Quando Ubisoft presentò al mondo videoludico per la prima volta Watch Dogs, lo stesso reagì mostrando sorpresa ed eccitazione per il nuovo titolo della software house. Dal concept in sé alle prestazioni grafiche dello stesso, era stato fin da subito lecito attendersi un capolavoro. Ma le cose, lo sappiamo tutti, non andarono poi come avevamo sperato e il prodotto finale fu un titolo castrato sotto il profilo grafico, che a livello di gameplay, seppur rimpinzato di buone idee, offriva poco a livello di intrattenimento rispetto a quanto atteso. Il protagonista poi, il buon Aiden Pierce, faticò non poco a far breccia nel cuore dei giocatori, anche a causa di una eccessiva passività e una trama che non brillava certo per fascino.

Ciò che doveva essere un must have, divenne a conti fatti un esperimento che, anche in virtù del finale dello stesso, lasciò presagire nel futuro l’arrivo di un sequel. E quel sequel è ora finalmente tra noi.

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UN TOTALE CAMBIO DI ROTTA

Fin dal primo momento in cui Watch Dogs 2 venne presentato, si notò subito un radicale cambio di rotta nello stile e nelle atmosfere del gioco. Dal cupo e silenzioso Aiden Pierce si passa all’estroso e chiacchierone Marcus Holloway. Dal tetro e spento mondo del primo episodio, all’allegro e colorato mondo del suo sequel. Ubisoft ha sicuramente puntato ad accaparrarsi le simpatie del pubblico più giovane, rischiando però di scontentare i più grandicelli che magari avevano apprezzato il maturo e cupo Aiden.

Dai colori, alle atmosfere del gioco, dai dialoghi ai personaggi nei quali ci imbatteremo, il “DedSec” con il quale ci troveremo ad avere a che fare, impegnato nella lotta al ctOS 2.0 con la ferma volontà di liberare San Francisco dalla morsa della Blume, sarà molto meno serioso di quello che ricordavamo. Un bene? Un male? Personalmente, seppur inizialmente spiazzato da personaggi e dialoghi al primo impatto col gioco, col passare delle ore ho imparato a conoscere e apprezzare gli altri membri della “crew” e trovare addirittura piacevoli e divertenti alcuni dialoghi, anche grazie alle citazioni relative a delle perle come Supercar e Star Wars, ma non solo a quelle. Non siate prevenuti quindi, questo gioco potrebbe stupirvi.

La storia di gioco verrà intervallata da una serie di attività e missioni secondarie che vi permetteranno di accumulare follower che, installando l’applicazione della DedSec sui propri dispositivi mobile, garantiranno “potenza di calcolo”, messa a disposizione per le vostre attività. La trama principale scorre via piacevole, seppur in maniera non troppo brillante, regalando qualche spunto interessante (e inquietante se trasposto alla nostra realtà), seppur viene da sé che il “dover accumulare follower” o l’esibirsi in attività spericolate sono cose che un hacker, uno vero, non si sognerebbe mai di dover fare.

Tutto il mondo di gioco sarà nelle vostre mani grazie al vostro smartphone e alle sue app. Sì, Ubisoft ha attinto pesantemente alla realtà, creando all’interno del gioco un sistema di applicazioni che vi permetterà svariate attività. Dal controllare le mappe, all’ascoltare la musica, dall’utilizzare una versione in game del celebre “Shazam” per riconoscere le canzoni, alla possibilità di scattarvi dei selfie nei luoghi iconici della città (appositamente segnalati) e accumulare follower. Dal telefono gestirete anche le varie missioni grazie all’apposita applicazione della DedSec e potrete anche farvi mandare dei veicoli alla vostra posizione.

Il sistema di mappe vi darà accesso ad una panoramica della città che vi permetterà fin da subito (e questa è un’ottima cosa) di spostarvi velocemente da un punto all’altro della mappa grazie ad apposite località per lo spostamento rapido, la maggior parte dei quali coincidenti con negozi di abbigliamento nei quali potrete vestire il buon Marcus con una grandissima moltitudine di abiti, dai più eleganti ai più “swag”.

Va bene quindi camminare a piedi per ammirare lo splendido mondo di gioco realizzato da Ubisoft e per scatenare il panico o derubare i passanti con il vostro smartphone, ma Ubisoft ha anche pensato a chi voglia dedicarsi a una missione dopo l’altra “evitando” l’esplorazione.

