Se nella vostra vita qualcosa è andato storto e la giustizia non vuole saperne di essere clementi con voi, non abbiate paura perché grazie a questo gioco imparerete come sopravvivere e soprattutto come evadere dalle peggiori carceri in circolazione.
Evadere con stile
The Escapist 2 ci porta tra le mura carcerarie e del mondo che esse racchiudono. Il gioco si basa prettamente su come evadere e sulla capacità gestionale e intellettuale del giocatore. Non è presente alcuna storia ma soltanto diversi scenari detentivi all’interno dei quali dovremo fare ricorso ad ogni metodo, onesto o losco che sia, per progettare e realizzare la nostra fuga.
La modalità single player, assente di una campagna vera e propria, consta di 10 mappe, passando dai classici centri detentivi tipici dei tempi nostri a fantomatiche strutture realizzate nel west o a bordo di un treno in corsa, solo per citarne alcune. È presente anche una modalità multiplayer sia in locale che pubblica ma che non siamo riusciti a testare per assenza di giocatori.
A seconda della mappa di gioco le dinamiche per raggiungere la fuga saranno diverse: in alcune aree la vita detentiva sarà pressoché simile a quelle di un vero centro detentivo dove le fasi della giornata saranno dettate da una vera tabella giornaliera, suddivisa per ciascuna fascia oraria in determinate attività, che saremo quasi costretti a rispettare. Ogni volta che eviteremo una attività comandata avremo una sorta di segnalazione che è indicata da un misuratore a 5 stelle: ogni segnalazione farà salire l’indicatore che sarà l’indice di sospetto nei nostri riguardi. Per ovviare ad una crescente attenzione nei nostri confronti saremo costretti a partecipare alle successive attività che faranno diminuire gradualmente l’indicatore. In altre mappe la fuga viene servita più velocemente riuscendo nell’intento con poche semplici mosse.
Fedina Penale
Se siete maniaci dei risultati all’interno del gioco è stata introdotta anche la voce “Fedina Penale” attraverso la quale potrete tenere conto dei progressi di gioco e consultare degli obiettivi prefissati: evadere secondo certe modalità ci assegnerà delle chiavi utili a sbloccare le mappe successive oltre a regalare abbigliamento extra per personalizzare il nostro personaggio. Grafica e sonoro viaggiano su due binari paralleli, in perfetta sintonia con la tipologia del gioco, rendendo piacevole alla vista lo stile pixelloso del gioco e l’alternarsi delle musiche a seconda delle azioni in game. Comandi semplici ma ridotti al minimo.
Creare la propria fuga
La fuga può essere raggiunta attraverso diverse modalità, scrutando attentamente la mappa e scovando i punti più deboli della struttura carceraria. Durante la giornata, maggiormente nelle ore di tempo libero, potremo svolgere diverse azioni grazie alle quali arricchiremo il nostro inventario di oggetti preziosi utili a raggiungere il nostro fine; oltre a rovistare nelle celle di sicurezza dei nostri compagni, ricche di oggetti utili, potremo svolgere dei “lavoretti” commissionati dai nostri amici detenuti che ci ripagheranno con delle monete che saranno necessarie a comprare gli oggetti più consoni al nostro disegno criminoso. Queste attività secondarie sono quasi fondamenti poiché rovistare negli armadi degli altri detenuti non sempre fornisce materiali a noi utili. Importante la cura della forma fisica e dello studio: la prima ci consente di recare maggiori danni prima di stancarsi, la seconda, a livelli superiori, ci consente di creare oggetti più efficienti.
Se pensate che evadere di prigione sia così facile avete sbagliato di grosso. Assicurarsi materiali più efficienti con punti danno maggiori sarà la vostra principale salvezza, dovendo fare i conti con un tempo tiranno che lascia poco spazio alla furtività, costringendoci a procedere a carponi per restare con un basso profilo.
Se l’arte della fuga non è propria della vostra indole non temete perché il gioco è assente da qualsiasi forma di game over: ogni qualvolta saremo scovati a progettare qualcosa di sospetto, o se saremo catturati durante le fasi più concitate della nostra evasione, verremo pestati fino a restare esamini a terra e saremo portati nella locale infermeria dove, dopo le cure del caso, potremo riprendere da dove abbiamo lasciato.
Creare vie di fuga deve essere un’operazione veloce e determinata, impossibile da ricreare a poco a poco come può accadere nel nostro immaginario cinematografico. Anche se creerete dei passaggi nelle vostre celle per portarvi avanti all’imbrunire, queste, senza motivo apparente, saranno aggiustate quasi subito. Altre volte certe falle nei muri, in altre stanze e senza oscuramento, resteranno lì per diverso tempo. Discutibile l’intelligenza artificiale, imponendo a volte ai secondini di picchiarci senza un reale motivo, facendo crescere l’indicatore di fervore anche solo restando a breve contatto con essi.
Sebbene le mappe siano varie per scenario e godibili in termini di evasione, queste purtroppo sono di fatto dei copia e incolla, rendendo il gameplay ripetitivo e noioso. Probabilmente allungare lo scorrere del tempo consentendo maggiore libertà d’azione al giocatore avrebbe creato delle dinamiche più reali evitando così improbabili risvolti tipici del solo mondo videoludico.
Conclusione
The Escapist 2 è un gioco povero di contenuti che non riesce ad evadere dalla sua prigione. L’idea di vestire i panni da galeotto e tentare la fuga del secolo diverte e ci spinge a proseguire il gioco, ma non abbastanza da tenerci saldi alla sedia. Seppur l’attenzione degli sviluppatori sia incentrata sull’evasione in stile originale consentendo al giocatore di progettare la propria fuga, le sessioni sono ripetitive e l’assenza di una storia sotterra l’originalità del gameplay affossando in maniera brusca tutto il fervore iniziale. Per quanto godibile nel complesso, è destinato soltanto ad un pubblico amante del genere: imitare le gesta del famoso Papillon regala poche ore di divertimento e la ricerca della libertà diventa un traguardo trascurabile.