Essere cecchini richiede tempo e pazienza, elementi indispensabili per riuscire ad apprezzare al meglio anche la nuova incarnazione di questo brand. Con l’arrivo del nuovo capitolo della serie, i ragazzi di CI Games hanno deciso di battere strade nuove rispetto a quanto visto in passato. La serie, in questa nuova incarnazione, vi calerà nei panni di Jonathan North, marine e tiratore scelto impegnato in missione sul fronte georgiano. Quello che può sembrare l’incipit classico di un qualunque racconto di guerra nasconde, però, la realtà dei fatti. Ufficialmente, infatti, saremo lì come membri del JSOC (Joint Special Operations Commad) per combattere le milizie separatiste che tentano di destabilizzare il labile equilibrio politico della Repubblica della Georgia. La verità è che, però, il buon Jonathan North, i cui panni vestiremo, si trova sul campo alla ricerca del fratello Robert, scomparso in missione nella stessa zona due anni prima e che si crede sia tenuto prigioniero proprio dalle milizie.

La trama non è certo un gioiello in quanto a fascino e originalità e, diciamolo chiaramente, apprezzare il tutto non risulta facilitato dai limiti tecnici ai quali il titolo di CI Games mostra troppo spesso il fianco e da una narrazione dal discutibile ritmo.

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QUESTO È IL MIO FUCILE…
CE NE SONO TANTI COME LUI, MA QUESTO È IL MIO

L’approccio al gioco è differente da quanto offerto dalla serie fino ad oggi, con un open world ricco di cose da fare e punti strategici da visitare per ottenere, oltre che interessanti dettagli che andranno a puntellare la trama del gioco, anche elementi utili alla nostra sopravvivenza e al nostro “crafting” (tutti ampiamente riconoscibili mediante la pressione del tasto L1 che attiverà una sorta di “occhio dell’aquila”, evidenziando elementi di interesse nelle vostre vicinanze). La possibilità di creare oggetti cammina e si sviluppa di pari passo con la libertà di approccio al gioco che avremo, proprio in virtù dell’open world nel quale ci muoviamo.
Ottenere o realizzare nuovi componenti per le armi o dispositivi di vario genere ci permetterà di sperimentare diverse modalità e approcci di gioco, che tuttavia gli sviluppatori stessi hanno cercato di inquadrare in un albero di abilità, catalogandoli in “cecchino”, “guerriero” e “fantasma”, sbloccabili gradualmente in virtù dei punti esperienza che otterremo grazie alle varie attività che porteremo a termine sul campo.

Idea esemplare e di tutto rispetto, ma che accende il primo campanello d’allarme per il titolo CI Games. Difatti, sebbene le intenzioni degli sviluppatori fossero ottime e le possibilità offerte dall’open world varie, alla lunga la stragrande maggioranza degli scontri sarà risolvibile sempre senza troppi patemi e in maniere non troppo dissimili tra loro. “Come mai”, vi starete chiedendo, magari? Presto detto, perché l’intelligenza artificiale con la quale vi troverete a confrontare non è di certo brillante (almeno a livello di difficoltà normale al quale abbiamo provato il gioco) e solo raramente riuscirà a mettervi in difficoltà con azioni di rivalsa su di voi, piuttosto che mettersi al riparo attendendo la morte dopo il vostro primo sparo. L’IA nemica rappresenta quindi un primo avversario della godibilità dell’approccio open world del gioco.

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Il gameplay di gioco risulta più che godibile a chi nutre una certa passione per l’esplorazione libera, per il cecchinaggio e per tutta l’attività di balistica che ne deriva, dalla creazione e personalizzazione delle armi e dei proiettili, a quella relativa ad attrezzatura e oggetti, dettagliatamente riproposta all’interno di Sniper Ghost Warrior 3, che dovremo sapientemente scegliere prima di avventurarci sul campo di battaglia, e gestire poi al meglio nei vari scontri prima di rientrare alla “base” e che è, verosimilmente, punto massimo di divertimento del gioco che va via via scemando al di la di esso.

In linea di massima il gioco resta comunque divertente da giocare, seppur senza eccellere.

TECNICAMENTE PARLANDO

I giochi, si sa, oramai non vanno valutati solo prettamente sotto il profilo del gameplay, ma anche sotto quello tecnico; ed è giusto quindi chiedersi come il titolo di CI Games si comporti sotto il lato tecnico a fronte di un gameplay dall’altalenante godibilità.

Il gioco, sviluppato grazie al CryEngine, riesce a regalare degli scorci panoramici davvero notevoli e apprezzabili, anche grazie all’alternanza del ciclo giorno/notte e al meteo dinamico che regalano una visione del mondo di gioco sempre differente, ma comunque sempre piacevole.

La piacevolezza dei variegati panorami di gioco cozza però, spesso in maniera brutale, con l’eccessiva semplicità dei modelli poligonali dei personaggi e con qualche bug e glitch di troppo in game, nonché con la legnosità dei movimenti dei personaggi che vi impedirà di godere al meglio delle morti che regalerete in giro per la mappa ai poveri malcapitati con i vostri colpi dalla distanza (molto poco gratificante se paragonato, ad esempio, a Sniper Elite 4, per dirne uno di recente uscita). A completare il quadro del “quel che poteva essere e non è stato” si aggiungono anche delle schermate di caricamento dai tempi d’attesa infiniti per questa generazione videoludica, che arrivano anche a cinque, allucinanti, minuti, ma almeno avrete l’apprezzabilissimo brano Unappreciated Beauty di Aurelia Shrenker a tenervi compagnia.

Discorso leggermente diverso per il comparto sonoro che, pur non eccellendo, porta a casa il compitino con dialoghi nella media e interamente in lingua inglese, che vi metteranno nella condizione di dover scegliere se fermarvi a leggere i sottotitoli o giocare, nel caso in cui non mastichiate troppo bene la lingua. Buoni gli effetti sonori e piacevoli le musiche che, però, non sono indimenticabili eccezion fatta per uno o due brani.

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CONCLUSIONI

In linea di massima Sniper Ghost Warrior 3 è un buon gioco. È vero, lascia in bocca quel sapore un po’ amaro di ciò che poteva essere e non è stato, in virtù delle molte idee messe sul piatto da CI Games alle quali però non è stato associato un adeguato sviluppo, ma, se vogliamo guardare al lato positivo della faccenda, si sono comunque poste delle solide basi per lo sviluppo dei nuovi capitoli (che ovviamente necessiteranno di un lavoro maggiormente certosino per fare meglio di quanto visto in questo capitolo) su di una strada totalmente nuova rispetto a quanto offerto dalla serie negli scorsi anni e che rappresenta sicuramente qualcosa di inedito e poco battuto nel panorama videoludico.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve