QUELLA INSANA VOGLIA DI RPG
Il Nintendo 3DS sta molto probabilmente per giungere al suo pensionamento. Il canonico lustro di vita di ogni console si sta per concludere e c’è la possibilità che il prossimo Natale avremo una piattaforma tutta nuova (c’è chi dice la prima parte di NX ma non c’è nulla di confermato). Non per questo la console portatile di Nintendo ha esaurito il suo potenziale e infatti i primi tre mesi del 2016 offrono un parco titoli di tutto rispetto. Proprio questo inizio di anno ci sta donando un tripudio di giochi di ruolo di prima fascia che non faranno di certo passare nell’anonimato gli ipotetici titoli di coda del doppio schermo 3D di Nintendo.
Tra i vari Final Fantasy Explorers e Bravely Second, tenta di ritagliarsi la sua fetta di pubblico su 3DS anche The Legend of Legacy, RPG a turni sviluppato da Furyu, software house conosciuta più in Giappone che dalle nostre parti, che ci mette davanti un gioco di ruolo all’apparenza comune e più o meno velatamente ispirato a produzioni famose passate e presenti, che sembra non avere paura di fare la voce grossa nell’intasato panorama del Nintendo 3DS.
DOVE VADO ADESSO?
Il plot di The Legend of Legacy ci porta sull’isola di Avalon sulla quale sette personaggi dovranno avventurarsi per raccogliere risorse e informazioni e scoprire il segreto dell’oscuro passato del luogo.
Il punto di partenza è l’unica città che si incontrerà sull’isola che porta, manco a dirlo, il nome di Initium. Qui potremmo acquistare equipaggiamento e oggetti, mandare la nave verso lo Street Pass (argomento trattato in seguito), riposare le nostre stanche membra e ovviamente salvare dopo gli scontri nelle ostili località dell’isolotto.
Come abbiamo detto potremo impersonare sette diversi eroi, ognuno diverso per caratteristiche ed equipaggiamento iniziale, le cui storie, bisogna dirlo, saranno appena accennate.
A dire il vero tutta la trama è poco approfondita e in alcuni frangenti sembra avere più lo scopo di condire con delle cutscene, pregevoli ma a sé stanti, le incursioni nelle aree di gioco e i passaggi nella città di partenza. A questo si aggiunge la lingua inglese, scoglio ricorrente nella godibilità dei giochi per chi non è ferrato nella lingua.
La strada da seguire è libera, a tal punto dal non prevedere missioni e obiettivi ben specificati. Il completamento dell’esplorazione di tutte le aree è l’unico vero target noto che si può seguire non senza mille difficoltà. L’assenza di un elenco di missioni è figlia proprio della mancanza di un plot di fondo che guidi le avventure dei sette protagonisti. Una mancanza abbastanza pesante considerato che un GDR si nutre soprattutto di trama e capitoli ben distinti.
OCCHIO AL PASSATO
La grafica risente molto dell’influenza di alcune produzioni concorrenti. I personaggi sono stilisticamente molto vicini a quelli già visti in titoli come Bravely Default: teste sproporzionate, tratti somatici ridotti all’osso e scenari pre-renderizzati. Ma non si deve credere che sia un contentino, né che si tratti approssimazione o di copia.
Infatti uno dei punti di forza di questo The Legend of Legacy sono proprio i personaggi, e gli scenari. La palette cromatica è luminosa, con pennellate di colore nette ed è facile associare alcuni mostri e oggetti a quelli di produzioni come Dragon Quest, benché non sia stato scelto lo stile puramente anime del gioco menzionato.
Durante le esplorazioni i mostri e gli elementi di gioco appariranno in pop-up ad ogni passo. Una scelta che ha il duplice piacevole effetto di rendere ancor più misterioso e imprevedibile l’avventurarsi nei dungeon.
La presenza di aliasing in molti titoli 3DS è cosa ben nota e anche Legacy è afflitto da questo problema, anche se in Furyu sono riusciti a nasconderlo bene, almeno nelle fasi esplorative. Nonostante questo, l’impatto visivo generale è tutt’altro che spiacevole, con molti mostri e scorci di buona fattura. Stesso discorso per i personaggi e le armi che, seppur non raggiungano picchi di originalità, sono ben delineate e riconoscibili.
Quando però l’azione in game si fa frenetica e affollata il frame rate precipita, scendendo al di sotto degli accettabili 30 frame. Considerate sempre che noi abbiamo provato il gioco sulla prima versione del 3DS e non possiamo darvi informazioni riguardo il frame rate su New Nintendo 3DS, ma anche così è un difetto sgradevole anche se sporadico.
Una menzione speciale la facciamo per la colonna sonora orchestrata magistralmente. Un concentrato di musiche familiari eppure uniche che deliziano in ogni momento di gioco senza predominare sull’azione, ma incorniciandola a dovere. Ottima davvero.
