Ad oltre un anno di distanza dalla sua prima apparizione su Playstation 3 ed Xbox 360, Skullgirls giunge anche su PC grazie alla campagna di crowdfunding su Indiegogo che ha permesso agli sviluppatori di racimolare oltre $800.000 per finanziare la produzione del gioco.
La versione PC di Skullgirls, disponibile su Steam, è stata sviluppata da Lab Zero Games e coprodotta da Autumn Games e Marvelous AQL, a differenza di quella per console ad opera del team Leverge Labs e prodotta sempre da Autumn Games con l’ausilio di Konami. Skullgirls nasce dall’unione tra il videogiocatore professionista Mike “Mike Z” Zaimont che ne ha sviluppato l’engine ed istituito le regole di gameplay, ed il disegnatore Alex “o_8” Ahad che si è invece occupato del suo particolare stile grafico.
LA LEGGENDA DELLO SKULL HEART
Il gioco è ambientato nel fittizio Canopy Kingdom degli anni ’40, e vede protagoniste una serie di lottatrici intenzionate a recuperare il leggendario Skull Heart, un misterioso artefatto in grado di esaudire un qualsiasi desiderio della donna che lo possiede; qualora però quest’ultima non fosse giudicata come pura di cuore dallo Skull Heart, avrebbe subito una terribile mutazione che l’avrebbe trasformata in un abominio dagli immensi poteri. Nessuna delle passate posseditrici di tale manufatto è stata mai ritenuta degna, ed ognuna di esse è divenuta a suo tempo una Skullgirl; l’attuale “sfortunata” ragazza è Bloody Marie, la quale sta provocando il caos nel Canopy Kingdom e rappresenterà l’avversario finale nella Story Mode di ogni personaggio.
Skullgirls offre diverse modalità di gioco suddivise in tre categorie primarie accessibili dal menu principale: Single Player, Versus e Training. La prima tratta le due più classiche modalità di gioco dei picchiaduro riservate al giocatore singolo, ovvero la Story mode, dove ci confronteremo con diverse lottatrici (incluso il boss finale) seguendo la storia del personaggio scelto, e la modalità Arcade, nella quale una volta scelto il nostro personaggio affronteremo una serie di combattimenti generati in maniera casuale con avversari imprevedibili; prima di scegliere una delle due modalità di gioco, è possibile selezionare una fra sei difficoltà dell’IA, mentre concludendo con successo sia la Story mode the l’Arcade verranno mostrati su schermo i crediti: i soliti crediti che potranno essere velocizzati ma mai saltati.
Ma quello che più interessa ad un giocatore di picchiaduro e che senz’altro rappresenta il principale ingranaggio della longevità di tale genere è il multigiocatore. Le modalità multigiocatore sono raggruppate sotto la voce Versus del menu principale, dove potremo scegliere tra: organizzare un torneo localmente per due o più giocatori, sfidare un nostro amico sempre in modalità locale, trovare uno sfidante online per cimentarsi in una partita classificata, e creare o partecipare ad una lobby (solitamente organizzate in base al livello di abilità e/o alla regione geografica dei partecipanti) in cui sfidarsi per fare pratica. Le modalità online sfruttano inoltre il sistema GGPO per fronteggiare i problemi di lag, permettendo scontri multigiocatore per nulla problematici anche contro avversari dotati di connessioni lente o situati dall’altro lato del globo.
Veniamo infine al paradiso di entrambi neofiti ed esperti, ovvero i tutorial e la Training room, accessibili selezionando la voce Training nel menu di gioco. Il gioco dispone di una eccezionale serie di tutorial che guideranno tanto i principianti quanto gli esperti attraverso il complesso gameplay di Skullgirls, dagli attacchi di base ai colpi Blockbuster, passando per strategie difensive avanzate e combattimenti tag, fino a particolari sessioni in cui vengono approfonditi i singoli personaggi con i propri punti di forza e difetti, e naturalmente combo e colpi speciali. La Training Room rappresenta infine il terreno di prova per allenare la propria tecnica di combattimento o provarne di nuove contro un manichino quasi totalmente passivo, le cui caratteristiche possono essere scelte in maniera molto dettagliata prima di far partire il combattimento.
