Una mosca fastidiosa

Sono questi i momenti in cui invidio i figli unici. Quel maledetto di Liquid, a bordo del suo dannato elicottero, ha abbattuto l’antenna tra le due torri impedendomi di fatto di passare oltre e pare avere tutta l’intenzione di finire in fretta questa diatriba familiare.

“Snaaaaake!! Mi dispiace, ma non posso lasciarti passare!
Non andrai più da nessuna parte. Muori!!!”

Rimanere sul tetto e affrontare faccia a faccia l’elicottero pilotato da Liquid non mi sembra l’idea più geniale che si possa avere, visto anche il fatto che non ho nulla da poter utilizzare per abbattere quella fastidiosissima mosca. Mi sporgo quindi dal tetto e cerco di capire, senza troppa lucidità, dove potrei arrivare calandomi con una fune. Liquid incalza con i missili quindi, senza indugiare oltre, mi calo giù.

Scendere attaccato a questa fune non è sicuramente stata una delle più geniali scelte fatte nelle mie missioni, ma qui forse ho qualche speranza in più di sopravvivere, nonostante Liquid continui a svolazzarmi attorno sparandomi con la mitragliatrice dell’elicottero. Riesco ad evitare i suoi colpi alla bene e meglio, anche se ho il sospetto che non volesse davvero colpirmi, ma solo giocare con me, come farebbe il gatto col topo.

Con un po’ di fortuna, che mai guasta, riesco a calarmi lungo la parete e raggiungere la piattaforma collegata all’altro camminamento, quello dove si trovava la porta bloccata dal ghiaccio. Lontani da me, celati nell’oscurità, un gruppo di soldati infreddoliti stanno chiacchierando tra loro. Non ho nessuna voglia di affrontare uno scontro a fuoco e così in fretta imbraccio il mio PSG-1 e con tre colpi veloci, che avrebbero reso orgogliosa persino Sniper Wolf, li metto k.o. e valuto il da farsi.

hindmetalgear

Percorro il camminamento fino alla posizione dove si trovavano le tre guardie e prima che possa superarle eccolo di nuovo, Liquid riappare nel cielo, riprendendo a mitragliarmi dal suo elicottero. Corro via fino all’altro lato del camminamento e riesco a entrare in un edificio chiuso da una porta d sicurezza di livello 6, dietro la porta, con mia estrema gioia e soddisfazione, mi ritrovo davanti proprio ciò di cui avevo estremo bisogno, un lanciamissili Stinger con tanto di munizioni. Adesso la partita con Liquid sarà probabilmente un po’ più equilibrata.

Esco da un’altra porta, opposta a quella dalla quale ero entrato e mi dirigo verso l’ascensore, che però non risponde ai miei comandi. Provo allora a prendere il percorso delle scale, che però si interrompe un po’ più in là della mia posizione, impedendomi di proseguire. L’ascensore è quindi l’unica mia alternativa valida, ma tornando a dirigermi verso di esso sento dei movimenti al suo interno, c’è qualcuno! Mi apposto dietro l’angolo e carico la mia SOCOM, pronto a fare fuoco contro il malcapitato. Giro l’angolo e…

“Non sparare! Sono io! Non sparare! Sono io, Snake!!”

“Otacon? Come hai fatto ad arrivare qui?”

“In un modo meno teatrale di quello che hai scelto tu. Io soffro di vertigini.”

“Hai visto tutto?”

“Sì, stavo guardando.”

Dopo qualche complimento relativo al mio “essere eroe”, Otacon mi guarda e mi pone la più inaspettata delle domande alla quale potessi pensare in questo contesto:

“Ti sei mai… Innamorato di qualcuno? Credi che possa nascere un amore anche in battaglia?”

Dopo essermi ripreso dal parziale sconvolgimento causatomi dal sentirmi porre questa domanda da un uomo nel bel mezzo di una missione segreta sperduti in un angolo del pianeta, racimolo tutta la pazienza e la ragione rimastami in corpo ed elaboro una risposta adeguata:

“Sì… Ci credo. Credo che in ogni momento, in ogni posto… Due persone si possano innamorare. Ma… Se ami qualcuno, devi essere in grado di proteggerlo.”

Otacon sembra accogliere bene la mia risposta e sembra altrettanto bendisposto quando gli chiedo di scendere giù a sbloccare l’ascensore che mi serve, mentre io vado a schiacciare quella fastidiosa mosca che è Liquid. Dopo avermi augurato buona fortuna, il mio nuovo amico sparisce nuovamente avvolto dalla sua mimetica ottica.

Non so davvero cosa possa passare per la testa del dottor Emmerich per farmi una domanda del genere in un momento come questo. Come fa a parlarmi di amore ed innamoramenti in un contesto del genere? Di chi mai potrebbe essersi innamorato lui qui…?

Adesso che ci penso… Il fazzoletto di Wolf… Vuoi vedere che?!??!!!

Salutato Otacon e toltimi, a fatica devo ammetterlo, dalla testa certi pensieri, riprendo a salire le scale da lato opposto a dove erano crollate, fino ad arrivare nuovamente sul tetto, dove so già che, superata la porta di sicurezza, ci sarà Liquid ad attendermi.