Nelle prime fasi di gioco ciò che potremo fare a livello di hacking sarà piuttosto ridotto, ma ottenendo degli appositi “punti ricerca” (ed eventuali progetti dove necessario) da spendere nell’apposita applicazione (e dove sennò?) le capacità di hacking di Marcus cresceranno, offrendo numerose possibilità e soluzioni alternative che renderanno il gameplay del gioco maggiormente vario e sicuramente più divertente.

Qualora poi l’hacking non sia sufficiente avrete a disposizione una serie di altri gingilli (indispensabili il jumper telecomandato e il quadrirotore volante) attivabili con le frecce direzionali e una serie di armi, gestibili grazie ad un’apposita ruota dei comandi attivabile con la pressione del tasto L1, tutto realizzabile grazie all’apposita stampante 3D (e ai vostri risparmi) presente nel vostro quartier generale.

TUTTO BELLO, TUTTO VARIO

Avendo seriamente preso a cuore le lamentele dei giocatori relativamente alla monotonia del primo Watch Dogs, Ubisoft ha riempito la mappa di attività secondarie da portare a termine, dalle gare con le moro a quelle con i kart, dalle corse coi droni a particolari servizi di “taxi”, oltre alle classiche missioni secondarie. Tutto per ottenere follower che, col la loro crescita, ci permetteranno di ottenere i tanto agognati punti ricerca per ottenere nuove abilità di hacking, ma non solo quelle.

Le sessioni in stealth sono sicuramente più divertenti di quelle del precedente capitolo e i vari hacking garantiscono un maggior livello di soddisfazione una volta portati a termine, ma c’è un problema: la polizia.
Le forze dell’ordine saranno dannatamente difficili da seminare nel caso in cui doveste farvi beccare (e succederà). Nonostante la possibilità di manipolare auto, semafori e far esplodere roba a caso lungo la strada per far perdere le vostre tracce, tenere in strada l’auto mentre sarete inseguiti e prestare attenzione a non farvi speronare dalla cattivissima polizia sarà difficile, molto. Tale difficoltà sarà dettata anche dal sistema di guida tutt’altro che realistico della vostra vettura (una pecca che la serie si trascina dietro dal precedente capitolo).

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A impreziosire ulteriormente i gioco, e la sua varietà e longevità (25 ore circa per i compiti primari), ci sono anche le missioni online da portare a termine e divise in guerre di hacking, mission co-op e cacce al ricercato. Tutto molto bello sebbene nei primi giorni dal lancio si sia manifestato qualche crash di troppo.

CONCLUDENDO

Watch Dogs 2 è sicuramente un gran passo in avanti rispetto al suo predecessore. Abbandonando la grigia Chicago e il cupo e solitario Aiden Pierce e spostando il tutto nella colorata San Francisco con personaggi più solari, Ubisoft potrebbe essersi accaparrata numerosi consensi. Il gioco, inoltre, è stato molto migliorato sotto il profilo tecnico, riempito di cose da fare e reso divertente dai dialoghi dei personaggi, tutti ottimi grazie anche al sempre perfetto doppiaggio offerta nei titoli Ubisoft. Anche le meccaniche di arrampicata implementate nel gioco sono piuttosto soddisfacenti, ma purtroppo il gioco pecca nel sistema di guida e in alcuni comportamenti della IA. Nulla di trascendentale, comunque.

Nell’anno in cui gli appassionati di sandbox e open world di casa Ubisoft piangono l’assenza di Assassin’s Creed, Watch Dogs 2 aveva l’annoso compito da un lato di ovviare a tale assenza e dall’altro di ridare splendore a un marchio che con la sua prima incarnazione non aveva del tutto convinto il popolo videoludico.

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C’è riuscito? La risposta è positiva. Con un buon comparto tecnico, un doppiaggio eccellente e una bella colonna sonora Ubisoft ha costruito un titolo con personaggi abbastanza convincenti, seppur per la maggiore stereotipati, abbandonando una storia portata avanti dalla cupezza di un solo uomo e facendoci calare nei panni di giovani hacker scanzonati, regalando leggerezza al nostro personaggio e colore all’ambientazione di una San Francisco ottimamente realizzata e ricca di cose da fare.

Se non l’avete ancora preso, fatelo al più presto, magari regalatevelo in occasione delle feste natalizie.

No Lo sconsigliamo a tutti!

Recensione Breve

Utilizzando uno stile discorsivo, segui la seguente scaletta:

1. Motiva perché hai scelto quella valutazione e se vale il suo prezzo attuale
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3. Principali punti a sfavore

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