Era il 2 giugno 2014 quando una delle stable più importanti degli ultimi anni della WWE, lo SHIELD, composta da Dean Ambrose e Roman Reigns, veniva distrutta dal terzo membro del gruppo a suon di sediate. E proprio Seth Rollins, 3 anni dopo, viene scelto per rappresentare l’uomo copertina di WWE2K18, forse per rappresentare ciò che l’annuale WWE targato 2K rappresenta per i fan della WWE stessa, una serie di sediate nella schiena: forti, precise e atte a farti del vero male fisico. Sediate che lasceranno al videogiocatore cicatrici indelebili non solo nel corpo ma anche nel cuore, perché ogni anno un fan di wrestling aspetta un gioco WWE e ogni anno si ritrova senza quella scintilla che ti fa gridare e stare ore e ore dietro ad un gioco in cui, semplicemente, devi picchiare altra gente.
Grazie a questa recensione vi spiegherò perché anche quest’anno, la serie WWE targata 2K non mi ha soddisfatto e ciò mi rende davvero triste perché, in fin dei conti, un fan spera sempre in qualcosa di più, in un’evoluzione, per rendere un gioco del genere bello e soddisfacente come era un tempo.
Grandi, grossi e ingurdabili
Una delle cose più terribili da quando la WWE esiste è la perenne presenza di big man, altissimi atleti dalla stazza impressionante ma che in fin dei conti non riescono veramente ad essere atleti di qualità (ad eccezione di alcuni) e finiscono quindi per essere uno spettacolo incredibile all’inizio, per poi rivelarsi incompetenti sul quadrato.
Il roster dei personaggi di WWE2K18 è proprio come questi big man, gigantesco, con praticamente 200 personaggi presenti, ma che non convince sotto per qualità. Infatti, molti atleti più famosi come John Cena, The Rock e Triple H hanno modelli ben definiti e dettagliati mentre molte altre controparti, e praticamente tutto il roster femminile, è costruito davvero senza impegno e il ciò è davvero un peccato.
La soluzione più semplice per sistemare questo problema sarebbe stata poi semplicissima, bastava creare un roster molto più piccolo o magari fare uscire e rendere disponibile un tot di personaggi volta per volta, alla Street Fighter V, ed in forma gratuita. Insomma, anche se il roster fosse stato costruito inizialmente con 150 atleti al posto di 200 per poi un rilascio settimanale o bisettimanale non avrebbe dato fastidio nessuno, soprattutto se questi modelli potevano essere migliori.
A condire questo roster purtroppo non perfetto si aggiungono anche molte animazioni facciali davvero scadenti, soprattutto nell’unica carriera in singolo presente nel gioco. Vedremo infatti il nostro personaggio principale parlare ai colleghi o ai superiori muovendo la bocca in modo assurdo, rendendo tutto il dialogo assolutamente inguardabile. Oltre alle animazioni facciali, aggiungiamoci che WWE2K18 non presenta doppiaggio, scelta fatta invece in alcuni passati giochi, il che fa davvero soffrire visto che un buon doppiaggio può sicuramente migliorare l’esperienza.
A livello di grafica, in generale, si sono sicuramente fatti passi avanti sui modelli di alcuni lottatori, migliorati ancora, e sull’effetto sudore sicuramente molto più “realistico”. Purtroppo però, a non subire lo stesso trattamento è il pubblico. Il pubblico è probabilmente una delle parti meno curate del gioco, con un modello semplicemente inguardabile, anche se esso non è fondamentale ai fini del gioco ma solamente un carattere visivo che può far storcere il naso ad alcuni giocatori.
Reverse senza un vers
Passato il capitolo grafica, andiamo a quello gameplay, sicuramente il più importante da considerare. WWE2K18 presenta una netta differenza rispetto ai vecchi giochi, come i primi ‘Smackdown vs RAW’, basati più su un sistema arcade utilizzato per far divertire in maniera spensierata il giocatore.
Con la serie 2K però non ci ritroviamo davanti ad un gioco prettamente arcade bensì molto più simulativo, che per diventare simulativo deve prendere tempi e meccanismi di un vero incontro di wrestling, ad esempio, non sarà possibile correre per sempre e più l’avversario ci picchierà più la possibilità di subire un aggravamento di una zona e un rallentamento della stamina aumenterà.
