NON DELUDERMI ANCHE TU
Per quanto l’assegnazione di Seifer come caposquadra possa avermi lasciato deluso e arrabbiato, ho comunque cercato, come faccio sempre del resto, di tenermi emozioni e sensazioni dentro, senza lasciar trasparire dal mio volto il mio pensiero. Stessa cosa sicuramente non può dirsi del mio nuovo amico e compagno di squadra Zell, che non appena appresa la notizia ha iniziato a dare in escandescenze come un ragazzino.
Quistis: “Non sono ammessi cambiamenti. Seifer! Dov’è Seifer?”
Di lì a poco eccolo palesarsi lungo il corridoio che porta alla hall del garden, spalleggiato come sempre dai suoi due scagnozzi, Raijin e Fujin, un energumeno che mi è sempre sembrato non troppo sveglio e una ragazzina sveglia e dispettosa. Sono sempre insieme, quei tre, chissà come cavolo fanno a sopportare quell’arrogante di Seifer.
Quistis: “Tu sei il caposquadra. Mi raccomando, voglio il massimo da te.”
Seifer: “Professoressa! Detesto le raccomandazioni. Se le risparmi per i buoni a nulla!”
Q: “Oh sì, certo. Seifer, mi raccomando!”
Quistis ci spiega che noi saremo la squadra B e che lei sarà la nostra coordinatrice. Per portare a termine la missione avremo bisogno di collaborare e aiutarci gli uni con gli altri… Anche se Seifer sembra non pensarla in questo modo.
Il nostro breve briefing viene interrotto dall’arrivo del preside Cid:
“Salve a tutti, come state? Sono il preside Cid. Prenderanno parte all’esame pratico le squadre A B C D per un totale di 12 partecipanti. Procederete verso un vero campo di battaglia dov’è in corso una vera guerra. Vita e morte, vittoria e sconfitta, gloria e umiliazione vi aspettano. In un mondo, ragazzi, che voi ancora non conoscete. Allora? Nessuna ha paura? Nove SeeD parteciperanno alla missione. Porteranno a termine il compito nel caso di un vostro fallimento. Imparate da loro, seguire le loro indicazioni e superate l’esame.
Bene, ora andate.”
Mentre il preside parla osservo le facce di tutti coloro che sono attorno a me e che come me si apprestano a scendere sul campo di battaglia. Qualcuno trema, qualcuno pensa, qualcuno sta a capo chino cercando una concentrazione che probabilmente mai troverà. Una sola persona ha il fuoco negli occhi e la voglia reale di andare e combattere, in una sola persona rivedo le mie emozioni. In Seifer. Possibile che siamo davvero così simili? Possibile che la professoressa Quistis avesse davvero ragione?
Salgo, insieme a Quistis, Zell e Seifer, sull’autovettura che ci condurrà al porto dal quale una nave poi ci porterà a destinazione e, durante tutto il tragitto, rimaniamo tutti in silenzio, o quasi. L’unico che non riesce a tenere a freno la lingua è Zell, che prima tormenta me per lasciargli vedere il Gunblade, poi si alza e inizia a fare del riscaldamento (lui non usa armi in battaglia, ma solo i suoi pugni) infastidendo tutti noi altri 3, ma solo Seifer gli intima di smetterla con un secco “stai fermo”, dandogli poi del “gallinaccio” (probabilmente in virtù della particolare capigliatura del nostro nuovo compagno di squadra). Quasi vengono alle mani prima che la professoressa Quistis riesca a calmarli entrambi.
Siamo arrivati al porto di Balamb, da dove partiranno le navi che ci condurranno a Dollet, luogo della nostra missione. Sceso dall’auto mi fermo un attimo a fissare la nave e il mare all’orizzonte.
Seifer: “Cosa c’è? Sei nervoso? Non deludermi anche tu!”
