LA PRIMA MISSIONE DA SEED
Usciti dal centro addestramento, Quistis mi saluta con una sentenza, fissandomi negli occhi, in merito al discorso che avevamo fatto nella “Zona segreta”:
“Nessuno può vivere da solo!”
E questo chi lo dice? Cosa avrebbe dovuto comunicarmi con questa frase? Stanco per la nottata infinita mi accingo a tornare nella mia camera, percorrendo i lunghi corridoi del Garden mi rendo conto di tornare in camera con ancora più dubbi di prima. Non solo la ragazza del ballo, ma adesso anche quella incontrata al centro addestramento che prima pensavo potesse essere solo un’allucinazione. E poi c’è Quistis, con il suo atteggiamento incomprensibile.
Passeggiando lungo il corridoio che porta al dormitorio guardo solo le punte dei miei piedi mentre pensieroso e ne torno in camera, fino a quando non sento una voce conosciuta rivolgermi la parola.
Zell: “Dove diavoli eri? T’ho cercato dappertutto. Adesso siamo SeeD, no? Perciò ora abbiamo delle stanze singole. La tua nuova stanza sta dalla parte opposta a quella vecchia. Dovevo avvisarti, t’ho cercato ovunque per trovarti!”
Una stanza tutta per me? Che bello, finalmente un po’ di pace e quiete lontano da tutti!
Finalmente arrivo in camera, un po’ di pace solo con me stesso. Sono davvero molto stanco, mi metto a letto non sapendo cosa possa aspettarmi domani, chiudo gli occhi e… Quasi non mi accorgo di nulla, è già giorno! La luce del sole penetra attraverso le tende della mia camera riscaldandomi lievemente il viso e il cinguettare degli uccellini mi da il buongiorno, o almeno fino a quando il bussare insistente di Selphie non mi tira giù dal letto notificandomi che siamo stati chiamati per un lavoro da SeeD, il nostro primo lavoro da SeeD, a Timber.
Scendo da letto e mi sistemo in fretta per evitare di far tardi all’appuntamento ai cancelli del Garden con gli altri.
Il mio primo lavoro da SeeD, chissà di cosa si tratterà. Mentre mi muovo lungo i corridoi del Garden provo a immagine per quale impellente minaccia siamo stati convocati e la mia mente spazia a tal punto che quasi non mi rendo conto di aver raggiunto il luogo dell’appuntamento. Selphie è già lì che attende, insieme al preside Cid e a uno degli insegnati del Garden.
Attendiamo l’arrivo di Zell che, come al solito, si prende una bella strigliata dall’insegnate che lo invita a comportarsi in maniera esemplare in modo da dare un esempio da seguire agli altri studenti del Garden, a maggior ragione adesso che è divenuto un SeeD. Poi si allontana, cedendo la parola al preside Cid che ci illustra i dettagli della nostra prima missione.
Preside Cid: “Vi dovrete recare a Timber. Il vostro compito sarà quello di affiancare un’organizzazione locale. Un membro dell’organizzazione si metterà in contatto con voi alla stazione di Timber. Lo riconoscerete perché vi dirà «Il bosco di Timber è cambiato». A questo punto voi risponderete «Ma i gufi ci sono ancora». Questa sarà la parola d’ordine. Dopo di che seguirete le istruzioni del gruppo.”
Siamo solo in tre e il docente del Garden ci spiega che siamo più che sufficienti vista la cifra che i richiedenti hanno messo a disposizione per il pagamento e che addirittura di solito non avrebbero accettato un simile incarico.
E allora mi chiedo perché stavolta l’abbiano fatto.
Preside Cid: “Squall, tu sarai il caposquadra. Valuterai con esattezza come procedere a seconda delle circostanze. Zell, Selphie, voi due sarete di supporto a Squall e vi occuperete della corretta esecuzione del piano.”
Poi, prima di lasciarci mettere in marcia, il preside mi consegna un oggetto, una “Lampada magica”; dicendomi si tratti di un oggetto maledetto, ma che se utilizzato da una persona forte può divenire uno strumento di grande aiuto. Non ci capisco molto delle parole del preside, ma prendo la lampada e annuisco con fare sicuro.
Ci congediamo dal preside e dall’insegnante e ci dirigiamo all’uscita del Garden. Per raggiungere Timber dovremo prendere un treno a Balamb e così, dopo averla ragiunta, abbiamo anche il tempo di passare dalla casa di Zell e fare la conoscenza di sua madre. Effettivamente Zell è l’unica persona che io conosca all’interno del Garden che provenda effettivamente dalla vicina cittadina di Balamb, ma in fin dei conti non è che mi sia mai interessato alle vite altrui, quindi il dato potrebbe essere fuorviato dal mio carattere solitario. Dopo aver visto casa e camera di Zell e salutato sua madre, ci siamo diretti alla stazione ferroviaria di Balamb dove, oltre che i biglietti per arrivare a Timber, abbiamo acquistato qualche oggetto utile per la missione.
Adesso siamo finalmente sul treno e, mentre io e Zell siamo relativamente tranquilli e silenziosi, Selphie è estasiata da tutto quello che le sta attorno. Ho poco a poco imparato a conoscerla, ma adesso sembra proprio una bimba la prima volta che vede una meraviglia. Mentre io e Zell ci accomodiamo nella cabina privata dei SeeD, bellissima e immensa, Selphie rimane lungo il corridoio a godersi il panorama.
Nell’attesa dell’arrivo a destinazione Zell mi racconta un po’ della storia di Timber.
Zell: “Timber una volta era protetta e circondata da fitte foreste. Ma diciotto anni fa, Galbadia bruciò le foreste attorno e la occupò. Attualmente il territorio è ancora sotto il controllo di Galbadia. Però sembra che nel paese siano presenti molti gruppi di resistenza, grandi e piccoli”
L’approfondimento di Zell sulla nostra prossima destinazione è stato più rapido e conciso di quanto mi sarei mai aspettato, ma credo che verosimilmente a chiedere il nostro aiuto sia stato uno di quei tanti gruppi di resistenza…
La nostra chiacchierata viene interrotta dall’ingresso in cabina di Selphie. Sembra stanca, così mi alzo dal divano per lasciarla sedere invitandola a riposare. La stanchezza sembra però colpire all’improvviso anche Zell, e riesco a vederli entrambi cadere addormentati sul divano, prima di sentire un fischio sempre più acuto nelle mie orecchie e finire ko sul pavimento anche io…