Con la conclusione delle vicende di Metal Gear Solid, gloria videoludica del passato PlayStation, narrate in Snake Racconta Metal Gear Solid, c’è stato modo di pensare a quale, tra le altre storie che hanno puntellato la nostra infanzia di videogiocatori, meritasse una rubrica. Da fan della serie non potevo esimermi dal tuffarmi in questa nuova avventura e quindi parte oggi, per voi, questa nuova rubrica che spero apprezzerete come avete fatto per la precedente. Buona lettura!
UN BRUSCO RISVEGLIO
Nero, tutto nero.
La testa mi fa un male cane, ma il cinguettare degli uccellini e la fresca brezza che mi sfiora il viso mi fanno capire di essere ancora vivo.
Apro gli occhi e mi tiro su dal letto sul quale sono sdraiato… Bene, sono l’infermeria del Garden, di fronte a me la Dottoressa Kadowaki, una gentilissima signora un po’ in là con gli anni che tratta tutti noi SeeD e cadetti come fossimo suoi figli, sempre gentile e disponibile con tutti.
La dottoressa, dal cui viso la preoccupazione sta svanendo via adesso che mi sono ripreso, mi chiede come sto. Come vuole che stia? Sto bene. Starei meglio se quel dannato Seifer non mi avesse messo k.o. e sfregiato il volto con questa cicatrice, ma penso che visto il suo modo di ragionare mi va già bene esser qui per lamentarmene.
Dopo aver appurato che sono sano e cosciente la dottoressa chiama al telefono il mio istruttore, la professoressa Quistis Trepe, invitandola a venirmi a prendere in infermeria.
La professoressa Trepe(o Quistis? Non mi sembra di averla mai chiamata per nome) è la più giovane istruttrice presente all’interno del Garden, un SeeD di tutto rispetto dal passato accademico brillante e il cui valore è riconosciuto da tutti. Gli studenti parlano tanto anche della sua bellezza… Sinceramente non è un argomento che abbia destato mai il mio interesse.
Mentre attendo l’arrivo della professoressa io mi stendo ancora un po’, pronto a prendermi l’immancabile ramanzina al suo arrivo. Il silenzio calmo dell’infermeria viene spezzato qui e lì dalle voci degli altri studenti del Garden che arrivano al mio orecchio dalla finestra socchiusa.
All’improvviso una figura mai vista prima appare accanto a me e mi sussurra: “Squall, ci si vede di nuovo”, per poi svanire rapida come era apparsa.
Cosa era? Chi era? E come sapeva il mio nome? La testa mi fa ancora molto male, ma non poteva essere un’allucinazione, era reale, era qui, ma sembro essere l’unico ad averla notata…
Chiudo gli occhi per qualche altro istante, fino a quando sento aprirsi le porte dell’infermeria e il rumore di tacchi femminili venire verso di me. Apro gli occhi e davanti a me vedo i brillanti e azzurri occhi della professoressa Quistis fissarmi con uno sguardo già noto, come quasi a domandarmi, rassegnata, “come devo fare con te?”.
Non mi piace quello sguardo, e non credo d’essermelo meritato, è tutta colpa di Seifer. Dannato Seifer!
Mi alzo dal letto ed esco insieme a lei dall’infermeria, passeggiando lungo il corridoio che porta alla hall del Garden di Balamb, la mia “casa” e quella di tutti i futuri SeeD, la professoressa cerca di instaurare una conversazione con me:
Quistis: ”Ehi Squall, c’è qualche problema?”
Squall: ”No, niente di speciale.”
Q: “Niente di speciale? Ahahah!”
S: “Cosa c’è di così strano?”
Q: ”Strano? No. Sono contenta. Mi sembra di capire un mio studente un po’ di più. Tutto qui.”
S: “Non è così semplice capirmi.”
Q: “D’accordo. Allora parla. Dimmi qualcosa di più su di te.”
S: “Non è un argomento che…”
Q: “Che mi riguarda?”
E ciò detto riprende a ridere.
Non mi capisce. Non può capirmi. Lei non può, nessuno può. Alle volte non mi capisco nemmeno io. Nemmeno la volevo fare questa conversazione. Voglio tornare in camera e stare da solo! Da solo sto bene e non devo sostenere odiose conversazioni.
