muovere Shaq.
Nel corso dei livelli si possono raccogliere degli oggetti da utilizzare come armi (es. cartelli stradali) o da lanciare contro gruppi di nemici (es. barili di birra). Gli oggetti si raccolgono con “W” e si utilizzano con “A”.
Grafica cartoonesca e colonna sonora piuttosto basilare
Se il gameplay sembra essere semplice e riduttivo rispetto ai titoli in circolazione, la grafica risulta sì arretrata per la next-gen, ma altrettanto simpatica grazie al suo stile pienamente cartoonesca. A differenza del predecessore, questo titolo è un beat’em up 3D a scorrimento. L’idea di trasformare Shaquille O’Neal in un cartone animato è il lato migliore del gioco insieme al doppiaggio originale.
La voce del protagonista è proprio quella reale dell’ex giocatore di NBA.
A rendere le cose ancora più simpatiche sono i dialoghi in pieno stile Shaq, con i suoi toni umoristici e il linguaggio non molto roseo in alcuni tratti.
Sotto il punto di vista caratteriale, il personaggio è stato reinterpretato perfettamente.
Ciò che invece risulta piuttosto fuori luogo è la colonna sonora.
Prima di provare il titolo ci aspettavamo delle musiche elettrizzanti, o quantomeno che facessero sentire il giocatore al centro dell’azione.
Il risultato è stato però deludente, in quanto le melodie non sono di certo quelle che resteranno per sempre impresse nella mente di un videogiocatore (personalmente so ancora a memoria la canzone iniziale di Assassin’s Creed Revelations).
Shaq-Fu: A Legend Reborn è un gioco scarno!
Dopo aver neutralizzato i nemici, essi lasciano a terra delle monete, totalmente inutilizzabili. Il titolo infatti non è dotato di negozi in-game.
Sarebbe stata un’idea carina introdurre qualcosa del genere grazie al quale potenziare il personaggio o quantomeno personalizzarlo.
Altra aggiunta che potrebbe essere fatta è quella di una seconda modalità.
Il gioco è composto esclusivamente da una modalità di gioco, che è l’avventura, anche piuttosto breve.
Al termine di questa non c’è nient’altro da fare se non rigiocarla ad una difficoltà più elevata.
Il titolo comprende una sorta di galleria, la Shaq-O-Pedia.
Non è altro che la raccolta dei nemici, filmati e oggetti che è stato possibile incontrare durante l’avventura.
Solo questo e nulla di più.
Personalmente mi aspettavo molto di più da questo titolo.
Da appassionato di basket ero entusiasta all’idea di poter giocare un titolo con protagonista Shaquille O’Neal.
L’entusiasmo è però svanito dopo poco più di due ore di gioco. Avventura corta, poche mosse ed una colonna sonora anonima.
Una grossa delusione seppur divertente, per quel poco che è durata.