Un po’ di spazio ed un po’ di Zombie
Prima di spiegare alcune meccaniche di gioco per capire cosa può offrire SPAZ2 cerchiamo di collocarne il genere con alcuni accenni sulla trama. Nonostante una grafica semplice e poco dettagliata il gioco è molto profondo e nelle prime sessioni leggermente difficile da assimilare. Dovremo seguire una trama sotto forma di testo con i vari protagonisti che si alterneranno a schermo. Il tutto sarà in inglese e, per chi non è avvezzo alla lingua anglosassone, questo potrebbe rappresentare un discreto ostacolo.
La storia, che può risultare a tratti grottesca e ridicola, ci colloca in un universo impazzito fatto di avventurieri e mercenari che lottano ognuno per conto suo nel tentativo di sopravvivere da una infezione dilagante che trasforma uomini in zombie. Proprio da questo punto si sviluppano le meccaniche di gioco perché di fatto il giocatore dovrà perseguire una serie di scopi finalizzati appunto al tirare a campare. Le prime sessioni di gioco non saranno facili, ma impareremo a crescere ed a potenziarci per poi, esplorando il cosmo e creando alleanze, debellare la piaga zombie.
Space Pirates and Zombies 2 avrà quindi un tocco di avventura, un buona componentistica di strategia gestionale ed elementi RPG.
Gettiamo l’ancora!
Le dinamiche di gioco si possono di fatto dividere in diversi elementi ben distinti. Il primo, e di fatto essenziale, è la gestione della propria nave: ogni veicolo è formato da un numero variabile di componenti collegabili tra loro permettendoci cosi di migliorarne le caratteristiche ed aspetto. Avremo quindi una comoda inquadratura dall’alto con la nave al centro e tutti i pezzi disponibili intorno.
Le caratteristiche finali nel nostro mezzo saranno date dalla somma dei componenti assemblati; la diversificazione non manca dato che avremo centinaia di pezzi da montare e smontare. Avremo inoltre la possibilità di aggiungere fino a quattro caccia da battaglia, più piccoli rispetto alla nave madre, ma anche loro armarti a dovere e con una crescita automatica nelle loro caratteristiche.
Una volta terminato di assemblare il nostro mezzo potremo dedicarci al combattimento. Tralasciano i motivi per cui ci butteremo in una battaglia stellare a livello di gameplay non ci mancherà praticamente nulla. Potremo quindi pilotare tutti i mezzi uno alla volta, usare miglioramenti temporanei sia delle armi che dei motori e portare a casa la vittoria con un risultato degno di nota.
Vincendo i vari combattimenti potremo suggellare amicizie o crearci nemici a seconda delle situazioni e tipi di missioni. I comandi sono semplici e funzionali con i vari pulsanti adibiti all’attacco e quelli per muoverci al meglio per evitare i colpi nemici.
Distruggendo i caccia nemici potremo trovare nuovi schemi di potenziamento mentre i rottami delle navi potranno essere recuperati. Attenzione che quest’ultimi vagheranno nello spazio e potranno essere presi da tutti quindi ottimi riflessi e non fare troppo i timidi.
Il consiglio, anche per gli amanti e temerari della tastiera è di munirsi di pad che rende molto più fluido questo aspetto. Per la parte che descriveremo a breve la tastiera risulta invece più funzionale.
Un elemento importante è la mappa spaziale. Quest’ultima è visualizzata con un piano circolare apprezzabilissima in realtà virtuale dato che darà veramente la sensazione di spazio infinito. Nella mappa troveremo una suddivisione in regioni, ognuna delle quali ha risorse e un polo centrale che può ospitare una base. Qui potremo muoverci tra i vari pianeti facendo di fatto scorrere il tempo ed esplorare in modo pacifico o meno altri capitani presenti nel gioco per un totale di duecento.
Non solo potremo usare basi o edificarle, ma anche di unirci a fazioni o crearne una, attirare adepti o mettere tagli su determinati personaggi. Il gioco quindi presenta una corposa sezione gestionale che ci permetterà di espanderci come e quando vogliamo.
Il tutto, visto soprattutto in ottica VR, è sicuramente un elemento da non prendere alla leggera dato che molte esperienze VR finiscono quasi prima di iniziare. Se si vuole un gioco longevo, con le giuste pause, Space Pirates and Zombies 2 è da prendere in considerazione.
Il gioco non è solo un combatti, aggiorna ed espandi. La storia, per quanto a tratti irrealistica e strampalata, ha il suo fascino se si è disposti a leggere ed ascoltare interminabili papiri. La profondità del gameplay è uno dei punti di forza del gioco, ma a tratti singhiozza nel momento dell’azione in cui la varietà dei nemici e delle situazioni non varia più di tanto.
Tecnica e VR
Space Pirates and Zombies 2 a livello tecnico ha sicuramente delle mancanze ma è lodevole l’implementazione alla tecnologia VR. I pannelli a schermo, alcuni non proprio facilmente accessibili, creeranno un po’ di confusione ai neofiti. Un po’ di pratica e qualche video online potranno aiutare l’approccio ad un gioco non proprio dei più accomodanti.
Con il visore il gioco acquista una profondità ed una “spazialità” notevole ma in questo caso il PC dovrà per forza di cose essere più carrozzato.
Sempre nella modalità VR utilizzare i controlli dei rispettivi visori è consigliato ma anche il pad potrà fare a caso nostro. Discorso più complesso per la tastiera di fatto più complicata da gestire se non visibile. Nella sua totalità il gioco è molto vivo, con colori accesi ed una buona fisica di gioco anche se le texture, per ovvie ragioni di budget, non sono molto definite. Manca un po’ di caratterizzazione, in molti elementi risulta fin troppo scarno. Anche i vari capitani e personaggi che si alterneranno a schermo mancano di un certo carisma e identità, con il sistema a testo ed immagine statica che ingessa gli stessi protagonisti.
Le musiche accompagnano il gioco svolgendo il loro compitino ma se si scende nel dettaglio, le campionature, è meglio chiudere più di un orecchio. Scordandoci l’italiano la locazione in lingua madre, l’inglese, è godibile e ben implementata ma non migliora la staticità generale del racconto.