PICCHIADURO PER TUTTI I GUSTI
Quando Mike Zainmot ideò Skullgirls, lo fece con l’intenzione di creare un fighting game in grado di risultare gradevole e di facile apprendimento per casual e neofiti del genere, ma che allo stesso tempo garantisse un gameplay sufficientemente profondo ed articolato da stuzzicare i giocatori più esperti e diventare oggetto di tornei nel panorama pro-gaming. E possiamo ben dire che Skullgirls è un gioco in grado di soddisfare tanto i giocatori che si avvicinano per la prima volta ad un picchiaduro o che non intendono approfondire le tecniche avanzate di combattimento, quanto gli esperti del settore in cerca di sfide o di qualcosa di diverso; i primi potranno apprezzare i combattimenti particolarmente adrenalinici e la splendida veste artistica del gioco, fatta di seni prosperosi e mutandine colorate (ma anche di arti mozzati, enormi parassiti senzienti e mostruosità senza forma), mentre i secondi avranno occasione di mettere alla prova i propri riflessi e tempi di reazione, sempre e solo dopo aver dedicato sufficiente tempo allo studio delle tecniche di gioco più avanzate ed aver approfondito la propria conoscenza sui vari componenti del roster.
I più attenti a questo punto avranno probabilmente notato che pur avendo citato i combattimenti tag nei tutorial, essi non compaiono tra le modalità di gioco. Questo perché ogni combattimento può essere affrontato, indipendentemente dalla scelta dell’avversario, usando tre personaggi di forza normale, due personaggi leggermente più forti, o un personaggio con importanti bonus al danno e alla vita. Chi sceglie di usare un solo personaggio avrà il vantaggio di assestare colpi particolarmente forti che, se concatenati a dovere, daranno vita a combo devastanti in grado di ridurre vertiginosamente la vita dell’avversario prima che riesca a difendersi; chi d’altro canto opta per un un team potrà sferrare attacchi a sorpresa e combinati usando le lottatrici a risposo, con la possibilità non solo di interrompere più facilmente le combo del nemico (rischiando allo stesso tempo di subire danni ad entrambi i nemici), ma anche di rendere più imprevedibile il combattimento. Gli sviluppatori sono dunque riusciti non solo ad unire combattimenti singoli e tag senza apparentemente minare l’equilibrio del gioco, ma in questo modo hanno anche reso gli scontri ancora più dinamici, imprevedibili e sempre diversi.
Senza voler approfondire troppo il complesso gameplay del gioco dato che dovremmo analizzare ogni singola mossa di ogni singolo personaggio, in linea generale, esso si presenta come un mix derivato da altri giochi e quindi, nel bene o nel male, ritroviamo molte caratteristiche già presenti in altri giochi di questo genere, con in più ovviamente anche alcune novità per dare un ulteriore tocco di originalità al gioco ma anche per tentare di risolvere alcuni problemi che possono presentarsi in altri picchiaduro come per il caso delle combo infinite.
Come base troviamo i classici pugni e calci di tre intensità (low, medium e high), tre diversi tipi di salti (normale, alto, più il doppio salto usabile solo da alcune lottatrici), schivate, parate, e naturalmente colpi speciali e Blockbuster usabili attraverso la pressione di determinati tasti con il giusto tempismo. Nel gioco sono inoltre presenti i mini-stordimenti successivi ad un attacco durante i quali la vittima non è in grado di effettuare alcuna mossa e la cui durata dipende dal tipo di attacco; allo stesso modo, anche l’attaccante subito dopo aver sferrato un colpo sarà impossibilitato ad effettuarne un altro a causa del tempo di recupero, tempo determinato sempre dal tipo di attacco eseguito: stordimenti e tempi di recupero permettono ai giocatori alle prime armi di non venire sopraffatti facilmente dall’avversario che preme tasti a caso senza mai fermarsi, mentre per i giocatori esperti sarà una vera sfida riuscire a sfruttare a proprio vantaggio tali tempi per poter effettuare o interrompere combo devastanti. Queste nozioni assieme a combo, contrattacchi, e strategie avanzate di attacco e difesa, vengono perfettamente illustrate nelle lezioni di tutorial che ogni giocatore dovrebbe dovrebbe studiare almeno in parte prima di cimentarsi nei veri combattimenti, soprattutto se online.
Il gioco presenta anche un basilare sistema di macro, che riserva due tasti del pad o della tastiera alla pressione simultanea di due tasti a scelta, che di default sono assegnati alle combinazioni di tasti per cambiare lottatrice durante i combattimenti tag. Queste due macro possono sicuramente tornare utili in alcune situazioni, ma non riescono ad aiutare i giocatori che non hanno interesse nel dimostrare alti livelli tecnici, ma che cercano piuttosto combattimenti facilitati grazie all’utilizzo di tasti singoli in grado di eseguire attacchi speciali completi o combo personalizzate come accade ad esempio in Super Street Fighet IV: 3D Edition per Nintendo 3DS, dove l’equilibrio nelle modalità online viene mantenuto dividendo la categoria di giocatori che usano tale funzione (denominati lite) dai puristi che preferiscono disabilitarla (ipro).
DA CONSOLE A PC, PERDITE E GUADAGNI
Com’è stato detto nell’introduzione, Skullgirls su PC è un porting della versione sviluppata precedentemente su console ed è stato finanziato in buona parte tramite una campagna di crowdfunding, dove cioè viene chiesto aiuto alla comunità di appassionati per raccogliere i fondi necessari per lo sviluppo di un qualcosa, offrendo allo stesso tempo vantaggi sempre più generosi a coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto in base al denaro donato. Il più delle volte, vengono anche stabiliti diversistretch goal, ovvero delle soglie in denaro per il finanziamento che, se raggiunte, fanno sì che gli sviluppatori possano introdurre nuove feature all’interno del progetto.
Nel caso di Skullgirls, la somma totale di donazioni ha raggiunto quota $828.768, permettendo così al team di sviluppo di introdurre molte novità rispetto alla versione precedentemente uscita su console, alcune già presenti al lancio, ed altre che verranno invece rilasciate nel tempo attraverso update o DLC (gratuiti per i primi tre mesi) sia su PC che console. Nello specifico, è già disponibile un nuovo personaggio nel roster di lottatrici, mentre altri 4 (due dei quali maschi!) vedranno la luce nei prossimi mesi; in più sono previsti dei voice pack alternativi e chi acquista il gioco entro il 5 Settembre avrà anche accesso gratuitamente ad un pacchetto di colorazioni supplementari per i personaggi, che si andranno ad aggiungere alle numerose già esistenti.
Quando si parla di porting, soprattutto da console a PC, nasce anche il problema delle periferiche di input standard che siamo abituati ad usare per questa piattaforma, ovvero mouse e tastiera, e va detto che i ragazzi di Lab Zero Games non hanno dedicato molto tempo all’adattamento del gioco in questo senso. In effetti, giocare un picchiaduro usando una tastiera è improponibile ma non certo impossibile (nonostante alcuni attacchi speciali potrebbero esserlo), soprattutto per gli amatori del genere che non hanno interesse nel comprare un gamepad solo per pochi titoli, ed in questo caso il poter navigare attraverso i menu o scegliere personaggi e colorazioni con il cursore del mouse avrebbe fatto certamente piacere. Il gioco infatti non dispone di alcun supporto per il mouse, mentre i pulsanti utilizzati di default su tastiera potrebbero in un primo momento spaventare i neofiti vista la loro bizzarra disposizione e l’utilizzo delle frecce direzionali anziché dell’ormai nota combinazione WASD. Per il resto il Skullgirls su PC riesce a farsi rispettare grazie al pieno supporto della tecnologia Steamworks con achievements, cloud, carte collezionabili, matchmaking e naturalmente Big Picture, mentre ricordiamo che il netcode è stato impreziosito dall’utilizzo del sistema anti-lag GGPO.
Parliamo infine del fantastico comparto grafico e sonoro di Skullgirls, i quali mantengono alto il livello di originalità del gioco. La veste grafica poggia su un’engine bidimensionale proprietario sviluppato senza troppe pretese dallo stesso Mike Zainmont, engine che nonostante la sua semplicità riesce benissimo a gestire un gioco tanto action come Skullgirls. Lo stile grafico ricorda tantissimo i manga e gli anime nipponici in una versione tuttavia molto più gotica, rendendo le protagoniste tanto attraenti e simpatiche quanto tenebrose e, nel caso di Double, anche piuttosto disgustose; la qualità dei disegni rimane comunque di alto livello, e secondo il team di sviluppo per ogni personaggio sono stati disegnati a mano circa 1400 frame, un vero record!
Anche l’audio di gioco non è per nulla anonimo, grazie ad effetti sonori interessanti ed un simpatico doppiaggio delle lottatrici, mentre la colonna sonora è firmata da diversi artisti fra cui spicca il nome di Michiru Yamane, compositrice nota per la sua collaborazione con Konami per giochi come Castelvania e Suikoden, che rende peraltro Skullgirls il primo gioco sviluppato da un team occidentale a vantare musiche eseguite da un compositore orientale.