Questa svolta del gioco ad un simulativo può essere quindi apprezzata dai videogiocatori, e apprezzo che per cercare di accontentare tutti, la 2K abbia inserito la possibilità di non considerare i pesi, un’opzione interessante e che può rendere più divertente il gioco per alcuni.
Per il resto, WWE2k18 vi permette di compiere prese, corse, colpi; soprattutto le prime sono state molto ben elaborate con la possibilità di mettere il proprio avversario in modi diversi sulle spalle, ad esempio, per poi colpirlo in modi altrettanto diversi e per quanto sembra complicato a dirsi e anche a farsi, permette ad ogni match di essere particolare e diverso dal precedente. Insomma, il sistema di mosse è promosso.
Non promuovo invece la IA dei personaggi e dei nemici, a volte fin troppo simile ai vecchi giochi. Per spiegarmi al meglio, in alcuni match mi sono ritrovato a dover affrontare un nemico che, quando ero a terra, semplicemente si fermava sul posto senza alcun senso e senza portare avanti il match: un peccato.
Davvero apprezzata la decisione di creare una zona fuori dal ring dove menarsi con oggetti, non presente negli ultimi giochi WWE 2K, come ogni interazione con ring e le sue parti che, nel tempo, sono diventate molto più dettagliate e multiple.
Non ho invece apprezzato la gestione dei reverse nel gioco, soprattutto la decisione di avvisare il giocatore quando può ribaltare una mossa 1 secondo prima dell’arrivo della mossa stessa. Insomma, se il tuo avversario ti dà un calcio, sul tuo schermo comparirà il tasto un secondo prima della partenza dell’animazione del calcio e non nel momento in cui il calcio ti sta colpendo. Non mi capacito davvero del perché è stata presa questa decisione che sicuramente non promuove i riflessi pronti del videogiocatore, sempre stati utili nei vecchi capitoli.
La salvezza finale
L’ultimo punto di questa recensione vorrei invece utilizzarlo per parlarvi di quello che sono le modalità, tra cui anche quella online. Partendo proprio da quest’ultima, non sono per nulla contento della qualità del servizio online 2K, la mia prima partita è finita con il sottoscritto che non poteva ribaltare mosse, non so per quale motivo, e se andava bene, il ritardo tra tasto e reverse aumentava a causa della linea non stabile o probabilmente, dei server non ottimi. Insomma, allo stato attuale 2K ha reso un online che deve essere assolutamente sistemato attraverso delle patch.
Oltre alla modalità esibizione in cui si possono giocare partite fino ad otto giocatori ma con grossi problemi al framerate, c’è la possibilità di lanciarsi nell’esperienza o nel WWE Universe mode. La seconda modalità permette di simulare vari show della federazione e creare le tue storyline da condividere con amici su Youtube attraverso streaming o registrazione, per il resto non offre nessuna difficoltà o esperienza particolare.
La modalità principale gira quindi intorno alla carriera con il tuo lottatore creato. Una carriera che vi porterà a muovere i primi passi nella WWE partendo da NXT, arrivando poi nel Main Roster. La possibilità di modificare esteticamente il tuo lottatore sono state apprezzate dal sottoscritto: si davvero modificare in ogni aspetto il tuo personaggio. Il problema però è che questa carriera difficilmente regge il gioco, anche se alcune scelte di gameplay, come la possibilità di prendere missioni secondarie parlando nel backstage o raggiungere determinati obiettivi match dopo match, rendono la personale avventura molto più affascinante di come potrebbe essere in superficie. Il tutto condito da un livello di sfida molto alto e la possibilità di comporre promo, quindi discorsi al pubblico, ed ottenere in base ad essi l’approvazione o disapprovazione del pubblico. Aggiunta interessante e da migliorare negli anni avvenire.
A salvare in corner WWE2k18 è però la sua community online, a pochi giorni dall’uscita del gioco era possibile trovare nello shop CAWS, arene e titoli di un sacco di personaggi extra WWE che possono rendere l’esperienza di WWE2k18 molto più estesa e interessante per chi ama il wrestling non solo WWE.