NIENTE LIVELLO DEI PERSONAGGI
Per fortuna quando gli scontri di gioco non presentano troppi effetti di luce e nemici, The Legend of Legacy riesce a mostrare un gameplay davvero pregevole e peculiare.
Ingaggiando un nemico, o finendo in un suo agguato, si entrerà nella modalità battaglia. Le battaglie, a turni, hanno come perno centrale i quattro elementi acqua, fuoco, fulmine e oscurità, la cui predominanza di uno sugli altri permetterà di attivare le magie ad esso associate. Per far pendere l’ago verso un elemento sarà necessario attivare un contratto o usare ripetutamente armi di quel dato elemento.
Durante le battaglie sarà anche necessario decidere a ogni turno la formazione del proprio party (composto da tre PG). Si potranno creare numerose formazioni che terranno conto delle tre azioni principali: attacco, guardia e supporto.
A ciò si aggiunge un sistema di evoluzione delle statistiche del party che dipende dallo stile di gioco che si usa. Non c’è un livello unico dei PG, ma ogni statistica si potenzia più volte la si usa. L’attacco aumenta attaccando, il supporto ripristinando la salute del personaggio e così via.
Anche le tecniche di ogni arma di sbloccheranno più rapidamente se si usa assiduamente lo stesso tipo di arma.
Questa tipologia di avanzamento delle statistiche molto peculiare costringe a pianificare ad ogni turno la strategia migliore. Strategia che è essenziale per venire a capo degli scontri con i mostri più impegnativi e anche così il Game Over non è sempre scongiurato. Game Over che, come la vecchia scuola insegna, ci riporta alla schermata di titolo annullando tutti i progressi fatti. Non esistono i salvataggi automatici, ma solo un quick save utile a preservare i nostri sucessi.
Nel caso in cui un nemico sia al di là delle nostre forze o la nostra strategia abbia fallito c’è la possibilità di fuggire dalla lotta, con l’aspetto negativo che si verrà riportati all’inizio della mappa.
Il Game Over facile e la fuga penalizzante sono gli ennesimi segnali di un livello di difficoltà impietoso con i giocatori meno abili, ma molto gratificante in caso di successo. Per portare a termine il gioco bisognerà combattere e combattere ancora per aumentare le prestazioni del proprio party, pena la quasi impossibilità a progredire.
SETTAGGIO LIBERO
Come già detto il settaggio e la creazione di nuove formazioni è completamente libero. Anche i sette personaggi di partenza, che hanno all’inizio alcune skill predefinite, possono essere settati in maniera totalmente libera, potendo equipaggiare ogni tipo di arma, di armatura e di magia senza restrizioni.
Ma più si va avanti nel gioco più si verrà spinti a bloccare i PG a mansioni e equipaggiamento ben stabiliti per poter continuare a usare le tecniche apprese nel corso dell’avventura.
Una volta completata la storia con un personaggio, considerate che il party sarà sempre composto dal PG scelto più altri due tra quelli disponibili, ci si troverà a dover ricominciare tutto da capo, senza possibilità di conservare statistiche e tecniche.
Tutto questo va vantaggio della longevità, ma per certi aspetti potrebbe essere anche un deterrente per i giocatori meno smaliziati e poco inclini a questo genere di giochi.
IL TOCCO, LA TERZA DIMENSIONE E LA RETE
Lo stile da vecchia scuola di cui è permeato The Legend of Legacy però ha dei risvolti negativi e sembra essere poco adatto alle novità proposte da 3DS. Ecco quindi che l’effetto 3D è sì presente, ma non restituisce la profondità alla quale altre produzioni ci hanno abituato.
Discorso analogo per il touch screen che assolve solo la funzione di schermo secondario per le informazioni sull’elemento predominante nelle battaglie e di controllo mappa in esplorazione.
Anche la componente online è limita e si potrà unicamente mandare dal porto una nave verso lidi lontani e verso lo Street Pass per ottenere oggetti ed equipaggiamento, un po’ come accade in Monster Hunter.
COMMENTO DELL’AUTORE
Old but Gold. Si potrebbe racchiudere con questa citazione l’anima di questo The Legend of Legacy. Un gioco che poco si adatta alle novità dei giorni nostri (touch e multiplayer) e che raccoglie esperienze passate e linee guida già tracciate per creare un’esperienza di gioco gradevole, ma non perfetta.
Con il frame rate che fa i capricci e un trama praticamente nulla, potrebbe sembrare che il gioco si spenga nell’anonimato dei B-game. Eppure siamo davanti a un titolo difficile e impegnativo, con un gameplay somma di tanti altri, ma allo stesso tempo diverso da tutti.
The Legend of Legacy fa del suo essere tradizionale un punto di forza e un piacere per i nostalgici dei giochi di ruolo del passato che poco si sono adattati agli standard attuali del genere, contaminato da altre categorie e molto spesso con un livello di difficoltà bassissimo.
Non sarà una tripla A e non avrà una valutazione perfetta, ma con The Legend of Legacy Furyu ha comunque superato l’esame.