Fissa questo pendolo, concentrati su di esso, ascolta il suono della mia voce, fai un respiro profondo. E ora immergiti senza paura e con mente aperta in The Franz Kafka Videogame. Questo è il giusto modo di porsi difronte a questo singolare puzzle game sviluppato da Denise Galanin (mif2000) e disponibile dal 9 aprile su Steam.
Il titolo è ispirato alle opere dello scrittore praghese Fanz Kafka, che ha raccontato nei suoi scritti angosce esistenziali e immagini surreali. Ma non bisogna farsi scoraggiare da questo antefatto poiché l’avventura è apprezzabile anche da chi non ha masticato le pagine di questo autore.
La mente fa brutti scherzi.
The Franz Karka Videogame parte lento con una seduta di psicanalisi con ipnosi e uno psicanalista dall’aspetto ingenuo e con poca esperienza. Quand’eccoci finiti un attimo dopo in un surreale viaggio dall’Europa all’America attraverso luoghi e periodi storici in apparente antitesi tra di loro.
In un susseguirsi di quadri e visioni al limite dell’assurdo, tra televisori nel deserto, investigatori-scarafaggio e un mistero che sembra non avere un filo conduttore, in un paio d’ore si raggiungerà la conclusione del gioco e la soluzione dell’intricata, ma breve, trama.
Il fattore longevità è uno dei punti critici del gioco che una volta completato non offre alcuno spunto per provare a fare una seconda partita: nessun bivio, nessuna alternativa.
Illustrazioni da libro delle favole
Un vero peccato soprattutto perché il viaggio del protagonista K (non c’entra niente Men in Black, ndr) è un tripudio di illustrazioni da libro, realizzate con un design semplice, alle volte fanciullesco, ma pieno di stile; immagini per certi versi paragonabili a quadri di un Dalí bambino.
Le animazioni sono molto rigide e forse in tal senso qualche espressione facciale o effetto di luce in più avrebbe fatto comodo, ma ogni enigma possiede quella movimentazione necessaria per dare corpo alle visioni di K e trascinare il giocatore verso un mondo sottosopra abitato da curiosi personaggi.
Il pregio più grande di questo gioco è la colonna sonora, con poche tracce che rimandano dopo poche note ad un nostalgico e lontano inizio novecento. Un sublime contorno di atmosfere retrò che accompagna senza mai stancare le indagini del giocatore.
Certo si tratta di musica non adatta a tutti padiglioni acustici e forse qualche appassionato di sonorità più movimentate o potenti potrebbe non gradire la soundtrack, ma del resto il gioco stesso è un indie sicuramente non per tutti i palati.
Elemento molto gradito è la completa traduzione in italiano dei dialoghi e dei menu che permette di godere del gioco e dei suoi passaggi più “letterari” senza andare alla ricerca di complesse traduzioni.
Enigmi a catena
Anche perché il gameplay di The Franz Kafka Videogame si condensa in una serie di enigmi, intervallati da qualche scena di intermezzo e qualche dialogo, che richiederanno unicamente il movimento del mouse e il suo pulsante sinistro per essere completati. Niente orpelli o azioni secondarie a far da corollario.
I puzzle da risolvere metteranno alla prova le capacità logiche, ma soprattutto di pensiero trasversale del giocatore, poiché ci saranno alcuni enigmi che richiederanno di essere studiati da più angolazioni per essere risolti.
Peccato che proprio per forzare questa necessità di immaginazione, in alcuni casi la soluzione apparirà davvero difficile da trovare e richiederà un po’ di fortuna, tanti tentativi a vuoto e gli aiuti che il gioco metterà a disposizione dopo 3 minuti di tentativi su ogni singolo enigma.
Conclusioni e commento finale dell’autore
Surreale, breve, contorto e stilisticamente adorabile. In queste poche parole si può riassumere The Franz Kafka Videogame. Un piacevole tuffo in un mondo distorto e psicologico che con leggerezza di una fiaba sfiora le tematiche trattate da Franz Kafka nelle sue opere.
Una serie di enigmi che spingono a pensare in maniera diversa, tuttavia, non riesce a sorreggere la esigua longevità dell’avventura. Qualche puzzle poi avrebbe meritato un maggiore approfondimento e qualche suggerimento in più.
Stilisticamente pregevole nonostante i movimenti di scenari e personaggi alle volte siano troppo robotici. Ma le sonorità retrò di inizio novecento e il doppiaggio in italiano riescono a contornare di un’aura magica e accattivante anche le fasi di gioco meno dinamiche.
Per chi, come me, ha giocato i titoli della serie professor Layton questo sarà l’ennesimo esercizio che metterà a dura prova le facoltà mentali. Una piacevole e pacata distrazione per menti laboriose; poco indicato per i giocatori più votati all’action.