SoulCalibur VI riesce a far convergere in un unico titolo sia gli appassionati dei combattimenti online, versus, sia quelli che preferiscono vivere una loro storia. Proprio per quest’ultima avremo ben due differenti modalità che potranno essere intervallate a seconda dei gusti e del tempo a disposizione.
La prima, denominata “Le cronache dell’anima”, darà la possibilità di vivere un racconto principale in cui si accavalleranno le storie di ogni singolo lottatore con tanto di dialoghi e scelte multiple.
Questa modalità non richiederà tanto tempo per essere completata, nonostante i venti capitoli del filone primario ed un roaster di venti personaggi. Il livello di sfida inoltre è tarato verso il basso e sarà accessibile a tutti.
Per chi invece vorrà vivere una storia da protagonista avremo “La bilancia dell’anima”, sicuramente più generosa in termini di longevità e contenuti. In questa modalità al classico picchiaduro alla SoulCalibur VI si aggiungeranno elementi GDR offrendoci la possibilità di crescere e potenziare il nostro personaggio.
Durante questa storia, che ci porterà in giro per tutta la generosa mappa di gioco, incontreremo svariati personaggi presenti nel titolo e potremo interagire anche qui con risposte multiple. Ad ogni nostro viaggio, seguendo il filone principale o missioni secondarie, potremo esplorare la zona in torno a noi con incontri casuali o fermarci a fare acquisti da qualche mercante.
Il tutto sarà estremamente customizzatile a piacimento partendo dal lottatore e le armi fino a eventuali bonus o malus prima di ciascun combattimento.
Un Roaster… infinito!
SoulCalibur VI si prensenta ai nastri di partenza con venti lottatori pronti a darsele di santa ragione. Ospite d’onore in questa sesta incarnazione Geralt di Rivia di The Witcher.
Avremo anche due ulteriori combattenti, il primo incluso nel Season Pass ed il secondo disponibile nell’editor di gioco. Avremo alcune new entry come Tira, Groh e Talim ed ovviamente alcuni volti noti: Nightmare, Voldo, Yoshimitsu ed altri. Ciascuno di esso avrà abilità ed equipaggiamenti differenti, conferendo uno stile di combattimento che dovrà essere affinato per ciascun lottatore.
Se i personaggi presenti risulteranno ben bilanciati e appaganti nel loro utilizzo, la vera peculiarità di SoulCalibur VI sta nel ricco e potente editor di creazione dei personaggi. Potremo quindi modificare uno dei lottatori già presenti nel roster di SoulCalibur VI crearne uno da zero.
Se si vorrà modificare un Nightmare o Geralt lo potremo fare su accessori e colori, lasciando inalterato volto, fattezze e le caratteristiche prestabilite come il nome.
La vera “putenza” starà nel creare un personaggio scegliendo una delle sedici razze disponibili come Umano, Mummia, Reietto, Lizardman etc. Per poi sbizzarrirci con l’aspetto fisico, armi e stile, corpo, equipaggiamento. Non mancheranno la scelta dei colori e adesivi oltre che alle frasi di battaglia e la possibilità di scattare una foto personalizzata. Insomma, chi ne ha più ne metta.
Attacca-Attacca, Para e Schiva
SoulCalibur VI è uno tra i picchiaduro più tecnici di sempre e richiede un’interpretazione e maestria degli attacchi al limite della perfezione. Tutti i personaggi hanno delle mosse predefinite e la nostra bravura sarà legata a doppio filo tra tempismo e gestione delle distanze. Ogni arma ha un suo “range”, un danno specifico e una sua velocità. La grossa spadona di Siegfried, per quanto letale anche a distanza, sarà lenta e prevedibile. Il bastone di Kilik, protagonista della storia, permetterà di avere un buon output di danno senza sacrificare troppo la velocità di esecuzione.
Dovremo quindi destreggiarci al meglio nella mappa con le schivate laterali, utilissime per evitare colpi altrimenti letali, e contrattaccare. Premendo il grilletto destro, una volta caricata a barra gialla in altro al centro, potremo eseguire la cosiddetta Lama Critica. Questi colpi speciali varieranno a seconda di quanto la barra sarà stata caricata e dal tipo di colpo che si vuole infliggere. Piccolo appunto sulla scelta visiva non saggissima, a nostro avviso, dato che durante le intense fasi di combattimento non risulterà facilmente visibile.
Piccola, e non sul personaggio, dovremo saltellare con lo sguardo tra la nostra barra di vita e quella della Lama Critica. Come da tradizione la parata è un input attivo con tanto di Guard Impact.
Importante sarà il nostro posizionamento dato che uscire dall’arena comporterà la morte istantanea.
Evitare di essere “messi al muro” sarà cosa saggia, ma anche evitare di correre verso chi è vicino ai bordi che potrebbero astutamente farvi “cascare” in un tranello.
Online e dintorni
Nel titolo di Bandai Namco avremo anche la modalità Arcade, oltre che Versus Locale ed Allenamento. Queste due modalità sono un interessante “warm up” sia per la storia o per chi è pronto a buttarsi nell’online. In SoulCalibur VI il Multiplayer si suddivide in classificato e giocatore dividendo in maniera netta chi vuole dominare le classifiche e chi mettersi saltuariamente alla prova con altri giocatori.
Durante questi scontri potremo combattere con tutti i personaggi del roaster. A nostro avviso si poteva fare di più, soprattutto per una componente che a rigore potrebbe dare una longevità infinita al gioco. Il netcode, seppur con qualche incertezza di troppo durante le prime prove, si è rivelato stabile senza alcun segno di lag.
Grafica e Titoli di Coda
SoulCalibur VI mantiene il suo spirito che lo ha caratterizzato nella sua longeva storie: legnoso al punto giusto e con colori accesi che sembrano uscire dal monitor di default. In generale l’engine di gioco non fa miracoli, ma si mantiene su buoni standar. Non abbiamo riscontrato cali di frame-rate ma attendiamo con ansia una patch per ridurre i tempi di caricamento, troppo lunghi in ogni singola schermata di passaggio.
Gli stage sono di buona fattura nonostante manchi una qualsiasi interazione, elemento che lascia un po’ perplessi all’alba del 2019. Interessante lo stile in simil acquarello per narrare la storia con tavole illustrative di pregevole fattura.
I menu mantengono una struttura classica risultando un po’ anonimi e basilari.
Ad arricchire il pacchetto avremo il consueto Museo, presso il quale è possibile consultare le Biografie dei personaggi o vedere i vari bozzetti e studi dei personaggi. Potremo anche ascoltare i brani tratti dalla colonna sonora sicuramente da impatto e ben arrangiata. Il gioco sfortunatamente non sarà localizzato in italiano, solamente giapponese ed inglese, ma avremo a disposizione leggibili sottotitoli senza particolari errori.