Le parole di Seifer sono del tutto inaspettate e mi lasciano completamente spiazzato. Primo perché lui, proprio come me, non è uno a cui piace esternare pensieri o chiacchierare e secondo perché così facendo mi ha fatto capire di aspettarsi qualcosa da me. Quasi come a dire che conti su di me perché riconosce il mio lavoro.
Sono turbato…
Saliti sulla barca veniamo raggiunti in cabina da Shu, un’altra SeeD proprio come la professoressa Quistis che ci spiega, finalmente e chiaramente, l’obiettivo finale della nostra missione-esame.
Shu: “Il cliente è la repubblica di Dollet. Circa 72 ore fa Dollet è stata invasa dalle truppe G e dopo 49 ore di battaglia i capi di Dollet hanno lasciato la città, spostandosi sulle montagne vicine e riorganizzando l’esercito. Mentre le truppe G attaccano l’esercito sulle montagne, noi sbarcheremo sulla spiaggia di Luptan e sconfiggeremmo le truppe rimaste a protezione delle postazioni in città, liberandola.”
Shu ci spiega, infine, che mentre noi squadre ci occuperemo della città, i SeeD si dedicheranno all’attacco delle truppe G (Galbadiane) sulle montagne.
Finalmente sbarchiamo lungo la spiaggia e le squadre iniziano a muoversi, ognuna verso la propria destinazione.
Io Zell e Seifer percorriamo la breve scalinata che dalla spiaggia conduce in città e non appena messo alle spalle l’ultimo gradino ci si fanno incontro due soldati nemici. La prima battaglia che mi trovo ad affrontare insieme ai miei due nuovi compagni di avventura non è nulla di complesso, i due soldati cadono rapidamente sotto i colpi dei pugni di Zell e dei Gublade mio e di Seifer. Nulla di particolarmente complesso, diciamo anche che in addestramento mi sono trovato a fronteggiare minacce ben più importanti.
Ci addentriamo in città percorrendo un lungo viale pieno di luci e botteghe (ovviamente nessuna traccia di civili per le strade) fino a quando, passando sotto un ponte, non veniamo presi in un’imboscata da altri due soldati che ci piombano addosso dall’alto. Anche loro, però, come i loro due sfortunati commilitoni, cadono velocemente sotto i colpi della nostra squadra. Fin qui tutto bene.
Continuando lungo il viale raggiungiamo finalmente la piazza con il municipio della città, dove un altro soldato e poi un altro ancora ci si fanno incontro mentre esploriamo la zona cercando una via per proseguire verso la nostra destinazione. Solo soldati semplici che abbattiamo senza troppe preoccupazioni, mentre Seifer urla al nemico la propria delusione per non aver ancora trovato nemici al suo livello.
Rimaniamo soli, nella piazza vuota, ad attendere per un po’, solo sporadicamente il passaggio di qualche truppa con la quale evitiamo accuratamente lo scontro rompe il silenzio; sono gli ordini che ci sono stati dati, ma ben presto la noia inizia ad avere il sopravvento e Seifer “ordina” di andare a vedere cosa succede lì da dove provengono i rumori della battaglia che possiamo sentire dalla nostra posizione. Zell non è assolutamente d’accordo, volendosi attenere agli ordini che ci sono stati dati in precedenza da Quistis, e chiede a me un parere, come a voler avere conferma che dobbiamo rimanere dove siamo.
Squall: “Sono gli ordini del caposquadra.”
Seifer: “Gli ordini del caposquadra?? Anche tu vorrai rompere un po’ di teste, no?”
Squall: “È l’occasione giusta per vedere a cos’è servito il training con te! Grazie a te neanche l’avversario più spregevole riuscirà a battermi.”
Seifer sorride, quasi come se il mio fosse stato per lui un complimento…
Seifer:” Allora un giorno mi ringrazierai!”
Zell: “…Smettetela! Siete proprio uguali voi due.”
Ancora questa storia, ancora qualcuno che dice che io e Seifer siamo uguali…