“E così alla fine il serpente è uscito dal suo buco? Se pronto ora… Fratello?”

“Perché mi chiami fratello? Si può sapere chi diavolo sei?”

“Io sono te. Sono la tua ombra. Chiedi al padre che hai ucciso! Ti spedirò a incontrarlo all’inferno!”

Detto ciò con una manovra si allontana dal mio campo visivo, pronto a tornare repentinamente all’attacco a bordo del suo dannato elicottero.
Liquid svolazza qua e là sopra la mia testa, lanciandomi contro mitragliate a più riprese. Riesco a nascondermi quando serve e, grazie al lanciamissili trovato poco fa, a controbattere ai suoi attacchi una, due, tre… Forse anche cinque volte.

Liquid non sembra prendere troppo seriamente la minaccia che gli porto armato di Stinger, fino a quando, all’ennesimo colpo andato segno, lo sento perdere la pazienza e fermarsi in cielo per lanciarmi contro un missile anziché spararmi, come fatto fin lì, con la sua mitragliatrice.
Il missile cade poco lontano da me, con una esplosione fastidiosa e un fischio alle orecchie, però sono ancora qui pronto a buttarlo giù.

liquidhind

Dopo l’ennesimo colpo noto del fumo nero uscire dalla coda dell’elicottero pilotato da Liquid, segno che i miei colpi stanno producendo l’effetto sperato. Dopo qualche altro colpo finalmente pare che i mio caro “fratellino” sia destinato a cadere giù. Il fuoco inizia a divampare dalla coda del velivolo, salvo poi dopo qualche esplosione, avvolgere tutto l’Hind mentre lo vedo cadere giù al di fuori del mio campo visivo ed esplodere definitivamente tra le fiamme che divampano alte.

“Ci vediamo all’inferno… Liquid. E questo risolve il problema della cremazione.”

Mi fermo un attimo, giusto per recuperare qualche forza e vengo raggiunto via CODEC da Otacon che mi comunica che l’ascensore adesso funziona e, anzi, ha ripreso a funzionare da solo, senza necessità di un suo intervento.
Sia lui che Campbell e Naomi mi hanno espresso via CODEC il loro stupore per la riuscita della mia impresa e per aver abbattuto quell’elicottero… Tsk, non sono mica una leggenda per nulla.

Torno giù per le scale percorse prima e mentre chiedo ad Otacon istruzioni sulla strada verso la quale devo dirigermi per raggiungere la mia prossima destinazione gli consiglio di nascondersi da qualche parte e starsene lì buono mentre io, dopo aver fatto fuori Liquid, metto fine alla minaccia rappresentata da Next Generation e alla mia missione.

Non appena salito sull’ascensore un suono mi avvisa di aver raggiunto il limite di carico. Ok, avrò con me qualcosa di pesante, ma dubito fortemente che l’ascensore possa non funzionare per quello. Fortunatamente dopo aver schiacciato il pulsante per dirigermi al primo piano, tutto sembra funzionare e le porte si chiudono.

Mentre l’ascensore scende giù lungo la sua tromba, vengo nuovamente raggiunto via CODEC da Otacon che mi comunica che dopo essere tornato al suo laboratorio per procurarmi una mimetica ottica si è accorto che i quattro prototipi che aveva lì fossero stati rubati. Inoltre, anche lui come me, ha avuto il segnalo di limite di carico dell’ascensore… È bastato poco più di un attimo per renderci conto della situazione, i tipi che avevano rubato le mimetiche erano lì sull’ascensore, con me.

Quattro maledettissime guardie lì con me e delle quali non mi sono minimamente accorto e che spiegano il perché del segnale dell’ascensore. Prontamente riesco ad afferrarne una per un braccio facendomene scudo e sparare qualche colpo con la mia SOCOM in direzione di quella posta immediatamente di fronte, mentre alcuni dei colpi esplosi dal FAMAS di una terza guardia finiscono dritti sul petto di quella che sto usando come scudo. Mentre il mio, oramai defunto, scudo umano mi sta lentamente scivolando dalle mani senza vita riesco a sparare col il suo FAMAS una raffica in direzione delle altre due guardie rimanenti. Un colpo alla testa ad una e al cuore all’altra.
Sono finalmente solo su questo ascensore. Mi accendo una sigaretta e attendo di arrivare giù.

Quando finalmente l’ascensore arriva a destinazione, lancio via il mozzicone della sigaretta e mi rimetto in marcia. Imbocco un lungo corridoio nel quale trovo qui e là qualche munizione e razione, riesco senza fatica a superare le telecamere di sicurezza, grazie anche all’utilizzo di qualche granata e finalmente arrivo di fronte a una porta di sicurezza di livello 6.

Oltrepassata la porta vedo dinanzi a me un’ampia distesa di neve bianca e in lontananza gli ululati dei lupi che ho imparato oramai a riconoscere. Credo di sapere ciò che stia per accadere.

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