WWE 2k17 è, come sembra ovvio, untitolo basato sull’omonimo brand e sviluppato da 2K Sports, stessa casa produttrice di NBA 2k. Iniziando dalle note “dolenti” la prima cosa che salta all’occhio di WWE 2k17 è l’abissale differenza che troviamo nella fluidità delle meccaniche fra lui e l’altro titoo di punta di 2K, Nba 2k17. Con ampi margini di miglioramento il primo e con una solida base il secondo (come ve ne abbiamo parlato nella nostra recensione).
Sempre la solita solfa
Come accade ormai da quasi vent’anni, tutti i videogame che hanno a che fare con il celebre franchise della WWE sono sviluppati dai giapponesi della Yuke’s Future Media Creators, team di sviluppo sopravvissuto al timone della saga anche dopo il fallimento della THQ e la cessione dei diritti alla 2K Games ormai quasi 4 anni fa. In questi 4 anni, con l’arrivo della corrente generazione, si aspettavano importanti miglioramenti nel gameplay e nel comparto tecnico, tali da offrire un esperienza ricca e coinvolgente in grado attrarre nuovi videogiocatori. Purtroppo non è stato così, WWE 2k17 non è riuscito neanche quest’anno a migliorare quelle pecche che ormai sembrano essere il marchio di fabbrica della saga.
La principale riguarda le meccaniche basilari del gameplay, i movimenti. In un gioco basato quasi esclusivamente sul contatto fisico, essendo la trasposizione videoludica di uno sport di lotta libera, sembra assurdo vedere dei combattenti muoversi in modo lento e macchinoso, quasi “spaesato”, sul ring alla ricerca di una interazione con gli altri elementi presenti a schermo (quali corde, avversari e oggetti di vario genere). Le animazioni risultano essere molto statiche, non tenendo conto delle variabili di posizionamento dei combattenti che possono palesarsi nel corso del match le quali portano ad alcuni bug visivi, come la compenetrazione dei modelli, e strutturali, come dei repentini (e innaturali) movimenti di posizionamento, i quali, in alcuni casi, fanno sentire il videogiocatore a disagio.
Non tutto il gameplay è però da buttare, in WWE 2k17 troviamo alcune piacevoli novità, come l’inserimento di una sorta di mini-giochi in situazioni chiave del gameplay come lo schienamento, la sottomissione o la presa della celebre valigetta. Per lo schienamento, ad esempio, dovremo premere “X” (“A” su xbox) al momento giusto per interrompere il conteggio. È stato inserito anche un sistema di contromosse, che aggiunge spettacolarità ed imprevedibilità all’incontro, che consiste nel premere R2 (RT) al momento giusto per interrompere la mossa del nostro avversario e colpirlo.
Modalità di gioco, quantità o qualità?
A questa domanda, solitamente, rispondo sempre che non bisogna mai abbondare se bisogna rinunciare alla qualità. Questo è quello che WWE 2K17 ha provato a fare, poche modalità ma incisive. Purtroppo però, se da un lato “La mia carriera” offre un ricco coinvolgimento, dall’altro il WWE Universe non riesce a soddisfare le aspettative. Andiamo con ordine.
Partiamo dalle note positive, “La mia carriera”. In questa modalità, come suggerisce il nome, ci troviamo ad intraprendere la carriera di un’astro nascente della WWE, dai promo, alle conversazioni con le altre star fino alle interviste nel backstage. La modalità è rimasta molto fedele a quella già presente nei capitoli precedenti accompagnata però da un editor dei personaggi ancora più ricco rispetto a quello dei predecessori. Quest’anno è possibile modificare qualsiasi caratteristica del nostro atleta, dall’altezza al peso, passando per lo stile di combattimento fino ad arrivare ai peli del corpo, offrendoci così la possibilità di creare il personaggio dei nostri sogni.
WWE Universe offre all’utente la possibilità di immedesimarsi a pieno nella gestione dell’universo della WWE (un po’ come accadeva ai tempi di Smackdown vs Raw con la modalità general manager). Le pecche di questa modalità sono sostanzialmente due: la prima riguarda il coinvolgimento che offre all’utente che, dopo una serie di promo e di match, non trova particolari stimoli nel proseguire l’esperienza “a capo” dell’universo WWE. L’altra riguarda la mancanza del brand extension. Nella prima metà di luglio la WWE ha abbandonato la sua struttura a roster unico che si esibisse all’occorrenza in qualunque evento.
Questa brand extension ha visto i nuovi Commissioner e General Manager di RAW e SmackDown, rispettivamente Stephanie McMahon con Mick Foley alla guida del brand rosso e Shane McMahon e Daniel Bryan alla guida di quello blu, dividersi tutte le superstar e i titoli, introducendone poi di nuovi, uguali alle controparti ma colorati di blu o di rosso a seconda dello show di appartenenza. In WWE 2K17 non troviamo nulla di tutto questo: né i loghi aggiornati, né le nuove cinture, né altro. Certo, è possibile sopperire a tutto questo grazie all’ottimo editor (che ci consente di creare, oltre alle star, anche cinture, arene e quant’altro) e giocando alla modalità WWE Universe con molta fantasia.
Per quanto riguarda il multiplayer online c’è da dire che l’offerta risulta essere abbastanza ampia. Possiamo sfidare un singolo utente, partecipare agli eventi 2K Tonight oppure di aggregarsi ad altri due lottatori per formare un team ed affrontarne altrettanti. Il problema sorge sul matchmaking che risulta essere abbastanza lento, con poche persone online, e purtroppo si verifica spesso un’eccessiva latenza, che si traduce nell’impossibilità di centrare i quick time event fondamentali per evitare le mosse dell’avversario o uscire dallo schienamento.
Per concludere una menzione d’onore alla modalità Showcase, non presente quest’anno e che fa sicuramente sentire la propria mancanza agli appassionati del single player. L’anno scorso questa opzione ci vedeva ripercorrere l’importante carriera di “Stone Cold” Steve Austin dalle origini alla consacrazione, dunque sarebbe stato bello per questa edizione potersi cimentare con qualcosa di simile, magari nei panni di Goldberg o Brock Lesnar, l’atleta di copertina. La scelta di tagliare una parte così consistente dell’esperienza stupisce, anche perché parliamo di una modalità da sempre in grado di caratterizzare l’intero pacchetto, di offrire ai fan una o più storie da rivivere e completare prima di cimentarsi con il resto dell’offerta.
Commento finale
WWE 2K17 risulta essere un buon titolo per gli amanti dei videogames basati sulla lotta in senso stretto e per gli amanti della saga. Se però non rientrate in nessuna di queste due categorie le poche modalità presenti, qualche bug di troppo e le meccaniche ancora un po’ farraginose potrebbero farvi perdere interesse. Per quanto riguarda il comparto tecnico il gioco risulta avere caricamenti molto più brevi rispetto all’anno precedente e un comparto sonoro, sia per quanto riguarda la telecronaca che gli effetti sonori e i cori del pubblico, di buon livello, utile a coinvolgere di più l’utente.