Purtroppo per me non ho scelto la giornata adatta per farmi mettere k.o. da Seifer, oggi è il giorno dell’esame pratico per i SeeD.
Andiamo in aula e, mentre Quistis raggiunge la cattedra, io mi accomodo in ultima fila, lontano da tutto e tutti, seduto esattamente dal lato opposto a dove sta seduto proprio Seifer.
La professoressa fornisce le dovute spiegazioni sull’esame alla classe, non sto nemmeno a sentirla, con la testa chinata sul banco, ma non posso comunque fare a meno di notare il violento pugno che Seifer dà al banco quando Quistis lo invita a fare “maggiore attenzione in addestramento, evitando di ferire i compagni”.
Che problemi ha questo tipo? Che problemi ha CON ME?
A lezione finita tutti escono dall’aula, ma non faccio in tempo ad alzarmi dal banco che sento la voce di Quistis richiamarmi: “Squall! Vieni, ti devo parlare”.
Cosa altro vorrà adesso?
Quistis mi chiede se sono stato alla caverna di fuoco, passaggio obbligatorio per poter avere accesso all’esame SeeD, volevo andarci stamattina, ma poi, grazie a Seifer, la mattinata l’ho passata in infermeria.
Dopo avermi fatto la solita paternale, la professoressa mi invita ad andare insieme a lei dandomi appuntamento all’ingresso principale del Garden.
Non capisco se lo faccia in quanto mia professoressa o ci sia qualcosa d’altro sotto… Non che mi interessi, comunque. Non ho bisogno di rapporti sociali, non ho bisogno di amici, non ho bisogno di nessuno, io.
Esco dall’aula e non appena svoltato l’angolo del corridoio oramai semi deserto, vengo colpito in corsa da una piccola figura urlante “sono in ritardooooo”.
Urtandomi ha la peggio, vista la sua stazza minuta, e finisce a terra; dopo essersi rialzata la piccola ragazza mi chiede se la lezione sia finita e non la prende benissimo quando le dico di sì. Mi spiega che il suo essere in ritardo sia dovuto al fatto che questo Garden è assai più grande di quello dal quale proviene (chissà quale…?) e che ancora non sa bene come muoversi e dove andare di preciso. Poi mi chiede se potrei portarla a fare un giro nei paraggi per farle conoscere meglio il Garden di Balamb.
Ho ancora del tempo prima di dover raggiungere Quistis e quindi, nonostante non sia propriamente da me, accetto, dato che questa ragazzina sembra avere una sorta di energia positiva contagiosa (o magari sarà colpa della botta in testa presa stamattina).
Mentre ci avviciniamo all’ascensore per scendere nella hall della struttura, un tipo mi avvicina e mi regala 7 carte da collezione. Sono carte da gioco appartenenti al tormentone del momento, mi pare si chiami Triple Triad. Ne ho sentito parlare, in giro per il Garden ci giocano in molti e che io sappia si è diffuso velocemente un po’ dappertutto, ma non mi è mai interessato approfondire la questione o imparare a giocarci, o altre cose per la testa. Accetto comunque le carte vista l’insistenza del tipo e la fretta che la ragazzina mi sta mettendo tirandomi il giubbotto mentre parlo.
Usciti dall’ascensore ci ritroviamo nella immensa hall del Garden dalla quale le mostro la mappa direzionale nella quale vengono segnalate dettagliatamente tutte le varie aree del Garden. Le spiego ancora qualcosina sulla struttura prima di salutarla e raggiungere il luogo del mio appuntamento. Non le ho nemmeno chiesto come si chiamasse…
Raggiunta la professoressa all’ingresso del Garden mi sorbisco la classica infarinatura pre-battaglia, come se non avessi mai combattuto prima di allora e fossi un novellino, piuttosto che un quasi SeeD.
Dopo la noiosissima lezione itinerante, usciamo dal Garden e ci avventuriamo verso sinistra, lì dove dovrebbe trovarsi la caverna d fuoco, nostra destinazione.
Arrivati alla caverna senza troppi problemi, troviamo l’ingresso sbarrato da due sorveglianti del Garden di Balamb che, dopo le dovute presentazioni di me e Quistis ci lasciano entrare.